Guerra in Ucraina: dopo quasi 3 mesi dall’invasione russa i tempi del conflitto si allungano. Nessun serio negoziato è in corso per stabilire un cessate il fuoco generale. Volodymyr Zelensky afferma che però sono in corso trattative con i russi per far uscire i cittadini da Mariupol. Compresi i combattenti asserragliati nell’acciaieria Azovstal.
Dal canto suo la NATO è pronta a far entrare al più presto la Finlandia e la Svezia fra i suoi ranghi. Mosca è su tutte le furie. “Stiamo proseguendo trattative molto difficili e delicate per salvare la nostra gente da Mariupol, da Azovstal. La cosa principale è che gli accordi siano rispettati“, ha detto il presidente dell’Ucraina, Zelensky. Nella giornata di oggi 16 maggio parlerà agli studenti delle principali università americane. “Un compito che diventa più importante quanto più durerà la guerra” ha dichiarato. “Mantenere la massima attenzione del mondo su di noi, sull’Ucraina. Le informazioni sui nostri bisogni dovrebbero essere nelle notizie di tutti i paesi che sono importanti per noi.”
Resistenza ucraina a Lugansk
L’orrore della guerra in Ucraina continua in varie zone del territorio. Al mattino di oggi 16 maggio sono risuonate le sirene di allarme a Mykolaiv, la città del Sud da mezzo milione di abitanti, porto fluviale a 65 chilometri dal Mar Nero e a 130 da Odessa. “Si sentono esplosioni a Mykolaiv“, ha scritto su Telegram il sindaco Alexander Senkevich, invitando i cittadini a restare nei rifugi. Le forze ucraine stanno opponendo resistenza vicino a Rubizhne e Sievierodonetsk nella regione di Lugansk (Donbass), località catturate dai russi. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. Secondo il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Haidai, Kiev controlla adesso il 10% del territorio della regione.
#Russian forces have likely abandoned the objective of completing a large-scale encirclement of #Ukrainian units from #Donetsk City to #Izyum in favor of completing the seizure of #Luhansk Oblast.
Read the full report and see the maps: https://t.co/Sd8HoGtJhD pic.twitter.com/3ocYqX2B0O
— ISW (@TheStudyofWar) May 16, 2022
I russi fra Donetsk e Izium
La Russia, fa sapere lo Stato maggiore ucraino, ha lanciato all’alba un’offensiva, sempre nel Donbass, a Est, ma in direzione di Donetsk. E sta concentrando reggimenti nell’area di Izium, fra Kharkiv – dove i russi hanno perduto la battaglia per la conquista della seconda città del paese – e, appunto Donetsk. Le forze armate dell’Ucraina sono però passate alla controffensiva in varie aeree del paese.
E avrebbero colpito i russi nella zona di Chornobaivka nella regione meridionale di Kherson. Alcune unità delle forze armate bielorusse continuano a coprire il confine ucraino-bielorusso, a Nord. I russi hanno rafforzato il controllo sul confine ucraino-russo nelle regioni di Bryansk e Kursk. Segni, questi, che indicano il timore della riscossa ucraina, che, almeno in parte, è in corso.
Finlandia e Svezia nella NATO
La guerra russa in Ucraina spalanca intanto le porte della NATO, i cui dirigenti forse mai avrebbero pensato di veder accorrere verso di loro Finlandia e Svezia. I due giganti scandinavi porranno presto fine a 70 anni di neutralità, divenuta un modello per la pace e la sicurezza in Europa, durante la Guerra Fredda. Si tratta di una rivoluzione geopolitica, senza precedenti in tempi recenti nel vecchio continente. E non è detto che aiuti un futuro processo di pace fra Russia e Ucraina. Helsinki, e a ruota Stoccolma, hanno compiuto i primi passi formali. Il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, riporta l’agenzia Interfax, ha ribadito che l’ammissione dei due paesi nella NATO “è un errore con conseguenze di vasta portata.”