Domenica 29 maggio, in occasione della preghiera del Regina Coeli, Papa Francesco parla dell’ultima apparizione terrena di Gesù. Al termine della sua riflessione, nella quale invoca sempre la pace nel mondo, il Santo Padre ricorda i nomi di tutti i nuovi cardinali della Chiesa Cattolica.
Nella preghiera del Regina Coeli, che coincide con l’ultima domenica di maggio, il Pontefice s’ispira, come ogni settimana, al Vangelo odierno. In quest’occasione le Scritture ricordano l’Ascensione di Gesù al cielo e quindi la sua ultima apparizione ai discepoli.
La vita terrena di Gesù culmina in questo evento che i fedeli ricordano anche nel Credo: “È salito al Cielo e siede alla destra del Padre“. Dopo aver spiegato il significato importante di questo momento Papa Francesco saluta, al termine del Regina Coeli, tutti i fedeli riuniti in Piazza San Pietro; e ricordando la grandezza ‘universale’ della Chiesa Cattolica, ricorda tutti i nomi dei nuovi cardinali ordinati dall’America Latina fino a Singapore, passando per l’Italia, la Francia e la Nigeria.
L’Ascensione di Gesù
Dopo la Pasqua (ovvero la Passione e la Resurrezione) l’Ascensione al Cielo è uno dei momenti focali della religione Cristiana; Papa Francesco, che prima della preghiera del Regina Coeli del 29 maggio riflette sul Vangelo odierno che celebra questo momento, ne ricorda l’importanza. Il Santo Padre invita, dunque, i fedeli riuniti in Piazza San Pietro a concentrarsi su due azioni che Gesù compie prima di salire al Cielo: “Egli, innanzitutto, annuncia il dono dello Spirito e poi benedice i discepoli“, annuncia e benedice. La prima azione indica la ‘promessa mantenuta’; ovvero Gesù dona ai discepoli Colui che il Padre aveva promesso: lo Spirito Santo che guida, accompagna, difende e protegge. Da qui, come spiega Papa Francesco, dipende un aspetto molto importante, il Signore non abbandona i discepoli, ma è proprio ascendendo al Cielo che non arresta la sua protezione, assicurando l’effusione del suo Spirito.
Questo dimostra il vero amore di Gesù, che è vicino, ma non possessivo; lascia i discepoli liberi di compiere i lori gesti, con una vicinanza che viene dall’alto, ma che non opprime. E, come sottolinea ancora il Santo Padre, è la potenza e la grandezza di questo vero amore che ci rende protagonisti. Salendo al Cielo Gesù, invece di rimanere vicino ai pochi con il corpo, si fa vicino a tutti con il suo Spirito. “Lo Spirito Santo rende presente Gesù in noi, oltre le barriere del tempo e dello spazio; per farci testimoni nel mondo“. Qui si innesca la seconda azione: la benedizione. Gesù compie un gesto sacerdotale e benedice; con questa azione, il Vangelo vuole dirci che: “Gesù è il grande sacerdote della nostra vita“. Prima di allora, solo i sacerdoti compivano questo gesto, ma il Signore salendo al Padre, intende intercedere in favore del suo popolo; “Per presentargli – sottolinea il Pontefice – la nostra umanità“.
L’umanità agli occhi del Padre
In questo messaggio che precede la preghiera del Regina Coeli del 29 maggio, il Santo Padre insiste sull’immenso amore di Gesù, che salendo al Cielo e sedendo alla destra del Padre, presenta la fragilità e la completezza della vita umana a Dio. Il Signore presenta al Padre: “Le nostre speranze e le nostre ferite“. Papa Francesco ricorda ai fedeli che con l’Ascensione Cristo: “Ci fa strada, corre a prepararci un posto e intercede per noi, affinché possiamo essere sempre accompagnati e benedetti dal Padre“.
E prima della preghiera, il Pontefice invita tutti a riflettere su quanto ciascuno si senta veramente in grado di amare gli altri, lasciandoli liberi, lasciando a chi si ama lo spazio di agire, scegliere e vivere. “E – domanda ancora Papa Francesco – sappiamo pregare per loro e benedire le loro vite; oppure ci serviamo degli altri per i nostri interessi?“. Pregare per le speranze, per le sofferenze, per le gioie e per la pace di tutti, per la pace nel mondo è questa l’intercessione che il Santo Padre chiede ad ogni fedele, capace di compiere e provare l’amore vero.
I saluti dopo il Regina Coeli
Prima di salutare i fedeli in ascolto, Papa Francesco ricorda la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul tema: “Ascoltare con l’orecchio del cuore“. Il Santo Padre sottolinea quanto saper ascoltare, oltre ad essere il primo gesto di carità, è anche il: “Primo e indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione – prosegue il Pontefice – lasciare che gli altri dicano tutto, non solo a metà: ascoltare con gli orecchi e con il cuore“. Oggi in Italia, ricorda il Papa, ricorre anche la Giornata Nazionale del Sollievo: “Ricordiamoci che il malato è sempre più importante della sua malattia“. E ritornando al messaggio espresso durante la sua riflessione prima del Regina Coeli, il Santo Padre evidenzia che, anche quando non è possibile guarire, è sempre possibile curare e donare la propria vicinanza.
Prima dei suoi saluti finali, il Pontefice ricorda ancora la Festa Liturgica della Visitazione di Maria Santissima, che si celebrerà il 31 maggio; in quest’occasione sarà celebrato, alle ore 18,00 nella Basilica di Santa Maria Maggiore, il Santo Rosario per la pace, in collegamento con numerosi santuari di tanti paesi del mondo. L’invito di Papa Francesco è che ciascuno possa unirsi in questa preghiera per chiedere: “Il dono che il mondo attende“. Ed infine il Santo Padre presenta la riunione di tutti i cardinali per riflettere sulla nuova Costituzione Apostolica che si terrà il 28 e il 29 agosto; evento preceduto dal Concistorium di Papa Francesco del 27 agosto nel quale verranno ordinati nuovi cardinali provenienti da ogni angolo del mondo.
Ascending to Heaven, instead of remaining beside a few people with his body, Jesus becomes close to all with the Holy Spirit. The Holy Spirit makes Jesus present in us, beyond the barriers of time and space, to make us his witnesses in the world. #AscensionOfTheLord
— Pope Francis (@Pontifex) May 29, 2022