Il mondo si avvia verso la transizione ecologica; in poco più di un decennio saranno ‘bandite’ dal commercio le auto a diesel. Ma proprio in occasione della Giornata Mondiale del Riciclo, che celebra la necessità di compiere scelte sostenibili anche nella mobilità, ricade l’anniversario di nascita dell’uomo che ha inventato il motore che prende il suo nome: Rudolf Diesel.
Per decenni il diesel è stato considerato una valida alternativa alla benzina, anche dopo l’avvento del ‘moderno’ metano. Tuttavia, a causa delle eccessive emissioni di CO2 nell’ambiente, l’Europa ha tracciato una deadline sulla fine dei motori termici a scoppio, benzina e diesel; segnata dalla Commissione Europea, la data è stata stabilita per il 2035. Da quell’anno non saranno più vendute auto a benzina, diesel, gpl, metano e ibride.
Tuttavia è impossibile non tenere presente la storia che ha portato alla nascita del diesel e che si accompagna alle vicende del suo inventore, il geniale Rudolf Christian Karl Diesel. L’ingegnere che dal 1978 è entrato a far parte dell’Automotive Hall of Fame; l’associazione che raggruppa tutti coloro che hanno contribuito alla storia delle automobili.
Verso il gasolio ‘ecologico’
L’Europa si sta adattando alla decisione mondiale di procedere verso una transizione ecologica per il bene del Pianeta. E proprio nella ricorrenza che si celebra il 18 marzo, la Giornata Mondiale del Riciclo, è importante tenere presente quali scelte è utile compiere per dirigersi verso la sostenibilità. E possiamo dire che anche il diesel potrebbe essere presto convertito in combustibili definiti paraffinici e che in qualche modo si basano proprio sul riciclo. Si tratta di combustibili diesel di nuova concezione; contenenti dei biocomponenti che potrebbero consentire di risparmiare le emissioni di CO2 in maniera considerevole rispetto ai diesel convenzionali.
Alcuni di questi combustibili paraffinici potrebbero essere prodotti da residui biologici e materiali di scarto, come ad esempio l’HVO che sarebbe derivato da oli vegetali idrotrattati. Tali oli sarebbero convertiti in idrocarburi e potrebbero essere aggiunti al gasolio ‘tradizionale’ in diverse quantità. Ne esistono già diversi presenti sul mercato e potrebbero essere utilizzati anche nei motori diesel più vecchi. Ma alla luce di questa importante novità, proprio in occasione dell’anniversario di nascita di Rudolf Diesel, è interessante conoscere la storia del diesel.
Da Rudolf Diesel ai motori a diesel
Era il 1892 quando Rudolf Christian Karl Diesel ebbe l’idea geniale che avrebbe rivoluzionato il mondo delle automobili, ma non solo. L’obiettivo dell’ingegnere di origini tedesche era quello di aumentare l’efficienza dei motori a vapore e dei primi propulsori a benzina; l’intento era quello di potenziare, insieme, sia sicurezza che rendimento del motore. Il gasolio aveva diversi vantaggi; non aveva bisogno di una scintilla per generare l’esplosione della miscela aria-benzina, consumava meno, era più duraturo e anche più affidabile. Ed, inoltre, il gasolio non necessitava degli stessi processi di raffinazione di cui aveva bisogno la benzina.
Tuttavia le limitazioni a livello tecnologico non ne permisero uno sviluppo immediato. Usato prima per applicazioni industriali, il diesel si impose presto anche nel settore navale; ma fu la Mercedes Benz, nei primi Anni ’20, ad utilizzarlo nei motori degli autocarri. Il primo motore a diesel installato su una vettura di serie fu una Mercedes 260 D nel 1936; si realizzava il sogno di Rudolf Diesel, ma il geniale inventore non ne poté godere, poiché morì, per cause rimaste misteriose, nel 1913.
La storia dell’ingegnere geniale
Nato il 18 marzo del 1858, Rudolf Diesel trascorse la sua infanzia in Francia; ma con lo scoppio della guerra Franco-Prussiana del 1870 la sua famiglia fu costretta a migrare a Londra. L’idea di voler diventare ingegnere si sviluppò già all’età di 14 anni, quando in una lettera il giovane Rudolf comunicò ai suoi genitori la sua decisione. Strano pensare che i genitori non accolsero di buon grado la scelta del figlio; ma allora nessuno, del resto, sapeva quanto le sue idee geniali avrebbero cambiato la storia delle automobili. Nel 1880 si laureò alla Royal Bavarian Polytechnic of Munich e poi si spostò a Parigi dove lavorò con un suo professore, Carl Von Linde, sulla progettazione e costruzione di nuovi impianti refrigeranti. Successivamente arrivò il momento in cui Rudolf Diesel avrebbe elaborato l’idea che segnò una delle svolte più epocali nella storia dei motori e dello sviluppo industriale.
Tuttavia, l’ingegnere poté godere ben poco del suo successo; imbarcatosi sulla SS Dresden per dirigersi alla Consolidated Diesel Manufacturing Company di Londra, dove avrebbe venduto la licenza della sua invenzione, trovò la morte sul canale della Manica il 29 settembre del 1913. Sulla scomparsa dell’ingegnere ‘visionario’ aleggia ancora oggi il mistero; dopo aver dato istruzioni al personale dell’imbarcazione di svegliarlo alle 6,15, non fu trovato il mattino seguente. Il letto intatto e sul suo diario personale una croce disegnata proprio in quella data. Il corpo fu rinvenuto nel Mare del Nord il 10 Ottobre. I dubbi che si trattasse di una morte premeditata circolano ancora oggi; ma al di là del tragico epilogo della sua vita è indubbio affermare quanto Rudolf Diesel possa essere considerato uno dei geni più grandi che la storia moderna abbia conosciuto.
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