La NATO: “Pronti a sostenere per anni l’Ucraina nella guerra contro Mosca”
E Biden chiede al Congresso di stanziare altri 33 miliardi di dollari per Kiev: 20 saranno spesi in armi
Nubi sempre più cupe sull’Europa e sul mondo intero a causa della guerra in Ucraina. Non solo la Russia non ha alcuna intenzione di cessare il fuoco. Ora il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, afferma a chiare lettere che l’Alleanza “è pronta a sostenere l’Ucraina per anni nella guerra contro Mosca“.
In uno scenario del genere è difficile immaginare che il conflitto non si allarghi oltre i confini del territorio ucraino che i russi hanno invaso il 24 febbraio. “La NATO è pronta a sostenere l’Ucraina per anni nella guerra contro la Russia. Anche aiutando Kiev a passare dalle vecchie armi dell’era sovietica alle moderne attrezzature militari occidentali” ha dichiarato oggi 28 aprile il segretario generale, Jens Stoltenberg. “C’è assolutamente la possibilità che questa guerra si trascini e duri per mesi e anni“, ha detto.
Dagli Usa arriva la notizia che il presidente Joe Biden chiederà al Congresso l’autorizzazione per altri 33 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina. Di questi ben 20 miliardi per assistenza militare. La proposta ammonta a più del doppio del pacchetto iniziale da 13,6 miliardi di dollari che il Congresso ha promulgato il mese scorso. “Dobbiamo fare la nostra parte per aiutare gli ucraini a lottare per la libertà e contro l’aggressione di Vladimir Putin“, ha detto Biden oggi 28 aprile. “Cedere all’aggressione avrebbe un prezzo più alto che aiutare l’Ucraina”.
Transnistria e Donbass
Il Governo di Kiev considera intanto con preoccupazione l’aumento delle attività russe, definite “provocazioni“, in Transnistria. Si tratta dell’autoproclamata repubblica filorussa della Moldavia. Un luogo dove è possibile che a breve si apra un nuovo fronte di guerra a sud-ovest dell’Ucraina. Per Mykhailo Podoliak, consigliere di Zelensky, “la Transnistria è un trampolino di lancio da cui potrebbero esserci dei rischi per noi, per le regioni di Odessa e Vinnycja“. E adesso il Cremlino si muove anche sul piano amministrativo per annettere definitivamente alla Russia parte del Donbass. Così come la regione di Kherson, città del Sud occupata dai russi che lì hanno issato la bandiera della vecchia Unione sovietica. Tra il 14 e il 15 maggio potrebbero tenersi dei sedicenti referendum al fine di sancire formalmente l’annessione a Mosca delle oblast (regioni) di Lugansk e Donetsk, come è avvenuto in Crimea nel 2014. Lo scrive il media russo indipendente Meduza.
“Per l’Ucraina settimane difficili”
Il ministro della Difesa di Kiev, Oleksiy Reznikov, ha dichiarato che per l’Ucraina stanno arrivando “settimane estremamente difficili“. Il ministro prevede un’intensificarsi delle ostilità nel Donbass. Mosca, ha affermato, “è già conscia della sua sconfitta strategica ma cercherà comunque di infliggerci quanto più dolore possibile“. L’ultimo numero della rivista americana Time dedica intanto la sua copertina al presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Nelle pagine interne del magazine si racconta in dettaglio la vita quotidiana del leader ucraino dal suo ‘bunker’, il palazzo presidenziale di Kiev. Ovvero il compound da cui da oltre due mesi il presidente dell’Ucraina e i suoi collaboratori guidano la risposta all’invasione russa.
Il segretario dell’ONU in Ucraina
Oggi 28 aprile il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha visitato alcuni paesi vicini a Kiev devastati dalla guerra: Bucha, Irpin e Borodyanka. Si tratta di località dove sono emersi crimini di guerra su centinaia di civili innocenti, attributi alle forze armate russe: fosse comuni, eccidi, esecuzioni sommarie, torture. “Quando vedo questi palazzi distrutti dalla guerra, immagino la mia famiglia, mia nipote nel panico e in fuga. Questa distruzione è inaccettabile nel XXI secolo” ha detto Guterres. “La guerra non finirà con le riunioni” ha chiosato il segretario generale dell’ONU. “La guerra finirà quando la Federazione Russa deciderà di finirla. E quando ci sarà, dopo un cessate il fuoco, la possibilità di un accordo politico serio” ha aggiunto.
War is evil. pic.twitter.com/LUKYqLTnyB
— António Guterres (@antonioguterres) April 28, 2022
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