Dopo il ritiro da alcune zone settentrionali dell’Ucraina, le truppe russe hanno cominciato la battaglia per il Donbass, “per la quale si preparano da tempo“. Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In Germania, ‘locomotiva’ d’Europa e paese fra i più  dipendenti dalle importazioni di gas dalla Russia, aziende e sindacati non accettano l’idea di un embargo per sanzionare ulteriormente Putin.

Una gran parte dell’intero esercito russo è ora dedicata a questa offensiva” ha affermato su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, riferendosi al Donbass. “La seconda fase della guerra è iniziata“, ha detto il capo del suo staff, Andriy Yermak. Dal canto suo l’Unione europea ha nuovamente condannato i bombardamentiindiscriminati” sui civili in Ucraina da parte dei russi dopo che altre persone hanno perso la vita a causa dei missili su Leopoli di ieri 18 aprile.

Ucraina, la mappa del Donbass e delle altre regioni del paese

Per tutta risposta in Russia Vladimir Putin ha insignito di una onorificenza la brigata dell’esercito che è sotto accusa per i massacri di Bucha, a ovest di Kiev. Sono più di 7 mila (7.280) i presunti crimini di guerra russi sotto inchiesta in Ucraina. Lo ha riferito la Procura generale. Sono 205 i bambini uccisi dall’inizio dell’invasione russa secondo il quotidiano inglese The Guardian.

Fonti energetiche, i nodi al pettine

Nelle ore in cui i russi bombardavano Leopoli, nell’ovest dell’Ucraina, e intensificavano le manovre belliche nel Donbass, in Germania industriali e sindacati si schieravano contro l’ipotesi di un immediato embargo al petrolio e al gas russi. Come è noto, il Parlamento europeo ha adottato a larga maggioranza una risoluzione che chiede all’Unione di chiudere immediatamente e totalmente il rubinetto delle forniture da Mosca, per impedire che nelle casse dello Stato russo affluisca 1 miliardo di euro al giorno. Un fiume di denaro destinato almeno in parte al finanziamento sine die dell’invasione dell’Ucraina. Il Governo tedesco si è già espresso contro l’ipotesi di un embargo immediato al gas russo.

Guerra in Ucraina e mondo tedesco

Ora sono la Bda, associazione degli industriali tedeschi, e la Dgb, associazione dei sindacati tedeschi, a firmare una critica nota congiunta. Hanno così espresso opposizione alle ipotesi di un embargo sul gas russo, paventando una deindustrializzazione della Germania. I presidenti delle due associazioni, Rainer Dulger (Bda) e Rainer Hoffmann (Dgb), hanno sottolineato che le sanzioni dovrebbero essere mirate. Al fine di esercitare pressione sul destinatario e prevenire il più possibile danni alla propria economia.

Il gas della Russia di Putin è quasi insostituibile per l’Europa

Secondo Dulger e Hoffman un blocco delle importazioni di gas russo avrebbe invece conseguenze molto gravi più per l’economia e il mercato del lavoro tedeschi che per la Russia. “Un immediato embargo sul gas comporterà perdite di produzione, arresti della produzione, ulteriore deindustrializzazione e continue perdite di posti di lavoro, avverte la nota. “Nei prossimi mesi avremo ancora molti problemi da risolvere. Non possiamo agire da una posizione di debolezza“, hanno concluso i presidenti delle due associazioni di categoria tedesche.

Germania dipendente dalla Russia

Il portavoce del Governo della Germania Wolfgang Buechner, aveva chiarito in precedenza che le autorità di Berlino si oppongono all’imposizione immediata di un embargo sulle forniture di petrolio e gas dalla Russia. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha più volte sottolineato che il suo esecutivo sta seguendo una strategia di riduzione graduale della dipendenza dalle forniture energetiche russe. La guerra in Ucraina non basta, dunque, a far propendere il Governo socialdemocratico per uno stop senza rinvii alle fonti energetiche che giungono da est.

Robert Habeck, ministro dell’Economia, vicecancelliere e leader dei Verdi tedeschi

A sua volta Robert Habeck, vicecancelliere e ministro dell’Economia, ha annunciato l’introduzione di un piano di emergenza in caso di cessazione dell’approvvigionamento energetico dalla Russia. Secondo le previsioni ufficiali del ministero guidato da Habeck, la Germania non potrà raggiungere la piena indipendenza dal gas russo prima dell’estate del 2024. E sui mercati internazionali i prezzi del petrolio sono intanto ai massimi da quasi tre settimane: a quota 113,80 dollari al barile.

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