Giornata Internazionale della Famiglia: un diritto per ogni nucleo familiare
Proclamata dalle Nazioni Unite si tratta di una ricorrenza che vuole diffondere maggiori consapevolezze in tutto il mondo
Il 15 maggio si celebra la Giornata Internazionale della Famiglia, ricorrenza nata a seguito della risoluzione 44/82 del 9 dicembre 1989, in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato l’Anno Internazionale della Famiglia. Istituita ufficialmente nel 1993 questa giornata ha l’obiettivo di diffondere, come sottolinea l’ONU, maggiore consapevolezza a livello globale in merito ai processi sociali, economici e demografici che coinvolgono le famiglie in tutto il mondo.
Si celebra il 15 Maggio e, proprio per dare valore a tutte le tipologie di nuclei familiari che oggi sono realtà tangibili, l’ONU ha deciso di declinare al plurale la ricorrenza. Riconosciuta come Giornata Internazionale della Famiglia, oggi risulta, forse, più corretto parlare di “famiglie“; integrando anche tutte quelle realtà omogenitoriali o monoparentali. ‘Ribattezzando’ la ricorrenza International Day of Families.
A fronte di una società che va modificandosi assumendo nuove e sempre dignitose forme, è necessario spostare il focus; la centralità di questa Giornata, infatti, risiede sulla necessità di considerare ogni famiglia il luogo da cui si crea lo sviluppo sociale, economico e demografico nel mondo.
Dalla Famiglia alle Famiglie
All’Articolo 29 della Costituzione Italiana si legge: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio […] sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare“. Eppure, benché siano tanti paesi nel mondo che hanno leggi in cui la famiglia è messa al centro della società, spesso le famiglie si trovano abbandonate a sé stesse, ai loro problemi economici, sanitari e culturali. La Giornata Internazionale della Famiglia (o delle Famiglie) nasce proprio per lavorare in modo che, in ogni parte del mondo, sia garantito il diritto alla famiglia e alla sua tutela; superando dunque, i diversi limiti (convenzionali o meno), a partire dalle differenze razza, cittadinanza o religione.
Lo scopo di questa ricorrenza nasce per creare inclusività; quello che si intende sottolineare e celebrare in maniera efficace è il ruolo delle unioni familiari come a fondamento dello sviluppo sociale, economico e demografico all’interno di una società. E se inclusività è la parola chiave, merita di essere ricordato il 2016 come un anno di svolta epocale per l’ordinamento italiano. Con la Legge Cirinnà del 20 maggio 2016, infatti, si ottiene il riconoscimento e la disciplina delle unioni civili; la legge reca il titolo: Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.
L’importanza di riconoscere ogni unione
Il riconoscimento delle unioni civili ha rappresentato una svolta in quanto fino a quel momento, nel nostro ordinamento esisteva un vuoto normativo; ovvero l’assenza di una legge che regolamentasse la stabile convivenza fondata su un legame affettivo e su progetto di vita insieme. In questo senso, al sopracitato Art. 29 della Costituzione Italiana si affianca, al matrimonio tra due soggetti di sesso diverso, una nuova espressione di formazione sociale. Si tratta delle unioni civili tra due persone maggiorenni dello stesso sesso (Art. 1, commi 1-35, l. n. 76/2016), nonché la regolamentazione normativa delle coppie di fatto, sia eterosessuali che omosessuali (art. 1, commi 36-65, l. n. 76/1016).
“La famiglia è la prima cellula essenziale della società umana” diceva Papa Giovanni XXIII. Dal punto di vista legislativo sono ancora tante le differenze tra matrimoni e unioni civili; soprattutto, ad esempio, per quanto concerne l’adozione e diritti e doversi verso i figli. Tuttavia, dal punto di vista umano e comunitario, riconoscere a tutti il diritto di sentirsi famiglia, rappresenta un’evoluzione che meriterebbe di essere condivisa in tutto il mondo; un passo verso un futuro nuovo e in continuo mutamento. Charles Dickens diceva: “La famiglia non deve solo consistere semplicemente in coloro con cui condividiamo il nostro sangue; ma anche in coloro a cui noi daremmo il nostro“. Niente di più opportuno potrebbe apparire oggi; in una ricorrenza atta a ricordare il valore della famiglia, che potremmo dire, forse, merita di essere considerata in senso lato.