Il 17 maggio si celebra la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. La ricorrenza è stata riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite a partire dal 2004. Di seguito, dunque, una serie di titoli ad hoc per celebrare l’universalità dell’amore e la libertà di essere se stessi.

Era il 17 maggio 1990 quando, grazie una decisione storica dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), l’omosessualità era stata depennata dalla lista delle malattie mentali. A 14 anni di distanza da quell’evento, lo scrittore e attivista Louis-George Tin propose dunque di celebrare quel giorno. Nonostante lo stigma, che ancora oggi permane in alcune realtà, chiunque si è vista riconosciuta la libertà di amare.

Ma non solo. Quella decisione è andata infatti a scandagliare una regola non scritta. Se l’omosessualità poteva anche essere tacitamente accettata – seppur bollata come anormale – con il consenso dell’Oms era stata finalmente legittimata. Il 17 maggio 2004 ha dunque assistito alla prima Giornata Internazionale contro l’omofobia. A partire dal 2009 e, successivamente, nel 2015, la ricorrenza ha incluso anche la transfobia e la bifobia nella propria campagna. Per l’occasione, abbiamo perciò selezionato alcuni titoli – tra film e serie tv – da recuperare in streaming per l’occasione.

Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia: i titoli a tema su Netflix

Da sempre Netflix è stata un baluardo in materia di inclusività. Lo dimostrano alcune serie storiche del calibro di Orange is the New Black, disponibile sulla piattaforma. Lo show vanta nel proprio cast anche l’attrice Laverne Cox nel ruolo di Sophia Burset. Si tratta della prima interprete transgender ad essere nominata al Premi Emmy. Ma, tra i vari titoli in catalogo, è impossibile non menzionare Sense8. Ideata dalle sorelle Lilly e Lana Wachowski, la serie segue le vicende di otto persone, “separate in superfice, ma connesse nel profondo.”

Will, Nomi, Lito, Wolgang, Riley, Sun, Capheus e Kala provengono da diverse parti del mondo; sono individui diversi fra loro, per cultura, orientamento e religione. Senza alcun preavviso, inizieranno a sviluppare una connessione mentale, provando le medesime sensazioni contemporaneamente. Come se vivessero ciascuno nei panni dell’altro. Scopriranno, in sostanza, di essere dei sensate, una sorta di specie più sviluppata di esseri umani.

La serie è un forte inno all’empatia, all’amore universale che viene celebrato in ogni sua forma, attraverso le vicende dei protagonisti. Offre anche diversi momenti di intenso lirismo. Un estratto esemplificativo è il confronto tra Nomi e Lito nella 2×08. Lei, donna transessuale (interpretata dall’attrice transgender Jamie Clayton), lui omosessuale, si confrontano sul peso che il pregiudizio abbia avuto nelle loro vite. Ed è proprio lei ad affermare: “La vera violenza, quella che ho capito essere imperdonabile, è quella che facciamo a noi stessi, quando siamo troppo spaventati per essere ciò che siamo realmente.” Insomma, obbligatoria per la Giornata Internazionale contro l’omofobia.

Le altre serie di Netflix

Molti altri titoli presenti sulla piattaforma affrontano la tematica, talvolta anche sorprendendo con un tono inaspettatamente ironico. È il caso della sitcom Modern Family, in onda su FOX dal 2009 al 2020, per un totale di 250 episodi. Lo show è costruito attraverso la tecnica del falso documentario e racconta la vicenda di una famiglia, costituita da tre nuclei principali. Da una parte il patriarca Jay Prichett, sposato in seconde nozze con Gloria – una donna colombiana molto più giovane di lui. Dall’altro, i due figli di Jay, ovvero Claire, sposata con Phil dal quale ha avuto tre figli, e Mitchell, fidanzato con Cameron, con cui ha adottato una bambina vietnamita, Lily. Omogenitorialità, inclusività, pregiudizi, tolleranza ma anche amore per il prossimo: tutto viene problematizzato, sviscerato e quotidianizzato attraverso la lente focale dell’ironia.

Un altro must per la Giornata Internazionale contro l’omofobia è senza dubbio Pose. Dalla geniale mente di Ryan Murphy arriva uno spaccato degli Anni Ottanta e Novanta, che ripercorre la sfaccettata società newyorkese dell’epoca. Da una parte, l’ascesa dell’impero di Trump, dall’altra la crescente ball culture, che permette alle comunità emarginate (omosessuali, transgender, afroamericani e drag queen) di trovare modo di esprimersi. La serie trae evidente ispirazione dal documentario cult Paris is Burning, del 1990, attualmente disponibile su Netflix (e da recuperare assolutamente). La serie vanta inoltre come figura principale MJ Rodriguez, prima attrice transgender candidata agli Emmy Awards come Miglior Attrice Protagonista in una Serie Drammatica. È stata anche la prima a trionfare nella medesima categoria ai Golden Globes.

