Come destinare il bugdet del matrimonio? Attenzione alle spese superflue
I consigli per evitare errori banali, a volte dispendiosi, e trovare soluzioni facili
La ripartenza degli eventi segna l’asticella positiva anche per quanto riguarda le cerimonie private. Dopo l’arresto dovuto ai due anni della pandemia, il 2022 sembra che sia l’anno dei matrimoni, ma quanto costerà sposarsi? Come sono cambiati i comportamenti di spesa e su cosa si risparmierà? Come è destinato il budget del matrimonio da parte dei futuri sposi?
Il Gruppo KRUK, leader in Europa nella gestione del credito, ha indagato sugli sposalizi, attraverso un sondaggio relativo ai comportamenti di spesa delle coppie che nel 2022 convoleranno a nozze, e, ha chiesto i suggerimenti di un’esperta wedding planner su come gestire e ripartire le spese riguardanti il giorno più bello della propria vita.
Budget matrimonio: le scelte dei futuri sposi
I dati dell’indagine riguardante il budget destinato al matrimonio rilevano che gli sposi non decidono a priori la spesa sotto al quale stare. Le coppie preferiscono decidere verificando i vari costi (68%), anche se l’82% segna le spese su un quaderno. Contrariamente a ciò che ci si aspetterebbe, inoltre, i giovani oggi preferiscono chiedere un prestito per il matrimonio alla banca o ad un istituto finanziario (55%) piuttosto che alla propria famiglia (45%). Gli importi possono prevedere al massimo il risanamento del debito entro un anno.
Gli italiani sembrano non essere intenzionati a fare pazzie
Solo il 16% ammette di potersi indebitare significativamente pur di organizzare delle nozze memorabili. Target che corrisponde a quel 10,5% che desiderano nozze destinate a restare negli annali per sfarzo e bellezza. C’è, infatti, un 8% che dichiara budget sostanziosi destinati al lieto evento (tra i 40 e i 100mila€). Anche se saggi nel non esagerare, la maggior parte degli sposi sceglie un matrimonio elegante, ma sobrio e contenuto nelle spese (84%). Di questi solo il 23% ha stanziato un budget per il matrimonio a monte.
Budget per il matrimonio, la wedding planner: un costo superfluo
Purtroppo il consulente delle nozze, l’angelo custode degli sposi viene considerata una voce da superflua nell’intero budget del matrimonio. L’organizzatore è una risorsa con esperienza nella gestione del budget che potrebbe guidare gli sposi nella pianificazione delle spese. Ciò grazie ai contatti stretti con i fornitori. “Sono in molti ad aver timore di rivolgersi al wedding planner convinti che rappresenti un costo aggiuntivo invece di comprenderne l’effettivo vantaggio. Spesso le spese che incidono di più sono quelle consigliate dai parenti prossimi, che, grazie all’intervento di un professionista esterno possono essere valutate in maniera più distaccata e prese in considerazione con criterio di spesa e vantaggi effettivi”, spiega Olivia Magris, esperta di Destination Weddings, cioè i matrimoni di più giorni che molte coppie straniere organizzano nel Belpaese.
Cosa fare in caso di pioggia? Spesso si risparmia sul piano B
“Non tutti sono disposti ad investire in un piano B come una tensostruttura in caso di maltempo, questo perché si prevede un acconto del 40% che in caso di bel tempo comunque non può essere restituito perché ormai il fornitore è uscito e ha portato la struttura in loco.”- afferma Magris – ” Nella mia esperienza comunque vale la pena investire nel piano B, ovviamente non settimane prima ma se il meteo due giorni prima è sfavorevole è una spesa che consiglio di fare”.
“In primo luogo più che determinare il numero di ospiti che si desidera invitare è meglio partire dalla cifra che si ha a disposizione da spendere. Il matrimonio è un evento strettamente legato alla sfera emotiva quindi soggetto a decisioni impulsive, per questo suggeriamo di pianificare un 15-20% di imprevisti su questo tesoretto”, suggerisce Alicia Olmedilla di KRUK Italia.
Importante è dividere il budget con un professionista o in autonomia
Ad esempio su un budget di matrimonio di spesa di 40.000€, la cifra che nel 37% dei casi il partecipante al sondaggio stanzierebbe per il suo matrimonio, si potrebbe dividere i costi nel seguente modo. “Ovviamente le percentuali sono totalmente soggette alle scelte personali dei protagonisti della festa. Ci sono sposi che danno più importanza al cibo e al bere, altri che preferiscono spendere per la musica o altri ancora che puntano in particolare sull’allestimento e i fiori. Indipendentemente dalle scelte soggettive vi sono, però, delle voci che incidono molto, come il catering che costa sempre più dell’affitto della location. Poi vi sono dei costi fissi come il fotografo, hair&make-up, il DJ e la wedding planner che possono solo aumentare se aumenta il numero degli ospiti”, spiega Magris.