Papa Francesco continua incessantemente le sue suppliche affinché cessi la guerra in Ucraina; “Una sconfitta per tutta l’umanità“, afferma il Pontefice descrivendo l’orrore della guerra che sta trascinando con sé migliaia di vittime tra civili e soldati.

Nonostante il Pontefice rispetti il programma previsto per le sue catechesi, anche in occasione dell’Udienza Generale il pensiero di Papa Francesco è tornato instancabilmente alla guerra in Ucraina. Dopo la riflessione sull’importanza del rapporto con gli anziani e il loro valore nella storia dell’umanità, il Santo Padre torna a rivolgere la sua supplica affinché il conflitto cessi.

Chiede il dono della pace il Pontefice che, prima di concludere la sua riflessione, ricorda l’Ucraina martoriata e tutte le vittime; le persone sfollate, le persone in fuga, le persone ferite e le persone uccise: civili e anche i soldati caduti da entrambe le parti.

La supplica di Papa Francesco

Nel corso dell’Udienza Generale di mercoledì 23 marzo il Santo Padre ritorna a parlare della vecchiaia e propone l’esempio di Mosè giunto alla fine dei suoi giorni. Il Profeta prima di morire, trasmise alle nuove generazioni la sua fede e il suo incontro con Dio; racconto che il Papa spera possa realizzarsi ancora oggi tra gli anziani e i giovani. E proprio dai nonni si potrebbe ereditare quella possibilità all’ascolto che getti semi di pace; una pace per la quale Papa Francesco continua a rivolgere il suo appello. Anche in occasione della catechesi del mercoledì, infatti, il Santo Padre torna a rivolgere il suo pensiero alla guerra in Ucraina e chiede a tutti di pregare affinché il Signore possa aiutarci da questa “morte“.

Papa Francesco ricorda: “Con la guerra tutto si perde, tutto. Non c’è vittoria in una guerra: tutto è sconfitto. Che il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità, che abbiamo bisogno di sconfiggere, tutti, facendo la guerra, che è un bisogno che ci distrugge, e ci liberi da questo bisogno di autodistruzione“. E l’invito del Pontefice è quello di pregare anche per i governanti affinché si rendano conto che vendere e fabbricare armi non può essere la soluzione alla guerra. Lavorare insieme per la pace, questo è l’unico rimedio possibile; come dice la Bibbia, è necessario: “Fare delle armi strumenti per la pace“.

Pregare insieme per la pace nel mondo

Il Papa ritorna sull’importanza della trasmissione che le persone anziane, esempi di vita vissuta, possono dare alle nuove generazioni. E parlando ancora della guerra e del rapporto tra il senso della vita e vecchiaia, il Santo Padre ricorda: “L’odio e la rabbia alla guerra io l’ho imparata da mio nonno che aveva fatto il Piave, nel 1914; e lui mi ha trasmesso questa rabbia alla guerra. Perché mi raccontò le sofferenze di una guerra. E questo non si impara né nei libri né in altra, si impara così, trasmettendola dai nonni ai nipoti“. Prima di rivolgere il suo saluto ai fedeli presenti in Aula Paolo VI il Santo Padre, ricordando ancora una volta l’Ucraina, si rivolge alla Polonia; questo paese, infatti, si rende testimone diretto della guerra, accogliendo i rifugiati e “ascoltando i loro racconti“.

E  al termine dell’Udienza Generale Papa Francesco ricorda il giorno speciale di preghiera del prossimo venerdì 25 marzo in occasione della solennità dell’Annunciazione del Signore; in questa occasione, durante la liturgia penitenziale, si leverà l’invocazione a Maria perché: “Sollevi i cuori di quanti sono afflitti dalla crudeltà della guerra“. Il Papa ricorda che consacrerà al Cuore Immacolato di Maria l’Ucraina e la Russia. Il grande desiderio del Papa è che attraverso l’atto di consacrazione si possa arrivare alla pace nel mondo intero. E rivolgendo il suo ultimo saluto, prima di lasciare l’Aula Paolo VI, il Papa rinnova ancora una volta la sua accorata richiesta di pace; in Ucraina e in tutti i paesi del mondo afflitti dalla guerra.

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