Bonus da 200 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti, nel decreto legge che il Consiglio dei ministri ha varato ieri 2 maggio. Oggi 3 maggio, invece, il premier Draghi si è scagliato ancora una volta contro il Superbonus edilizio al 110% varato dal Governo Conte. E lo ha fatto davanti al Parlamento europeo.

Il bonus da 200 euro stanziato con il decreto legge sugli aiuti agli italiani arriverà in busta paga nel caso dei lavoratori dipendenti. Ma come funzionerà per autonomi e partite Iva? Come richiederlo? La modalità di erogazione della somma in questi casi è ancora tutta da chiarire. Come è da chiarire anche la questione degli stagionali, che rischiano di non beneficiare del sostegno, per via delle tempistiche.

Il segretario della Cgil, Landini, critico sul bonus in busta paga. Foto Twitter @cgilnazionale

Bonus? sotto i 35mila euro

Il bonus spetta ai lavoratori e pensionati con redditi inferiori ai 35mila euro. Sarà una tantum, pagato, cioè, una volta sola. Quando? “Non appena tecnicamente possibile“, ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco. Presumibilmente a luglio per i pensionati e tra giugno e luglio per i lavoratori dipendenti. Come? I dipendenti lo riceveranno in busta paga dai datori di lavoro che “lo recupereranno al primo pagamento d’imposta” ha assicurato Draghi. Da sciogliere tutti gli altri nodi.

Le mancanze della legge

In tanti fanno notare le carenze del decreto che dà l’ok al bonus. “Bisogna fare immediatamente un lavoro tecnico” è l’esortazione del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ospite di Radio anch’io. “Duecento euro sono meglio di nulla ma non risolvono il problema” ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando a una tavola rotonda.

L’ex ministro pentastellato Riccardo Fraccaro

Superbonus 110%, ira di Draghi

Dal bonus al Superbonus. Sul tema dell’esplosione ‘drogata’ dei prezzi sul mercato dell’edilizia Mario Draghi è intervenuto alla sessione plenaria del Parlamento europeo. “Il nostro governo è nato come Governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti” ha detto il premier. “Ma non siamo d’accordo su tutto, sul bonus del 110% non lo siamo” ha scandito. “Perché il costo di efficientamento energetico è più che triplicato e i prezzi degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati, si toglie la trattativa sul prezzo“.

M5S contro il premier

Le affermazioni di Draghi sul bonus edilizio hanno messo in subbuglio i Cinque Stelle, principali sponsor del provvedimento (a vararlo fu il Governo Conte). “Vorrei ricordare al nostro presidente del Consiglio che il Superbonus è espressione della volontà parlamentare di tutte le forze politiche” ha scritto in una nota il pentastellato Riccardo Fraccaro. “Per questo anche se il suo giudizio personale è negativo – ha concluso Fraccaro – non può boicottare una misura che peraltro in più occasioni ha ricevuto lodi dalla stessa Unione Europea.” Le parole del premier sono “uno schiaffo sonoro alla maggioranza che lo sostiene, visto che il Superbonus al 110% è nato grazie all’intuito del M5S ma ora trova il favore incontrastato di tutto il Parlamento.

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