Progetto Airone: una rete integrata per il supporto degli orfani di femminicidio
Il progetto è presentato da Il Giardino Segreto e Con I Bambini. Madrina Cristiana Capotondi
Airone è uno dei quattro progetti selezionati dal bando A braccia Aperte, promosso dall’Impresa Sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa. È un programma di prevenzione, assistenza, presa in carico e cura degli orfani di femminicidio. Il progetto viene elaborato da un prestigioso partenariato guidato dall’associazione per la tutela dei bambini Il Giardino Segreto. Madrina del progetto Cristiana Capotondi.
Il 25 maggio presso il Museo Orto Botanico di Roma, nella cornice della sala dell’Aranciera alle ore 15, verrà presentato il Progetto Airone. Già dalle prime parole del video di presentazione, però, si intuisce molto: “Ogni 3 giorni un bambino o una bambina restano orfani di madre. Ogni 3 giorni una madre e un padre restano senza una figlia”. In queste parole, infatti, è manifesto il tema profondo del progetto, la verità troppo spesso taciuta che fa degli orfani di femminicidio degli invisibili per la società.
Il progetto Airone a fianco degli orfani di femminicidio
Orfani di femminicidio: il progetto Airone lavora con l’obiettivo di puntare i riflettori su questa realtà dolorosa ma presente. Al centro del progetto, dunque, ci sono i figli e le figlie delle donne vittime di omicidio. L’associazione, infatti, sta al fianco dei bambini e dei familiari che in seguito se ne occupano. La fondazione si basa su una visione realista ma fortemente positiva sulla condizione dei bambini perché offre sì un supporto psicologico, ma tenendo conto anche delle loro doti culturali e educative e dell’inclusione sociale.
Un altro obiettivo fondamentale è quello che mira a fare in modo che il ragazzo o la ragazza possa approfondire il proprio percorso di studi, oltre a coltivare anche le passioni. Ogni bambino, infatti, deve avere le stesse possibilità di realizzarsi dei propri coetanei. Airone, dunque, vuole riaccendere la speranza nel futuro. Patrizia Schiarizza, fondatrice de Il Giardino Segreto dichiara: “La vera sfida della democrazia è l’uguaglianza. Vogliamo restituire ai bambini e alle bambine orfane le stesse opportunità di tutti gli altri”.
Il Giardino Segreto, ispirandosi all’omonimo romanzo, metterà a disposizione degli adulti, che saranno sempre presenti ma mai impositivi. Il loro compito sarà quello di favorire il fiorire spontaneo delle realtà personali dei ragazzi, senza imporre loro alcuna scelta. La frase “Voglio tornare ad essere felice“, pronunciata da un bambino orfano agli operatori è adesso lo slogan sotto il logo di Airone. Questa, infatti, è la vera e propria missione del progetto: dare l’opportunità a questi orfani di ritrovare la felicità pensata perduta per sempre. L’associazione lavorerà in collaborazione con 30 partner, tra cui UNICEF, La Sapienza, LUMSA, la Regione Lazio, Policlinico Umberto I di Roma, e molti altri.