Ucraina, la Ue: “Stop al petrolio dalla Russia”. Oligarchi in fuga da Mosca
Nuove sanzioni con embargo graduale agli idrocarburi ma la Germania teme la recessione. In Italia l'uomo più ricco di Russia
L’Unione europea prepara un sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Le nuove misure punitive verso Mosca comprenderanno il blocco graduale delle importazioni di petrolio. Atteso a Kiev il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres.
Come è noto, però, la Russia stessa ha chiuso i rubinetti delle forniture a Polonia e Bulgaria, paesi dell’Unione europea e della NATO. Non è escluso che la misura scatti anche contro altri Stati membri della Ue.
Crimini, scambio di accuse
In Ucraina, al 64° giorno di guerra, le sofferenze della popolazione non cessano un istante. L’ambasciatrice degli Stati Uniti per gli affari di giustizia penale internazionale, Beth Van Schaack, ha dichiarato alle Nazioni Unite che le truppe della Russia hanno commesso nuove atrocità. “Un’unità militare russa operante nelle vicinanze di Donetsk ha giustiziato gli ucraini che stavano tentando di arrendersi, piuttosto che prenderli in custodia” ha dichiarato. Secondo gli Usa sono sistematiche le violenze sessuali contro donne e ragazze e le torture. I russi ribattono che gli ucraini avrebbero torturato prigionieri in un luogo apposito a Mariupol, chiamato “la biblioteca“.
Kherson, Russia introduce il rublo
L’agenzia di stampa statale della Russia Ria Novosti, citata dalla Bbc, ha intanto annunciato che la città occupata di Kherson, nel sud dell’Ucraina, passerà all’uso del rublo. La moneta russa sostituirà la grivnia dal primo maggio. Le perdite totali inflitte all’Ucraina dalla guerra hanno raggiunto i 600 miliardi di dollari, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Guardian. “Sono stati distrutti o danneggiati oltre 32 milioni di metri quadrati di aree vivibili, oltre 1.500 strutture educative e oltre 350 strutture mediche“, ha dichiarato Zelensky.
Draghi negli Usa il 10 maggio
All’Assemblea del Consiglio d’Europa, ieri 27 aprile, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha già espresso il sì dell’Italia alle nuove sanzioni contro la Russia. Ma ha invitato tutti a cercare la pace attraverso il dialogo, più che nelle prove di forza tra grandi potenze. Il premier Mario Draghi si appresta a far visita al presidente Usa, Joe Biden, il prossimo 10 maggio. Dopo il vertice NATO allargato a Ramstein, in cui diverse voci di sono levate a favore di un riarmo, Putin minaccia di usare armi segrete.
Kiev chiede agli Usa altre armi, in particolare droni d’attacco e munizioni, richiesta che attende l’ok di Biden, il quale ha chiesto al Congresso nuovi fondi. L’America ha già speso miliardi di dollari per aiuti e armamenti all’Ucraina, in due mesi di guerra. La Camera dei Rappresentanti ha approvato una legge che consente di sequestrare e vendere i beni degli oligarchi soggetti a sanzioni e di usare i proventi per la ricostruzione in Ucraina.
L’Italia e il gas dalla Russia
Resta poi il nodo delle importazioni di gas. Dopo lo stop per Polonia e Bulgaria, la Duma – il Parlamento russo – ha chiesto di chiudere i rubinetti a tutti “i paesi ostili“. In Italia i flussi dalla Russia sono al momento regolari, nonostante Palazzo Chigi abbia escluso il pagamento in rubli, come vorrebbero i russi. Ma il Governo è al lavoro per diversificare le fonti di approvvigionamento. A Berlino è allarme: “Con l’embargo dell’energia, la Germania andrà in recessione“.
Oligarchi in fuga
Fra gli alti papaveri russi si registra la fuga del numero due di Gazprombank, Igor Volobuev. Dal 2 marzo, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina, si sarebbe unito alle forze di difesa territoriale di Kiev. È il quarto manager di alto rango ad abbandonare Putin. Alla fine di marzo, a fuggire dalla Russia era stato Anatolij Chubais, l’ex vicepremier di Boris Eltsin e uomo di fiducia di Putin. L’ombra lunga della guerra si è stesa anche su due top manager russi morti in circostanze oscure a Mosca e in Spagna. Mentre il 21 aprile Vagit Alekperov si è dimesso dalla guida del colosso petrolifero Lukoil senza dare spiegazioni.
In Italia l’uomo più ricco di Russia
Un altro oligarca, Vladimir Lisin, 65 anni, noto come l’uomo più ricco di Russia, si trova in Italia per assistere alla Coppa del Mondo di tiro a volo. Lisin è presidente e maggiore azionista di Novolipetsk: fra le società siderurgiche più importanti di tutta la Russia. Ha espresso la sua contrarietà alla guerra in Ucraina. “Non capisco perché Putin abbia voluto invaderla, e dal punto di vista del business credo sia stato un fatto negativo“. “Non sono un politico ma un uomo d’affari che è contro la guerra e le distruzioni. Putin? Non siamo amici, ma semplici conoscenti. E chiariamo una cosa: mi sono messo in affari prima che lui salisse al potere, e da lui non ho ricevuto favori” ha continuato.
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