Il gruppo di hacker di Anonymous torna ad attaccare la Russia e afferma di aver già violato la Banca Centrale Russa. Gli hacker hanno minacciato il paese di essere pronti a pubblicare un numero enorme di documenti segreti.

Il famoso gruppo di esperti informatici, che lavorano in forma anonima, ha avvertito Putin di essere in possesso di bene 35mila persone russe. Per “punire” le azioni militari in atto in Ucraina, dunque, sarebbero pronti a renderli pubblici nelle prossime 48 ore.

Gli hacker hanno affermato con convinzione di voler proseguire in ogni modo possibile la loro “guerra totale” contro Vladimir Putin. Il gruppo, infatti, si era già rivolto al presidente russo avvertendolo di essere pronto a schierare tutte le armi necessarie a colpire a livello informatico la Russia.

La Russia sotto attacco: gli hacker di Anonymous a lavoro

Il gruppo di Anonymous ha affermato di aver compiuto l’attacco mercoledì sera entrando all’interno della Banca Centrale Russa. Nelle prossime 48 ore, dunque, sarebbe pronto a mostrare al mondo intero il contenuto di documenti secretati, che ora sarebbero nelle mani degli hacker.

La notizia è stata diffusa dagli stessi informatici, che hanno lanciato un messaggio su Twitter. Sui social, dunque, hanno scritto: “Il collettivo Anonymous ha violato la Banca centrale russa. Più di 35.000 file verranno rilasciati entro 48 ore con modalità segrete“. Il gruppo non ha specificato a cosa servano i documenti, quale sia il contenuto o le possibili conseguenze della loro pubblicazione.

Nel post hanno anche aggiunto: “Per la cronaca, Anonymous non supporta alcun tipo di schieramento politico, leader politico o religione. Sosteniamo i combattenti per la libertà, sosteniamo i cittadini in tutti i paesi che hanno bisogno di aiuto e sono sotto la repressione della dittatura. La rivoluzione è ora. Con amore“. La guerra informatica, dunque, non è ancora finita. Qualche giorno fa, gli hacker si erano intrufolati nelle webcam e nelle televisioni russe. In seguito hanno concentrato gli sforzi contro le aziende dell’Occidente che continuano a lavorare in Russia.

Nelle ultime ore il collettivo ha hackerato i siti russi di alcune aziende tra cui Decathlon, Auchan e Leroy Merlin. Negli giorni scorsi si era scagliata anche contro la Pirelli. Parlando di aziende che stanno momentaneamente tagliando i ponti con Mosca, l’ultima a ritirarsi è stata Nestlé, che aveva ricevuto una minaccia da Anonymous, che aveva promesso di pubblicare 10 giga di dati riservati.

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