Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) taglia le stime di crescita economica dell’Italia per il 2022 e il 2023. Dopo il record del +6,6% nel 2021, il Pil del nostro Paese dovrebbe crescere quest’anno del +2,3% invece che del +3,8%. Ovvero 1,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni dello scorso gennaio. Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina.
Per l’anno prossimo, 2023, la crescita dovrebbe raggiungere quota +1,7%, pari a 0,5 punti percentuali in meno del previsto. Il rallentamento della crescita continuerà anche nei prossimi anni. Il FMI prevede che nel 2027 la ricchezza che l’Italia salga solo del +0,5%. L’Italia e la Germania sono i due paesi dell’area euro che hanno subito le maggiori revisioni al ribasso da parte dell’FMI. L’elemento chiave – specie a seguito della guerra in Ucraina – è la “maggiore dipendenza“, rispetto ad altre nazioni della Ue, da gas e petrolio russo.
FMI, la guerra in Ucraina
Ma la guerra in Ucraina rallenta, come è facile immaginare, la ripresa dell’intera economia mondiale dopo la pandemia di Covid. Il Pil quest’anno e il prossimo dovrebbe crescere del +3,6% a livello globale. Significa un valore fra gli 0,8 e gli 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio. Lo afferma il FMI osservando come l’invasione della Russia abbia esacerbato le pressioni inflazionistiche. E abbia messo in pericolo tutto l’ordinamento delle regole che hanno governato le relazioni economiche internazionali dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi.
The war in Ukraine is costing lives and hitting the global economy. In this new World Economic Outlook video, find out how much this will affect global growth and what policymakers can do. https://t.co/J6EVpjwBqt #WEO pic.twitter.com/mbuFZgzU9e
— IMF (@IMFNews) April 19, 2022
“I rischi all’outlook sono al ribasso“, aggiunge il Fondo Monetario Internazionale spiegando come a pesare sulle prospettive non è solo il conflitto. Perché c’è anche – e ancora – la pandemia di Covid. Tra gli altri gravi fattori da considerare: il rallentamento della crescita della Cina e i rialzi dei tassi di interesse.
Russia, Pil a -8,5%
La guerra scatenata da Vladimir Putin in Ucraina affonda più di ogni altro fattore l’economia di questo paese. Nel 2022 Kiev vedrà il suo Pil crollare del -35%. Anche se il conflitto dovesse finire presto, sotto il profilo economico la situazione resterà tragica per diverso tempo, spiegano dal FMI. “La perdita di vite umane, la distruzione e la fuga dei cittadini limiteranno severamente l’attività economica per anni“. E la Russia? Secondo le stime del FMI, dopo il +4,7% del 2021 il Pil russo si contrarrà quest’anno del -8,5% e il prossimo del -2,3%. In gennaio, prima dell’invasione dell’Ucraina, l’FMI aveva previsto per la Russia una crescita del +2,8% quest’anno e del +2,1% il prossimo.
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