“Ca passion e cu l’ammor menventaj l’Anema e Core” recitavano le parole del brano Mi fido, con cui l’artista napoletano Guido Lembo, che si è spento nella giornata di ieri, raccontava il suo mestiere di grande intrattenitore delle notti capresi.
Guido Lembo è stato per trent’anni l’anima de L’Anema e core. Un noto locale dell’isola di Capri dove negli anni si è intrattenuto lo showbiz del mondo. Da Jennifer Lopez a Katy Perry, fino a personaggi della moda come Domenico Dolce e Stefano Gabbana, Valentino e Giorgio Armani. E ancora star dello sport come LeBron James, Francesco Totti, Ronaldo. Tutti per provare l’esperienza notturna caprese per eccellenza che consisteva nella serata “in taverna” come la chiamava semplicemente lo stesso artista.
Gli inizi di Lembo e come nasce l’idea della taverna Anema e Core
La sua carriera, parte da lontano. Era solo poco più di un ragazzino quando insieme al fratello Bruno iniziava a esibirsi nelle ville dei signori dell’epoca. In primis sono le case della nobiltà partenopea: dalla ‘corte’ della principessa Sirignano, alla duchessa Serra di Cassano e poi in quella di Cesina a casa del Principe Parente. Ad un certo punto però lascia Capri e va trascorrere un periodo a Londra e poi a New York. Qui nella città statunitense entra in un locale che si chiama Baraonda, dove la gente si scatena tutta la serata e balla sopra i tavoli. Da qui nasce il sogno di Lembo di trasportare tutto questo nell’isola di Capri.
Nel 1994 realizza finalmente il suo sogno e nasce la taverna Anema e Core proprio nel centro dell’isola, ed è subito un successo. Il locale con umili tavoli in legno e tamburelli, diventa il centro della movida caprese tra folclore e canzoni della tradizione napoletana. Lembo nella sua taverna è più di un cantante, un autentico showman che intrattiene e diverte il pubblico con il suo humor esilarante e la sua contagiosa allegria. Nessun locale a Capri può vantare le centinaia di foto appese nei corridoi del locale, che raffigurano trent’anni di aneddoti, personaggi e storie. L’isola la cui bellezza incanta il mondo sin dai primi Anni Sessanta, quando personaggi come l’avvocato Agnelli e Jackie Kennedy camminavano tra quei meravigliosi vicoli.
L’amore per la tradizione napoletana e le discoteche di oggi
L’intuizione di artisti come Lembo e il loro grande pregio è stato quello di aver saputo valorizzare e conservare la propria tradizione musicale, rendendola allo stesso tempo entusiasmante per i visitatori di tutto il mondo. Lembo nella sua taverna aveva saputo creare un ambiente unico e autentico, dove chiunque poteva avvertire il calore, l’allegria e la poesia della canzone napoletana classica e italiana. Un’ambiente popolare quella della taverna Anema e Core, che ha saputo intrattenere nei decenni il jet set internazionale e gli ospiti di tutta l’isola. In un epoca dove l’internazionalismo era ed è ancora imperante, Lembo aveva scommesso sulle proprie radici.
Luoghi come quello ideato dal cantante caprese, con la musica dal vivo, in grado di regalare una rappresentazione fedele delle tradizioni dell’ambiente musicale circostante, hanno perso oggi spazio a favore di giganteschi locali spersonalizzanti. Luoghi dove l’individuo diventa semplicemente massa ed è impossibile guardarsi negli occhi, cantare in coro una canzone, o tenere per qualche secondo la mano di una persona accanto a te sconosciuta in un momento di show. Tutto questo poteva accadere invece all’Anema e Core. Perché mentre il divertimento purtroppo è oggi sempre più spesso concepito e legato al consumo di alcool e droghe per isolarsi dal mondo esterno. Lembo aveva concepito la sua taverna come un luogo di festa, di condivisione e di ritrovo. Senza di lui oggi un po’ di quella festa è finita. Toccherà alle nuove generazioni tramandare e suonare il racconto della sua vita. E chissà forse un giorno torneremo a ballare di nuovo guardandoci negli occhi.