Al Petruzzelli, Daria Onyshchenko ha indossato la bandiera dell’Ucraina e una maglietta con la scritta, in ucraino, “nave russa, vai a farti fottere“. L’artista, al Festival Bif&St ha presentato fuori concorso il suo film Zabuti (The Forgotten) e ha ritirato il Premio Federico Fellini

Il dramma del conflitto in corso in Ucraina irrompe nel terzo e quarto giorno del Bif&st 2022 per volontà del direttore Felice Laudadio che ha deciso di aprire una ‘finestra’ dedicata al sostegno al paese martoriato dalla guerra e alla sua popolazione. Si è cominciato con la proiezione, nel pomeriggio di ieri 28 marzo al Teatro Petruzzelli, del film Zabuti (The Forgotten) della regista, nata a Kiev, Daria Onyshchenko, sulle vicende di una coppia di ucraini che vive a Luhansk e che vorrebbe lasciare la città sotto l’occupazione separatista.

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Nave russa, vai a farti fottere: il celebre slogan mostrato dalla Onyshchenko

Presentato fuori concorso nel Panorama Internazionale del Festival. Il film, nelle parole della regista “È il frutto di una ricerca che ho effettuato parlando con varie persone che hanno subito quanto accadeva nei territori già nel 2014“. Daria Onyshchenko si è presentata sul palco del Petruzzelli. Ha indossato una maglietta bianca che riportava l’ormai celebre slogan “Nave russa, vai a farti fottere”, e ha proseguito: “È anche la dimostrazione di come la macchina della propaganda russa si fosse già messa in moto ben prima dell’invasione, facendo sì che oggi il 70% della popolazione russa sia convinta di quanto gli abbiano fatto credere“.

“Le scorse settimane – ha poi detto Daria Onyshchenko – sono state le peggiori della mia vita. Da qui ringrazio l’Italia per il supporto che stanno dando al mio paese, quel supporto che sento anche in Germania, dove vivo attualmente, e quello dell’intera Europa. Invito i paesi europei a proseguire con le sanzioni economiche, a boicottare i prodotti russi, a non sostenere il turismo russo“.

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Bif&st, il Premio Federico Fellini

Un appello, quello della regista, che è poi risuonato anche all’inizio della serata al Petruzzelli, dove Daria Onyshchenko ha ricevuto dalle mani del direttore Laudadio il Premio Federico Fellini conferito dal Bif&st ai cineasti dell’Ucraina. “Se fosse ancora tra noi, Fellini glielo avrebbe consegnato personalmente“, ha commentato Laudadio.

Da ambasciatrice degli artisti del suo paese. Daria Onyshchenko ha ammesso come il premio significasse molto per lei e per la comunità dei registi ucraini, che dice molto unita. “Molti di loro, insieme ad attori, musicisti, maestranze sono ora in prima linea a combattere, pur non avendo alcuna esperienza di guerra. Ma non vedono l’ora di riprendere quel processo di rinnovamento che il cinema ucraino aveva intrapreso negli ultimi anni, con tanti film presentati e premiati nei Festival internazionali”.

Oggi, martedì 29, Daria Onyshchenko ha preso parte ad un incontro con la stampa ed il pubblico al Teatro Margherita. E’ tornata a parlare della guerra, degli effetti che sta provocando, e dei suoi sentimenti verso una situazione che la coinvolge personalmente.


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