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Regina Coeli 1° Maggio, Papa Francesco: “Soffro e piango per l’Ucraina”

Ricordando l'inizio del mese dedicato alla Madonna, il Pontefice rivolge il suo pensiero alla città di Mariupol

Nel suo messaggio domenicale del 1° Maggio, Papa Francesco rivolge il suo pensiero all’Ucraina, ai lavoratori e ai giornalisti che si adoperano per fornire informazioni anche dai posti più pericolosi. Dopo aver spiegato la terza apparizione di Gesù Risorto agli Apostoli, il Santo Padre lancia ancora il suo appello alla pace.

Il Vangelo della domenica 1° Maggio è dedicato alla terza apparizione di Gesù Risorto; prima della preghiera del Regina Coeli Papa Francesco spiega il senso di questo evento, rivelando l’importanza di non cedere alla sfiducia e tenere accesa la fede in Cristo che non abbandona mai.

Angelus San Pietro

Nella seconda parte della sua riflessione domenicale il Pontefice ricorda l’inizio del mese dedicato alla Madonna (maggio) e il suo pensiero va inevitabilmente alla città di Mariupol in Ucraina, distrutta dai bombardamenti; un’occasione per il Santo Padre di tornare a rivolgere il suo incessante appello alla pace.

Papa Francesco spiega il Vangelo del 1° Maggio

Nella seconda domenica dopo Pasqua il Vangelo ricorda la terza apparizione di Gesù Risorto agli Apostoli; questo evento si verifica nel fiume di Galilea, dove Pietro era tornato a riprendere il suo mestiere di pescatore, sfiduciato, forse, dal fatto che il Signore fosse morte in Croce. Ed è da questo episodio che il Pontefice ricorda l’importanza di non lasciarsi abbattere da quelle che si credono essere delusioni insormontabili; non lasciarsi scoraggiare dal senso di sfiducia. Gesù è Risorto e torna a farsi vedere affinché gli Apostoli (e con loro i fedeli) non perdano la speranza e la fede. Questo, del resto, è il messaggio dello spirito Cristiano che nel Signore Risorto fonda tutto il suo credo.

Pietro scoraggiato torna alla vita di prima, quella che conduceva prima di conoscere Gesù; ed è in quel momento di massima delusione che Cristo si lascia vedere. In quella notte in cui torna a pescare, però, l’Apostolo Pietro e gli altri che lo avevano seguito non prendono nulla; “Può succedere anche a noi, per stanchezza, delusione o magari per pigrizia – rivela Papa Francescodi scordarci del Signore e di trascurare le grandi scelte che abbiamo fatto, per accontentarci di qualcos’altro“. E il Santo Padre spiega questo aspetto in maniera concreta; come chi non passa il tempo con la famiglia o chi dimentica la preghiera, o chi trascura la carità con: “La scusa delle urgenze quotidiane“; ma è tutto questo che genera delusione e porta a ritrovarsi con le “reti vuote” proprio come Pietro.

Papa

Riprendere il largo, sempre

Ma come rivela il Pontefice, Gesù non abbandona Pietro (e nessuno); tornando proprio in quella riva dove aveva scelto la prima volta i suoi discepoli, il Signore li invita a gettare nuovamente le reti con coraggio ed è in quel momento che le reti tornano a riempiersi all’inverosimile. “Fratelli e sorelle – ricorda il Papa – quando nella vita abbiamo le reti vuote non è tempo di piangersi addosso, svagarci e tornare ai vecchi passatempi; è tempo di ripartire con Gesù, di ritrovare il coraggio di ricominciare“.

Ripartire, ricominciare sono questi i verbi su cui insiste Papa Francesco quando esorta a non lasciarsi mai buttare a terra dalla sfiducia; “Riprendere il largo sempre, davanti ad una delusione, una vita che ha perso un po’ il senso“. Ogni volta che si sente di essere tornati indietro, il Santo Padre esorta a ripartire. Sempre. “Pietro aveva bisogno di quella scossa“; ed il Signore lo sa, perché: “L’amore va oltre l’utile e il conveniente. L’amore genera stupore, ispira slanci creativi“. Come spiega ancora il Pontefice, in occasione della riflessione che precede la preghiera del Regina Coeli del 1° Maggio, il Vangelo di oggi vuole ricordare che Gesù ci invita allo “slancio” senza la paura delle delusione, rischiare e avere sempre il coraggio di sbilanciarsi verso il bene e verso l’amore. E concludendo questa prima parte della sua riflessione, Papa Francesco ricorda: “La fede non è sapere, è amore“.

Il pensiero per l’Ucraina

Dopo la preghiera del Regina Coeli, il Santo Padre ricorda l’inizio del mese dedicato alla Madonna, maggio; ed in questa importante e simbolica occasione il suo pensiero non può che rivolgersi alla città di Mariupol in Ucraina, distrutta dalla guerra. Invitando tutti i fedeli a pregare nel mese di maggio il Rosario per la pace, Papa Francesco rivela: “Il pensiero va subito alla città Ucraina di Mariupol, città di Maria, barbaramente bombardata e distrutta. Anche ora, anche da qui, rinnovo la richiesta che siano predisposti i corridoi umanitari sicuri, per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città“.

Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione ucraina” prosegue il Papa, che rivolge il suo pensiero particolare ai più deboli, ai bambini espulsi e deportati. Notizie terribili dalle quali il Santo Padre non può che far scaturire un accorato appello di pace, che risuona forte in piazza San Pietro; “E mentre si assiste ad un macabro regresso dell’umanità mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace. Se ci sia la volontà di evitare una continua escalation militare e verbale, se si stia facendo tutto il possibile perché le armi tacciano“. Con queste parole Papa Francesco esorta accoratamente tutti a non arrendersi alla logica della guerra, della violenza e alla “perversa spirale delle armi“.

Preghiera Ucraina Papa Francesco
Preghiera di Papa Francesco per la pace in Ucraina del 26 aprile 2022. Fonte Twitter, Pope Francis

Il grazie ai lavoratori e ai giornalisti

E dopo il suo grido di pace, il Santo Padre ricorda la ricorrenza del 1° Maggio che coincide con la Festa del Lavoro; celebrazione che il Papa invita a vivere come uno stimolo a rinnovare l’impegno affinché per tutti nel mondo il lavoro sia dignitoso. Ed in questa occasione Papa Francesco non dimentica di ricordare tutte le persone che, ogni giorno, perdono la vita sul posto di lavoro: “Che da tutto il mondo venga la volontà di far crescere un’economia di pace“.

Ed infine, il Pontefice ricorda la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa che ricorre il prossimo 3 maggio; in vista di questo evento annuale, Papa Francesco afferma: “Rendo omaggio ai giornalisti che pagano di persona per servire questo diritto“. E, prima di rivolgere il suo saluto finale, ricordando i 47 giornalisti morti nel mondo solo lo scorso anno, il Papa rivolge il suo grazie speciale a tutti coloro che con coraggio informano il mondo sulle piaghe dell’umanità.

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Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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