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Downton Abbey, prima di “Una nuova era”: ricordiamo proprio tutto dei Crawley?

L'attesissimo sequel del period drama è approdato nelle sale italiane giovedì 28 aprile: ma siamo sicuri che non ci sia sfuggito nulla?

Downton Abbey II – Una nuova era ha fatto il suo debutto nei cinema italiani giovedì 28 aprile, riportando sul grande schermo la famiglia Crawley. Le vicende dei nobili inglesi, però, sono iniziate con l’omonima serie tv, che nel corso delle sei stagioni ci ha fatto appassionare a quell’atmosfera primo-novecentesca. 

L’approdo del nuovo capitolo di Downton Abbey nelle sale ha riacceso i riflettori sulla famiglia Crawley. Come molti ricorderanno, la saga cinematografica nasce dall’omonima serie televisiva, ideata nel 2010 dal barone Julian Fellowes. Nel corso di sei stagioni, andate in onda dal 2010 al 2015, la serie britannica ha seguito le vite dell’aristocratica famiglia inglese, a partire dal 15 aprile 1912, la storica data dell’affondamento del Titanic. Ambientata nella fittizia località di Downton Abbey, si snoda in un arco temporale di circa 15 anni, arrivando fino al 1926 (durante il regno di Giorgio V). Ma, siamo sicuri di ricordare tutto dei Crawley? Ripercorriamone le vicende, per prepararci al meglio.

Downton Abbey

Downton Abbey, il ritorno dei Crawley: ripercorriamo la loro storia

Una peculiarità della serie, ideata da Julian Fellowes – che ci ha fatto nuovamente sognare di recente con The Gilded Age – è l’accuratezza storica. Nel tracciare le vicende della nobile famiglia inglese e dei suoi servitori, infatti, Downton Abbey segue il cambiamento dei tempi, alla luce di una modernizzazione via via crescente. Dagli Anni Dieci, durante i quali la nobiltà era ancora la classe dirigente, fino alla crisi alla fine del decennio successivo, la serie offre un viaggio alla riscoperta del primo quarto di secolo del Novecento.

Downton Abbey

A partire dalla tragica scomparsa dell’unico erede maschio del conte Robert Crawley, morto a causa del naufragio del Titanic, Downton Abbey ci accoglie nelle vicende della nobile famiglia. Colui chiamato ad ereditare la cospicua fortuna dei Crawley è dunque Matthew, avvocato a Manchester. Il pensiero farà, però, inorridire i restanti membri della famiglia, vista la sua attitudine al “lavoro”. A prendere le redini della situazione sarà la maggiore delle figlie dell’aristocratico, Lady Mary (Michelle Dockery). Quest’ultima cercherà di portare una ventata di modernità.

Maggior attenzione ai “piani bassi”

Ma la serie ripercorre, nel corso dei 52 episodi, anche le trame parallele della servitù. Anzi, talvolta mischiandole con le vicende relative alla nobiltà. I fan ricorderanno, ad esempio, la storia d’amore tra il maggiordomo di casa Crawley, Charles Carson (Jim Carter) e la capo cameriera Elise Hughes (Phyllis Logan), culminata con il matrimonio nella sesta stagione. O anche i dissidi interiori di Thomas Barrow, dovuti alla propria omosessualità. Tra gli “addetti ai lavori” più apprezzati è anche il personaggio di Mr Bates, valletto di Lord Grantham, dal passato misterioso, che si innamorerà di Anna, cameriera di Lady Mary.

Downron Abbey II - Una nuova era

Tuttavia, uno dei punti più alti toccati da Downton Abbey è senza dubbio Lady Violet. Il personaggio interpretato da Maggie Smith, che nel nuovo film riceverà in eredità una villa in Costa Azzurra, è l’essenza stessa della serie. Sfrontata ma ironica, intramontabile e indomita, è la madre di Robert Crawley nonché matriarca della famiglia. Nota per le sue battute taglienti, in pieno stile british, non si tira mai dietro dall’esprimere un’opinione su qualsiasi argomento. Al termine del primo film, ambientato un anno dopo gli eventi dell’ultima stagione, Lady Violet svelerà alla nipote Mary di avere un male incurabile, lasciando di fatto le redini a lei. Nel corso degli anni, Downton Abbey è divenuta un vero e proprio fenomeno di culto, ricevendo innumerevoli riconoscimenti. Tra questi spiccano diversi Emmy Award e Golden Globe, uno dei quali vinto dalla stessa Maggie Smith.

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Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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