Non solo teen drama

Soprattutto negli ultimi anni, Netflix ha intensificato la produzione seriale che strizza l’occhio al pubblico LGBTQ+. Pur non incentrando le storie esclusivamente su queste dinamiche, la piattaforma ha inserito personaggi dichiaratamente LGBTQ+ in un contesto più ampio, contribuendo ad integrare nel tessuto quotidiano l’idea di amore sfaccettato. È il caso, ad esempio, di serie – fintamente – leggere come Sex Education e Skam Italia che, all’interno della cornice del teen drama, raccontano il percorso di crescita e formazione dei propri protagonisti. Ultima all’appello, con l’attrice Premio Oscar Olivia Colman, è senza dubbio Heartstopper. La leggerezza e la spontaneità della storia fra Nick e Charlie, seppur con le tipiche insidie, mista alla naturalezza di Sarah (Colman), sono infatti una carezza al cuore. Da non perdere per la Giornata contro l’omofobia.

Non solo serie. Il colosso dello streaming video è fornito anche di una pletora di lungometraggi, disponibili nel catalogo. Tra questi, oltre al già citato cult Paris in Burning, non si può non menzionare il recente e nostrano Il filo invisibile. Con Filippi Timi, Francesco Scianna e Francesco Ghegni, segue le vicende di Leone, nato attraverso maternità surrogata e figlio di Simone e Paolo. Il film ripercorre con la dovuta accuratezza una questione insidiosa e recente, senza scadere in inutili cliché e sorprendente ironia.

Sicuramente, in questa lista non può mancare Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, ormai imprescindibile cult contemporaneo. Nella vicenda di Elio e Oliver, interpretati da Timothée Chalamet e Armie Hammer, è insita la nozione di amore sospeso nel tempo, ma passionale, che scotta fino a bruciare. E che non fa sconti a nessuno, a prescindere dal genere. Infine, dai toni più leggeri e da teen drama, sicuramente per un approccio destinato ai più giovani alla Giornata contro l’omofobia, è da menzionare Alex Strangelove.

I titoli su Prime Video

Spulciando sul catalogo della piattaforma di Amazon Prime Video, sono presenti diversi titoli per una proiezione privata ad hoc, nella Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. E proprio a partire da quest’ultima, menzioniamo un piccolo gioiellino degli Anni Duemila poco conosciuto: Transamerica. Interpretato da Felicity Huffman e Kevin Zegers, ripercorre la storia di Bree, una donna transgender in procinto di sottoporsi all’intervento di riassegnazione. Improvvisamente, verrà a conoscenza di una notizia che scuoterà la sua vita: prima di intraprendere il percorso di transizione, ha difatti avuto un figlio. Insieme a lui, senza svelare la sua identità, attraverserà un lungo viaggio on the road dalla East alla West Coast. Una perla del cinema indipendente.

Dagli States si torna nuovamente in Europa, con una produzione franco-italiana intramontabile: Il vizietto. Adattamento cinematografico de La Cage aux Folles, segue le vicende di Renato (Ugo Tognazzi) e Albin (Michel Serrault), coppia omosessuale che gestisce da anni un locale a Saint-Tropez. Cosi come in Transamerica, Renato scoprirà di aver avuto un figlio, frutto della sua unica relazione sentimentale. Sarà l’inizio di una commedia degli equivoci che, pur non rinunciando alla dicotomia maschile-femminile, rappresenta una sostanziale apertura per l’epoca. Dai toni più drammatici è senza dubbio il film biografico incentrato sull’attivista Harvey Milk, intitolato per l’appunto Milk e interpretato da Sean Penn, con il quale ha vinto il suo secondo Premio Oscar.

Da segnalare, sempre su Prime Video, anche il francese 120 battiti al minuto e I ragazzi stanno bene, con Julianne Moore, Mark Ruffalo, Annette Bening, Mia Wasikiwska e Josh Hutcherson. Jules (Moore) e Nic (Bening) sono una coppia lesbica che ha avuto due figli tramite maternità surrogata, ovvero Joni (Wasikowska) e Laser (Hutcherson). I due decideranno di scoprire l’identità del padre biologico, ora che Joni ha raggiunto la maggiore età. Sarà l’inizio di un’avventura inaspettata. Infine, per celebrare la Giornata Internazionale contro l’omofobia, un titolo passato – ingiustamente – in sordina: Just Charlie – Diventa chi sei (2017). Giovane promessa del calcio tanto da ricevere un ingaggio dal Manchester City, Charlie nasconde un segreto: riesce ad essere veramente felice solo indossando abiti femminili.