Il Mart Rovereto dedica una mostra a Julius Evola (1898 – 1974), filosofo, pittore, poeta, scrittore, occultista ed esoterista di origini romane che fu particolarmente attivo nell’Avanguardia italiana. Un artista dalle sfaccettature poliedriche che fu il primo ad usare il termine “astratto” per definire le sue opere.
Non si tratta di una produzione artistica corposa, ma sicuramente di grande valore. Ed è per questo che il Mart Rovereto ha voluto dedicare una mostra al pittore e filosofo romano che partecipò attivamente all’Avanguardia italiana.
S’inaugura domenica 15 maggio 2022 e durerà fino a domenica 18 settembre 2022 la mostra Julius Evola, lo spirituale nell’arte; nata da un’idea di Vittorio Sgarbi, l’esposizione è curata da Beatrice Avanzi e Giorgio Calcara.
La mostra
Julius Evola visse una breve stagione artistica tra il 1915 e il 1922 a cui il Mart Rovereto ha deciso di dedicare una mostra. Giulio Cesare Andrea Evola (conosciuto, appunto, come Julius Evola), è stato un filosofo, pittore, poeta, scrittore, occultista ed esoterista italiano. Come si legge sul sito del Museo d’arte moderna e contemporanea, dopo un primo periodo futurista, l’artista prese le distanze dal movimento che definì: “Una sorta di slancio vitale del tutto sprovvisto di una dimensione interiore“; successivamente, infatti, si avvicinò a Tristan Tzara e alle poetiche del Dadaismo, che venne reinterpretato come “astrattismo mistico“.
Julius Evola abbandonò presto la pittura, che intese come un’esperienza iniziatica che si manifesta anche attraverso la sua fine. Da qui si dedicò, infatti, alla filosofia, all’esoterismo e a dottrine orientali, ermetiche, alchemiche. Ma come intende sottolineare il Mart Rovereto: “La sua produzione pittorica, limitata ma significativa, è testimonianza di una profonda tensione spirituale“; da qui nasce l’idea di Vittorio Sgarbi, curata da Beatrice Avanzi e Giorgio Calcara, di Julius Evola, lo spirituale nell’arte. La mostra, infatti, presenta un nucleo di dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private; un’esposizione che offre per la prima volta una visione di inedita complessità e ricchezza sull’artista.
Le estremità ‘oscure’ di Julius Evola
Personalità e artista singolare che lo vede come un caso unico nella storia dell’arte italiana; la sua produzione artistica attraversa il Futurismo e anche un altro movimento europeo simbolo dell’Avanguardia: il Dadaismo. Tra i riconoscimenti attribuibili a questo eccezionale artista romano, il fatto di essere stato il primo italiano ad utilizzare il termine “astratto” per definire un’opera da lui realizzata; a testimonianza di questo il saggio scritto e pubblicato dall’artista nel 1920 che prende il nome, appunto, di Arte Astratta. Un percorso breve, ma intenso, quello di Evola nella storia dell’arte; che egli stesso decide di interrompere per dedicarsi a riflessioni ispirate al grande pensiero reazionario dell’Ottocento di De Maistre, De Bonald, Donoso Cortès. Julius Evola sarà anche promulgatore di un pensiero che s’ispira alle Vie orientali e a René Guénon; a queste seguiranno anche teorie antidemocratiche, che in alcuni casi saranno giudicate, persino, filo-fasciste.
Senza dubbio si può affermare che tra la sua più grande eredità risiede la critica contro la modernità; un pensiero che si fonda su concezioni pessimistiche e visioni nichilistiche e disgreganti che Evola attribuisce ai suoi tempi. Intellettuale e controcorrente perde, nel tempo, centralità anche per i critici. Come sottolinea anche il sito Inside Art, egli stesso si definisce, spesso, absolutus, sciolto dal mondo che lo circonda: “Distante dalla folla borghese intellettualoide che durante il XX secolo monopolizza la cultura democratica, tendenzialmente rivolta a sinistra“; e sono queste caratteristiche a fargli conquistare, con molto probabilità, il titolo di outsider. Vivrà sempre al centro della sua esistenza e non si conformerà mai alle ‘leggi’ imposte, nemmeno a quelle della vita; costretto, infatti, in una sedia a rotelle, dopo una lesione al midollo spinale nel corso dei bombardamenti viennesi del 1945, condurrà un’esistenza piena fino alla morte nel 1974.