Mentre in Ucraina arriva il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, dall’acciaieria Azovstal di Mariupol giunge il disperato appello degli ultimi difensori della città. “Leader del mondo salvateci.” E ci sarebbe un accordo su un corridoio umanitario per evacuare i civili dal centro urbano sotto assedio.

Il nemico è dieci volte più numeroso di noi” dice nel video sulla sua pagina Facebook (vedi sotto) il comandante Sergiy Volyna, della 36ª brigata della marina nazionale ucraina. “Queste potrebbero essere le nostre ultime ore di vita” scandisce da Azovstal. “Facciamo appello a tutti i leader mondiali e li preghiamo di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di un paese terzo“. L’esercito russo ha “il vantaggio nell’aria, nell’artiglieria, nelle forze di terra, nell’equipaggiamento e nei carri armati. Difendiamo solo un punto, la fabbrica Azovstal, dove oltre ai soldati ci sono anche i civili che sono diventati vittime di questa guerra“, prosegue il militare da Mariupol. Nell’acciaieria ci sarebbero circa mille civili.

Azovstal, l’ultimatum russo

Agli ultimi difensori della città portuale del sud dell’Ucraina la Russia ha dato un altro ultimatum, in scadenza oggi 20 aprile alle 13 ora italiana. Li ha invitati a porre fine alla loro “insensata resistenza” promettendo che “la vita sarà salvata” a chi si arrenderà. Secondo Dmitry Polyansky, vice rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, le forze ucraine hanno usato i civili come scudi umani in Azovstal. “L’unica spiegazione possibile di come i civili siano finiti nell’acciaieria di Azovstal è che i nazionalisti ucraini li hanno portati lì per usarli come scudi umani“.

L’acciaieria AzovStal di Mariupol. Foto Twitter @IAPonomarenko

Mariupol, appello della Cina

La situazione a Mariupol, compresi i fatti dell’acciaieria Azovstal, rimane “brutale“, ha affermato da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Gli occupanti – ha detto Zelensky nel suo ultimo videomessaggio – stanno cercando di effettuare la deportazione dei cittadini locali che sono caduti nelle loro mani. E il destino di decine di migliaia di residenti di Mariupol che già si trovano nel territorio controllato dalla Russia è sconosciuto“. Un appello a garantire l’evacuazione dei civili è arrivato dalla Cina. Tutte le parti in conflitto in Ucrainadovrebbero rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale e fare tutto il possibile per facilitare l’evacuazione e l’assistenza ai civili“, ha affermato il rappresentante cinese all’Onu, Zhang Jun.

Zhang Jun, rappresentante cinese all’Onu

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