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Il rito del Papa per la pace in Ucraina: “Maria, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra”

Il Pontefice consacra "al cuore immacolato" della Madonna Russia e Ucraina con un "atto spirituale" che riecheggia la preghiera del 2020 contro il Covid

Nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la solennità dell’Annunciazione, il 25 marzo, il Papa ha svolto una celebrazione senza precedenti nella Basilica di San Pietro a Roma. Ha consacrato l’umanità, e in particolare Russia e Ucraina, al cuore immacolato di Maria come gesto di preghiera, auspicio e invito alla pace contro ogni guerra.

Non è una formula magica, ma un atto spirituale” lo ha definito Francesco. Un atto che, secondo la tradizione cattolica, significa affidare alla Madonna, e per sua intercessione a Dio, ogni persona umana sulla Terra. Ma con un di più, oggi segnato dalla guerra in Ucraina. Dunque oggi pomeriggio il Papa ha consacrato “al cuore immacolato di Maria il popolo ucraino e il popolo russo” mentre “le bombe distruggono le case di tanti fratelli e sorelle ucraini inermi“.

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Qualcuno ha detto che un cristiano senza amore è come un ago che non cuce” ha detto ancora il Papa. “Punge, ferisce, ma se non cuce, se non tesse, se non unisce, non serve: oserei dire che non è cristiano“. Parole che suonano come un monito per tutti i credenti che abbracciano una prospettiva bellicista dovunque nel mondo. Un orizzonte di guerra e non di pace, di rottura e di odio, e non di dialogo e di perdono. Francesco ha chiesto ai credenti impegno nella preghiera, nel digiuno e nella carità nel tempo della Quaresima e in questi giorni di guerra sempre più feroce in Ucraina.

Papa Francesco Guerra Ucraina Russia Pace
La preghiera postata sull’account Twitter del Papa il 25 marzo 2022

La consacrazione di Ucraina e Russia

O Maria, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te” ha pregato il Papa al momento dell’atto di consacrazione. “Abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali (…) Ci siamo ammalati di avidità e rinchiusi in interessi nazionalistici (…) Abbiamo preferito accumulare armi (…) Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica. Non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra. Solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace“.

Ucraina Mariupol Ospedale
Feriti all’ospedale di Mariupol, bombardato dai russi il 9 marzo 2022

Krajewski compie il rito del Papa a Fatima

Il rito odierno si è svolto nell’ambito della Celebrazione della Penitenza, nel giorno in cui la Chiesa cattolica festeggia la Solennità dell’Annunciazione del Signore. Il medesimo gesto di Papa Francesco si è compiuto anche a Fatima, il paese del Portogallo in cui, secondo la tradizione, nel 1917 la Madonna apparve ai tre bambini pastori: Jacinta, Francisco e Lucia. A compiere il rito della consacrazione di Russia e Ucraina al cuore immacolato di Maria è stato il cardinale Elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski. In quest’ora buia, aveva scritto Francesco ai vescovi di tutto il mondo nei giorni scorsi, la Chiesaè fortemente chiamata a intercedere presso il Principe della pace e a farsi vicina a quanti pagano sulla propria pelle le conseguenze del conflitto“.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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