“Resistenze, racconti da San Patrignano”, debutta oggi su Freeda la docu-serie
La social serie ideata grazie al racconto racconto diretto di ragazzi e ragazze ospiti della più grande comunità di recupero d'Europa
Normalizzare il dibattito sulla riabilitazione scardinando i tabù sulla tossicodipendenza. È questo l’obiettivo di Resistenze, racconti da San Patrignano, la social serie realizzata e distribuita da Freeda. Si tratta del racconto di ragazzi e ragazze ospiti della più grande comunità di recupero per d’Europa.
Resistenze, racconti da San Patrignano, da oggi sui canali Youtube e Facebook di Freeda, è una docu-serie composta da 5 episodi della durata di circa 15 minuti ciascuno. Nello stile di Freeda, digital media company con una community di oltre 9 milioni di persone nel mondo, prevalentemente appartenenti alle generazioni Z e Millennial (un pubblico al 92% femminile e al 72% sotto i 34 anni), il progetto parla un linguaggio diretto. Si tratta, infatti, del racconto senza filtri di chi vive o ha vissuto la dipendenza e la disintossicazione.
Resistenze, racconti da San Patrignano: una serie necessaria
“Stimolare il dibattito attorno al tema della tossicodipendenza senza giudizi e senza preconcetti è l’obiettivo di Resistenze, in coerenza con l’approccio di Freeda ai temi più cari e più utili alle nuove generazioni. Il documentario vuole rimanere aderente alla realtà, proponendo storie di vita vissuta in modo disintermediato. Per questo motivo, dunque, le ragazze e i ragazzi ospiti della Comunità di San Patrignano si raccontano in prima persona attraverso 5 puntate e 6 protagonisti.” – ha dichiarato Sara Ristori, Direttrice Editoriale di Freeda. “Siamo entusiasti del risultato e speriamo che possa raggiungere un pubblico vasto, con l’intento di sensibilizzare, informare e condividere esperienze preziose: un impegno che portiamo avanti ogni giorno nei confronti della nostra community”.
“Abbiamo apprezzato molto la sensibilità con cui Freeda si è posta nei confronti dei nostri ragazzi.” Sottolinea il presidente della comunità Alessandro Rodino Dal Pozzo. “Si tratta di un lavoro che sottolinea ancora una volta quanto le dipendenze nella nostra società siano un problema trasversale, che non guarda al ceto sociale, all’orientamento sessuale o all’età delle persone interessate. Freeda pone l’accento sull’impegno che San Patrignano porta avanti ogni giorno in maniera disinteressata, cercando di aiutare ogni ragazza e ragazzo a trovare la propria strada. Si tratta di storie e interviste che mettono in evidenza come la dipendenza spesso sia solo l’apice di un malessere che nasconde molteplici disagi”.
Cosa aspettarsi dalla nuova docu-serie
Resistenze, racconti da San Patrignano propone un racconto senza filtri dell’esperienza di sei ragazze e ragazzi (i cui profili sono riportati in calce). Centrale è dunque il loro percorso di rinascita, con l’architettura di San Patrignano a fare da cornice. La struttura rappresenta un elemento narrativo attivo e vitale. Nel corso degli anni, infatti, la comunità si è sempre più strutturata per permettere ai propri ospiti un percorso di lungo periodo.
Il team di Freeda ha impiegato oltre 4 mesi per la realizzazione delle riprese, a partire da settembre dello scorso anno. Le prime settimane sono servite per entrare in contatto con la Comunità, e conoscere al meglio i ragazzi protagonisti della serie, lontani dall’obiettivo della telecamera. Nei mesi tra ottobre e dicembre si sono invece concentrate le riprese, che dovevano seguire il ritmo e le molteplici attività degli ospiti della struttura. Il team ha chiesto loro tante cose: come hanno iniziato, perché hanno continuato fino ad abusarne, perché non sono riusciti a fermarsi prima.
Il risultato è un affresco a più voci sul tema della dipendenza. Un affresco consapevole di non potere rispondere a tutte le domande su un argomento così largo e al tempo stesso così soggettivo. Ed è proprio il punto di vista soggettivo quello da cui il team è di Freeda è voluto partire, lasciando la parola ai protagonisti di Resistenze, racconti da San Patrignano.
Sinossi degli episodi, puntata 01: Natalie
Resistenze, racconti di San Patrignano si aprirà con la storia di Natalie. Entrambi i genitori sono tossicodipendenti e lei lo scopre all’età di 8 anni. Questo la porta a ripudiare la droga durante gli anni della scuola media, ma, a causa del crescente senso di solitudine e della mancanza di affetto, Natalie inizia ad assumere sostanze stupefacenti all’età di 16 anni. Soffre di disturbi alimentari e non si sente più a suo agio a casa, motivo per il quale decide di rivolgersi prima ad una clinica per disintossicarsi, poi alla Comunità San Patrignano. Qui Natalie rinasce, si riscopre forte e finisce la scuola.
