Prima della recita del Regina Coeli Papa Francesco incentra la sua riflessione domenicale sulla parabola del Buon Pastore; attraverso questo paragone riportato da Gesù, il Santo Padre ricorda il rapporto del Signore con i fedeli. Al termine della preghiera, un nuovo messaggio per il popolo ucraino.

La preghiera del Regina Coeli di domenica 8 maggio è preceduta, come sempre, dalla riflessione di Papa Francesco; in questa occasione il Pontefice, partendo sempre dal Vangelo odierno, ricorda il rapporto di Gesù con i suoi fedeli, attraverso la parabola del Buon Pastore.

Al termine della preghiera mariana, il Santo Padre rivolge il suo pensiero e i suoi saluti a tutti e, in particolar modo, alle persone che soffrono in tutto il mondo; e come sempre dallo scoppio della guerra, anche in questa giornata il Papa torna a parlare dell’Ucraina.

Il valore dell’ascolto spiegato da Papa Francesco

Ascoltare, conoscere e seguire: è su questi tre verbi che si concentra la riflessione di Papa Francesco in occasione del messaggio che precede la preghiera del Regina Coeli di domenica 8 maggio. Partendo sempre dal Vangelo odierno, il Santo Padre rivela l’intenzione di Gesù di voler spiegare il suo legame con i fedeli; e per farlo il Signore utilizza l’immagine del pastore che sta con le sue pecore. “Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco e ed esse mi seguono“, ricorda il Pontefice. L’ascolto è il primo aspetto su cui il Papa intende far riflettere; “Aprirsi all’ascolto, perché ascoltare significa disponibilità, significa docilità, significa tempo dedicato al dialogo“.

Come sottolinea il Santo Padre, la fretta di dover dire e fare sempre qualcosa mette a rischio anche il rapporto con gli altri, oltre che quello con il Signore. L’assenza di ascolto è, come rivela il Papa: “Un male del nostro tempo“. “Oggi siamo travolti dalle parole e – come prosegue il Pontefice – abbiamo paura del silenzio“. Ed è per questo che il Santo Padre invita tutti ad ascoltarsi nella famiglia, a scuola, nel lavoro, nella Chiesa e nella vita di tutti giorni perché per i fedeli “Gesù è La Parola e i Cristiani sono i figli dell’ascolto e – continua Papa Francesco – chi ascolta gli altri sa ascoltare anche il Signore e viceversa“. Attraverso l’ascolto, infatti, Gesù accoglie le preghiere di chi si rivolge a lui, sempre e anche nei momenti più bui e di crisi.

Conoscere e seguire

Ascoltare Gesù significa capire che Egli ci conosce“; Papa Francesco introduce così il secondo verbo su cui si concentra la riflessione domenicale. Conoscere inteso, in questo senso, come sentimento più alto, come amore. “Il Signore, mentre ci legge dentro, ci vuole bene“; ecco, dunque, come torna il senso biblico del verbo “conoscere” tradotto, non solo come conoscenza profonda, ma anche come “amare“. Se ci si lascia ascoltare ed amare dal Signore il rapporto con lui non sarà più: “Impersonale, freddo o di facciata”. E citando il Salmo, il Santo Padre spiega che stando con il Buon Pastore si può trovare sempre sicurezza e sostegno: “Anche stando in una valla oscura, io non temo alcun male perché tu sei sempre con me“.

È questa la grandezza e la potenza della fede che il Pontefice cerca di illustrare a tutti coloro che sono in ascolto del suo messaggio. “Il Signore è vicino” e per questo invita le sue ‘pecore’ a seguirlo; un’immagine che rappresenta il senso di fiducia che, ovviamente, ciascuno può raggiungere solo dopo essersi sentito ascoltato e amato (conosciuto). Chi segue Cristo va nella sua direzione, cercando chi è perduto, interessandosi di chi è lontano, prendendo a cuore la situazione di soffreSa piangere con chi piange, tende la mano al prossimo e se lo carica sulle spalle“.

Una preghiera per chi soffre

Al termine della preghiera del Regina Coeli, anche collegandosi alla riflessione sul Vangelo di oggi, Papa Francesco invita a pregare per chi soffre; a caricarsi sulle proprie spalle la sofferenza dei più deboli e indifesi e sostenerli. Tendere la mano al prossimo sempre, questa è la richiesta di Papa Francesco che, in occasione della Giornata Mondiale della Preghiera per le Vocazioni, ricorda il tema di quest’anno: “Chiamati ad edificare la famiglia umana“. Ed in questa giornata il Papa ricorda come ogni Cristiano (e non solo i consacrati) siano chiamati a seguire Gesù nel suo impegno verso i più bisognosi.

E rivolgendo il suo pensiero a tutto il dolore del mondo il Santo Padre torna a parlare della guerra definendola una “insensata sciagura“. Alla Vergine Santa il Pontefice presenta “la sofferenza e le lacrime del popolo ucraino“. “Difronte alla pazzia della guerra – esorta il Papa – continuiamo, per favore, a pregare ogni giorno il Rosario per la pace. E preghiamo per i responsabili delle Nazioni, perché non perdano il fiuto della gente che vuole la pace e sa bene che le armi non la portano mai“. E prima di rivolgere il suo ultimo saluto domenicale ad una Piazza San Pietro gremita di tante persone, Papa Francesco ricorda anche la ricorrenza odierna della Festa della Mamma, chiedendo di pregare per tutte le mamme del mondo, anche quelle che non sono più qui con noi; per tutte le mamme è la nostra “Preghiera, il nostro affetto e il nostro augurio“.