Arte e CulturaPrimo piano

‘Il Ritratto di Giovane’ di Giorgione alle Gallerie dell’Accademia di Venezia

Il capolavoro proveniente dal Museo di Belle Arti di Budapest sarà eccezionalmente in Italia

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia ospitano il capolavoro di Giorgione Il Ritratto di Giovane; l’opera proviene da Budapest, precisamente dal Museo delle Belle Arti, e sarà in Italia per un’iniziativa eccezionale. Il dipinto, datato 1503 circa, si inserisce in un progetto di scambi con altri musei internazionali.

Il Ritratto di Giovane, come commenta il Direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, Giulio Manieri Elia, si colloca in un progetto di scambio con altri musei internazionali. L’opera, infatti, si trova presso il Museo delle Belle Arti di Budapest e si troverà in Italia in via del tutto eccezionale.

Anche il Direttore Generale del Museo di Budapest, László Baán, ha tenuto a sottolineare l’importanza di riportare il capolavoro di Giorgione nella sua terra natale; dopo duecento anni il quadro, infatti, torna a Venezia. Un vero evento che riporta il dipinto tra le altre opere alle quali si ricollega sia dal punto di vista stilistico che compositivo.

Il Ritratto di Giovane torna nella sua terra natale

Dal 31 marzo 2022 Il Ritratto di Giovane di Giorgione sarà visibile alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Come commenta Giulio Manieri Elia, Direttore delle Gallerie: “L’iniziativa s’inserisce nella prospettiva di scambi con altri musei internazionali che le Gallerie dell’Accademia stanno fortemente incrementando in questi ultimi anni“; si tratta di progetti volti a creare occasioni di dialogo con le altre opere che appartengono alla collezione. E come sottolinea ancora il Direttore: “In questo caso l’iniziativa è particolarmente significativa; perché aggiunge un eccellente opera di Giorgione nella sala che riunisce i suoi capolavori e per questo siamo particolarmente grati al Museo di Budapest“.

Giorgione Ritratta di Giovane
Il Ritratto di Giovane, Giorgione 1503 ca., Museo delle Belle Arti di Budapest

Questo progetto riporta l’opera dell’artista veneto proprio nella sua terra natale; evento di grande importanza che si verifica, per la prima volta, dopo duecento anni. A tal proposito, László Baán, Direttore Generale del Museo di Belle Arti di Budapest spiega: “Questo straordinario capolavoro, una delle poche opere superstiti di Giorgione, proviene dalla collezione dell’unico patriarca veneziano di origine non italiana; l’ungherese Giovanni Ladislao Pyrker, vissuto nel XIX secolo, e grazie alla sua generosa donazione è entrato a far parte del patrimonio nazionale ungherese“.

Dettagli sull’opera di Giorgione

Il ritratto sarà collocato in sala VIII al primo piano del museo, accanto alle altre opere del maestro di Castelfranco; questa opera si collega ad altre opere di Giorgione presenti alle Gallerie dell’Accademia come La Vecchia. Elemento che permette di creare un dialogo sia dal punto di vista stilistico che compositivo. Secondo quanto indicato dall’inventario Vendramin del 1601 le due opere sarebbero infatti collegate; si legge a tal proposito: “Che la tela oggi a Budapest costituisse il coperto […] depento con un’homo con una veste de pelle negra” che accompagnava la Vecchia“.

Roberta Battaglia, curatrice delle collezioni del Quattrocento e Cinquecento alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, afferma che: “La proposta di interpretare il ritratto come esempio di contemplazione e ascesi neoplatonica si addice alla dimensione interiore del personaggio cui concorre anche la qualità astratta e ideale della luce. L’incarnato del volto risalta sulla massa compatta della chioma scura, contraddistinta da una insolita bicromia, che ha fatto supporre la presenza di una reticella oppure l’utilizzo di una tintura per schiarire le bande laterali dei capelli, secondo la moda per lo più femminile del tempo“.

Il dialogo fra le opere

Anche Dóra Sallay, curatrice della Pittura Italiana (1250-1500) del Museo di Belle Arti di Budapest spiega quanto Il Ritratto di Giovane di Giorgione sia una delle opere più importanti del museo; esso, infatti, spiega la curatrice: “Si distingue tra i ritratti rinascimentali anche per il suo soggetto enigmatico. L’espressione assorta del giovane sconosciuto, il gesto che indica un sentimento profondo e la serie di emblemi difficilmente decifrabili dipinti sul parapetto hanno dato origine a innumerevoli interpretazioni e colpiscono tutti noi con la forza del loro mistero“.

Come altri progetti internazionali hanno permesso di fare con altri artisti, questo prestito rappresenta un’occasione importante per riflettere sulla produzione artistica di Giorgione e ammirare un’opera di grande qualità; questo anche attraverso il dialogo con le altre opere presenti al museo. Tra i capolavori di Giorgione a Venezia, appunto, La Vecchia, ma anche La Sacra Conversazione, La Tempesta, Il Concerto e La Nuda.

La Vecchia
La Vecchia (Col Tempo), Giorgione 1506 ca. Gallerie dell’Accademia di Venezia

LEGGI ANCHE: “Remember”: Anna Frank brucia la “Z” di Putin contro la guerra in Ucraina

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

Pulsante per tornare all'inizio