In attesa della premiazione dei David di Donatello, che si terrà domani 3 maggio, Sergio Mattarella ha accolto al Quirinale i nominati della 67° edizione. Il capo dello stato ha preso parte alla tradizionale cerimonia inaugurale, condotta quest’anno da Pilar Fogliati, ribadendo l’importanza della cultura.
Come ogni anno, alla vigilia della premiazione, il capo dello stato ha incontrato i nominati ai David di Donatello 2022, che dopo oltre vent’anni torneranno a svolgersi nella suggestiva cornice di Cinecittà. Condotto da Carlo Conti per il quinto anno di fila, che per la prima volta non sarà da solo ma in compagnia di Drusilla Foer, l’evento andrà in onda domani 3 maggio in prima serata su Rai1.
Al Quirinale, Sergio Mattarella ha dunque accolto i candidati, in una presentazione intervallata dagli interventi della pianista Rita Marcotulli. La musicista, con il suo quartetto, ha riproposto inoltre una di colonne sonore, omaggiando il compianto Ennio Morricone. Ma sono state le parole del Presidente a conquistare la scena. Il capo di stato ha rimarcato come, anche in un momento come questo, la cultura non debba fermarsi.
Sergio Mattarella accoglie i nominati dai David di Donatello 2022: “La cultura unisce“
“La consegna dei David di Donatello è un grande evento della cultura italiana.” – così ha esordito il capo di stato, come riporta l’agenzia ANSA. Dopo aver inoltre reso onore a Giovanna Ralli e Sabrina Ferilli, entrambe insignite di un David speciale nell’edizione corrente, ha ribadito la sua vicinanza alla Settima Arte, come testimonianza viva. Una testimonianza che non deve mai mancare, soprattutto nei momenti di oscurità in cui l’Europa negli ultimi mesi è ripiombata.
“Il cinema mantiene perennemente presente il ricordo.” – ha continuato Sergio Mattarella, proseguendo – “La guerra scatenata nel cuore dell’Europa da un’aggressione inaccettabile scuote le nostre coscienze. Il cinema italiano oggi è protagonista nella solidarietà con artisti ucraini, da noi ospitati. La cultura non si ferma. Neppure di fronte alla guerra. La cultura unisce. Supera i confini.” E proprio la Settima Arte, ma in generale il mondo dello spettacolo, ha accusato maggiormente il colpo a seguito delle restrizioni e delle norme imposte per la situazione pandemica. “Per il cinema è stato un colpo durissimo la chiusura, per lunghi periodi, delle sale e il prolungarsi delle misure di prevenzione.”, ha difatti ricordato il Capo dello Stato.
Ma quello che in apparenza è sembrato un periodo di stasi, in realtà è stato un momento di grande ideazione con una conseguente crescita, come ha continuato a sottolineare Mattarella. E proprio domani, in occasione dei 67° David di Donatello, sarà possibile celebrare questa progressiva rinascita dalla crisi, partendo proprio dalla celebrazione dell’arte. La stessa che può garantire la reciproca unione, all’infuori di ogni pregiudizio e conflitto.
LEGGI ANCHE: Perché Jamie Dornan non teme l’ombra di Christian Grey