Donne molestate all’adunata degli Alpini: prime denunce, Governo infuriato
Dall'Associazione delle penne nere risposte pilatesche a fronte di centinaia di segnalazioni. La rabbia del Governo
L’adunata nazionale degli Alpini che ha riempito per 3 giorni Rimini e la riviera romagnola di oltre 400mila persone rischia di passare alla storia come l’adunata della vergogna.
Perché se è vero che dopo due anni di pandemia di Covid l’evento ha riempito di nuovo le casse di alberghi, bar e ristoranti per la pacifica ‘invasione’ delle penne nere, emergono centinaia di casi di molestie sessuali. Ai danni di donne, anche minorenni: cameriere, bariste, passanti. Ma anche ai danni di transessuali. E ora, oltre alle violenze, si somma il fango che sul buon nome degli Alpini hanno gettato coloro che, secondo le accuse, in vari casi ubriachi hanno molestato molte donne, in alcuni casi circondandole e aggredendole, in altri umiliandole con gesti, battute sconce, proposte oscene.
Bonetti: “Ancora più inaccettabile dagli Alpini“
Dopo le prime segnalazioni il gruppo riminese di Non Una di Meno ha invitato a denunciare le violenze. Il risultato è andato oltre ogni aspettativa più cupa. “Quanto è accaduto è gravissimo, inaccettabile per le istituzioni. E in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato” ha tuonato la ministra della Famiglia, Elena Bonetti, a RaiNews 24. “L’Italia si fonda sulla piena parità di genere e quindi deve ripudiare con forza quella sub-cultura di prevaricazione del maschile nei confronti del femminile. Quell’utilizzo del femminile come un oggetto che non è davvero compatibile con i principi costituzionali“.
Guerini: “Tolleranza zero“
“I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti – ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini – ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all’opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni“. “È sbagliato – ha aggiunto – fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza. Le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni“.
Cosa è successo all’adunata
Fra le prime donne a presentare denuncia, una ragazza di 26 anni. In compagnia di un’amica e del proprio avvocato, ha raccontato ai carabinieri di essere stata circondata e aggredita da tre persone. Ma sono centinaia i casi, soprattutto di giovani anche minorenni, che hanno raccontato la propria esperienza. Fischi, urla, proposte oscene, con Alpini che, in alcuni casi, sono arrivati ad allungare le mani e a tastare le malcapitate. Spesso bariste e cameriere, in alcuni casi giovani o giovanissime.
L’Associazione degli Alpini
Nell’immediatezza dei fatti l’Associazione nazionale Alpini ha diffuso una nota nella quale ha condannato e stigmatizzato questi episodi. Parlando però di “giovani che si sono infiltrati” nell’adunata, con cappelli taroccati, quindi fingendosi Alpini. L’Ana “sottolinea che, dopo gli opportuni accertamenti, risulta che alle Forze dell’ordine non sia stata presentata alcuna denuncia (ora invece cominciano ad arrivare, ndr.).”
“Rileva poi che quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione, che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall’Adunata“. Una posizione che ha creato ancora più rabbia fra le ragazze che hanno subito molestie. Per non parlare della mancata presa di posizione di molti esponenti politici e istituzionali che hanno partecipato dell’adunata degli Alpini.
“Hanno provato a leccarmi“
“Fra ieri e oggi – ha spiegato una barista il cui racconto è fra le centinaia raccolti sui social – quello che ho subito dagli Alpini è svilente per ogni donna. Un alpino ha provato a leccarmi sulla bocca mentre prendevo un ordine al tavolo. Uno mimava un atto sessuale mentre mi giravo per sparecchiare“. Le testimonianze di questo tenore, dicono a Non Una di Meno, sono tantissime, ma è complicato, per la loro natura, formalizzarle in una denuncia da presentare alle autorità competenti. Probabilmente l’associazione procederà a segnalare gli episodi più gravi alle autorità di pubblica sicurezza. Anche se individuare i responsabili sarà tutt’altro che semplice.