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Covid, mascherine sul lavoro fino a giugno

Anche se si condividono spazi all'aperto. Via libera da Governo e sindacati

Per contrastare la pandemia di Covid, tutt’altro che terminata, le mascherine si dovranno obbligatoriamente indossare ancora sui luoghi di lavoro fino al mese di giugno. Anche all’aperto. 

Questa l’intesa che le parti sociali e il Governo hanno raggiunto. A fine giugno ci sarà una verifica per un aggiornamento della situazione. Lo hanno stabilito i partecipanti alla riunione di oggi 4 maggio fra le parti sociali e i ministeri del Lavoro, Salute e Mise, per la valutazione del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid negli ambienti di lavoro“.

Covid vaccino
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Protocollo Covid, ok dai sindacati

Soddisfatti i sindacati. “Bene il mantenimento della validità del Protocollo così com’è in tutte le sue parti, e consideriamo utile fare una successiva e prima verifica a giugno“, afferma la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David. Le parti sociali “hanno confermato unanimemente di ritenere operante il protocollo” sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro per il contrasto al Covid. Ovvero l’ultimo, sottoscritto il 6 aprile 2021, “nella sua interezza e di impegnarsi a garantirne l’applicazione, proseguendo dunque lungo la direzione dell’importante funzione di prevenzione che l’accordo ha consentito“.

Così il ministero del Lavoro, al termine della riunione. Si è deciso inoltre “di fissare un nuovo incontro entro il prossimo 30 giugno per verificare l’opportunità di apportare i necessari aggiornamenti al testo del Protocollo connessi all’evoluzione” della situazione epidemiologica. “Tutti i presenti – sottolinea il ministero – hanno rilevato che, nonostante la cessazione dello stato d’emergenza, persistano esigenze di contrasto del diffondersi della pandemia da Covid-19“.

I casi Covid oggi in Italia

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 47.039 nuovi casi di Coronavirus. Il dato è in calo rispetto a quello del 3 maggio, questo si sono registrati 62.071 nuovi contagi. È quanto emerge dal bollettino di oggi, mercoledì 4 maggio, diffuso dal ministero della Salute. Il totale dei contagi raggiunge quota 16.633.911. Nell’ultima giornata i decessi registrati a causa, o come concausa, del Covid, sono stati 152, uno meno di ieri, per un totale di 164.041 morti in 2 anni. Sono stati 335.275 i tamponi: tra test molecolari e antigenici. Il tasso di positività si attesta adesso al 14%. I guariti dal Covid in Italia sono 15.282.800 e gli attualmente positivi 1.187.070.

In attesa del prossimo report Iss

In base al report settimanale dell’Istituto superiore della sanità (Iss), della scorsa settimana, il tasso di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive – da parte di pazienti Covid –  scende al 3,8%. In diminuzione anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale. Si assesta al 15,6% rispetto al 15,8% di sette giorni fa. Questa settimana sono 12 le regioni – una in meno rispetto alla scorsa settimana – che superano la soglia di allerta del 15% di occupazione posti letto Covid nei reparti di area medica. Il tasso più alto è in Umbria, con il 31,4%.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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