Puntata 02, Nadia
Nadia è una ragazza di origine rumena adottata da una famiglia italiana all’età di 9 mesi. Soffre di solitudine e del fatto che i suoi compagni la isolino per le sue origini. Una volta diplomata al liceo classico decide di trasferirsi a Perugia per studiare medicina. Qui conosce un ragazzo che le fa provare l’eroina. La dipendenza da questa sostanza le cambia la vita: Nadia decide di tornare a casa, lascia medicina e in quel periodo inizia a interrogarsi sulla sua sessualità. In città, viene etichettata come lesbica, un ragazzo la insulta e lei, sotto l’effetto delle sostanze, lo aggredisce fisicamente. Questo fatto la porta a convincersi della necessità di farsi aiutare, così Nadia arriva a San Patrignano, dove inizia ad accettarsi e a superare la sua avversione verso le persone. Il suo sogno è quello di insegnare scienze.
Resistenze, racconti da San Patrignano procede con la puntata 03: Alessandra e Michele
ALESSANDRA
Alessandra soffre di una situazione genitoriale confusionaria fin da piccola. I continui litigi tra il padre e la madre sull’affidamento costringono i servizi sociali a portarla in orfanotrofio. Concordato l’affidamento esclusivo al padre, all’età di 13 anni, Alessandra inizia a fare uso di sostanze stupefacenti. Nell’estate della terza media, Alessandra inizia ad abusare di cocaina, fino a che non viene portata in una struttura educativa. Quando arriva a San Patrignano torna a frequentare la scuola, sviluppa maggior consapevolezza e ricuce i rapporti con il padre. Ora Alessandra frequenta la scuola odontoiatrica.
MICHELE
Michele proviene da una famiglia benestante e i suoi genitori non gli hanno mai fatto mancare nulla. Con la maggiore età inizia a frequentare le discoteche dove prova le prime sostanze stupefacenti. L’uso delle droghe diventa sempre più assiduo e, una volta assunto nella ditta di suo padre, Michele scopre che la cocaina lo aiuta ad eccellere anche nel lavoro. All’uso di droghe si affianca la dipendenza dal gioco d’azzardo. La situazione gli sta sfuggendo di mano, pertanto Michele, inconsciamente cerca di farsi scoprire.
A quel punto, il padre e lo zio decidono di mandarlo in una comunità di recupero per ludopatici. La ludopatia è però solo una conseguenza del suo rapporto con la cocaina, così viene convinto a entrare a San Patrignano dove cerca di ricostruire i rapporti familiari con i suoi due figli e con suo padre. Uscito dalla comunità, Michele è tornato a lavorare nella ditta di famiglia e a prendersi cura dei suoi figli.
Puntata 04: Sofia
Resistenze, racconti da San Patrignano prosegue con il quarto episodio. Sofia fin da piccola ha combattuto per affermare la sua identità di genere. Dopo un’adolescenza travagliata, a 18 anni si trasferisce a Roma ed inizia una cura ormonale, ma viene licenziata dal lavoro per il suo aspetto. Inizia così a fare la escort e ad assumere cocaina. Comincia a drogarsi assiduamente per tre anni fino a che non chiede aiuto ai suoi genitori, i quali, non sapendo come comportarsi, la riportano a casa. La decisione dei genitori non fa altro che aumentare la depressione di Sofia che arriva a compiere episodi di violenza domestica.
Dopo l’esperienza del carcere decide di entrare in una comunità, avendo la possibilità di compiere l’operazione per il cambio di sesso. L’intervento non va come sperato, riceve un indennizzo e, dopo tre anni a Barcellona, torna in comunità dove continua ad assumere cocaina ed eroina. Viene così accolta a San Patrignano dove sta cercando di recuperare il rapporto coi genitori. Ora Sofia lavora nel reparto di sartoria/pelletteria.
Puntata 05: Luciano
Ultima delle storie di Resistenze, racconto di San Patrignano, è quella di Luciano. L’uomo proviene da una famiglia benestante di Roma. La sua omosessualità non è un problema per i familiari, ma non si sente accettato all’esterno. Per questo motivo inizia a fare uso di sostanze e comincia a frequentare ragazzi che ne abusano. Nonostante riesca a liberarsi di una relazione tossica, Luciano non smette con la droga. Con l’aiuto del fratello decide di rivolgersi a San Patrignano, dove, nonostante i primi mesi di sofferenza e di ripensamenti, si integra e si mostra per come è veramente. Una volta uscito da San Patrignano Luciano vuole “staccare il cordone ombelicale dalla madre” e andare a vivere a Barcellona.
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