Ucraina, la NATO: “Esercito ai confini”. Maxi convoglio russo a Kharkiv

Guerra in Ucraina, la NATO sta elaborando piani per schierare una presenza militare permanente ai confini dei paesi membri in Europa orientale. Obiettivo: contrastare una futura aggressione della Russia. Uno scenario molto preoccupante che a questo punto non si esclude più.

A dirlo è il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, in un’intervista al quotidiano  britannico The Telegraph. La NATO si trova “in mezzo a una trasformazione fondamentale” che riflette “le conseguenze a lungo termine” delle azioni del presidente russo Vladimir Putin in Ucraina, ha spiegato Stoltenberg. Secondo il segretario NATO “quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea“.

Ucraina, i russi vicini a Kharkiv

Dagli Usa la Cnn sostiene che immagini satellitari della Maxar Technologies, relative all’8 aprile, mostrano la presenza di un convoglio militare russo a est di Kharkiv, la seconda città dopo Kiev, nell’Ucraina orientale, non lontana dalla russa Belgorod. Il convoglio sarebbe composto da centinaia di mezzi e sarebbe lungo 12 chilometri. Sarebbe diretto verso sud, attraverso la cittadina di Velykyi Burluk, a est di Kharkiv. Secondo Maxar le immagini mostrano come la ‘processione’ di veicoli militari russi sia composta da “veicoli armati, camion con rimorchi di artiglieria e attrezzatura di supporto“.

Fosse comuni e nuovi crimini

Dai paesi e dalle città liberate, dove i russi si sono ritirati, emergono ogni giorno nuovi orrori. Una fossa comune con decine di corpi di civili ucraini è stata scoperta a Buzova, piccolo centro a pochi chilometri a ovest di Kiev. Lo hanno reso noto funzionari locali, secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Guardian. Taras Didych, capo della comunità di Dmytrivka, che comprende Buzova e molti altri villaggi vicini, ha riferito alla tv ucraina che la fossa comune si trova vicino a una stazione di servizio. Non si conosce ancora il numero esatto delle vittime. Si aggrava il bilancio delle vittime civili di Bucha. Sarebbero 360, compresi almeno 10 bambini, secondo Kiev. A Makariv, nord del Paese, almeno 133 i civili torturati e uccisi. Il 9 aprile, ha annunciato la vicepremier Iryna Vereshchuk, i soccorritori hanno potuto evacuare 4.532 persone, quasi tutte da Mariupol e Berdiansk.

“L’intera Europa – ha dichiarato invece il presidente ucraino Zelensky in un video citato da Ukrinform – è un obiettivo per la Russia“. E “l’aggressione russa non doveva essere limitata alla sola Ucraina, alla distruzione della nostra libertà e delle nostre vite“, ha affermato, chiedendo all’Occidente azioni per ristabilire la pace. Da parte sua l’Ucraina ha deciso di imporre un embargo sull’importazione di merci russe, come annunciato dalla ministra dell’Economia Yilia Svyridenko, citata dall’agenzia Unian. “Il divieto sulle importazioni russe – ha spiegato – bloccherà i guadagni annuali in valuta estera di Mosca per almeno 6 miliardi di dollari. Ciò significa che il nemico non riceverà questi fondi e non potrà utilizzarli per finanziare la guerra“.

Johnson in Ucraina

Un annuncio arrivato il 9 aprile nel giorno della visita a sorpresa del primo ministro britannico Boris Johnson a Kiev, dove ha incontrato Zelensky. Il giorno prima, l’8 aprile, era stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a incontrare Zelensky nella capitale ucraina. Con lei l’Alto rappresentante della politica estera della Ue, Joseph Borrell. Sotto l’aspetto della fornitura delle armi all’Ucraina, Londra ha inviato 120 veicoli blindati e missili anti-nave per “la lotta contro la barbarica campagna russa“. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato nel frattempo il divieto di importazione del petrolio dalla Russia e sospende i rapporti commerciali. Sempre Zelensky ha scritto via Twitter che il Canada si è impegnato a fornire aiuti al suo Paese pari a 500 milioni di dollari per le spese della difesa e un miliardo di dollari in assistenza finanziaria.

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