In Ucraina le forze armate avrebbero distrutto oltre il 30% dei moderni carri armati russi dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio. Al tempo stesso la Russia avanza inesorabilmente nel Donbass. E avrebbe ormai il pieno controllo di Severodonetsk.
“Prima della guerra contro l’Ucraina, la Russia aveva circa 3mila carri armati moderni e oltre il 30% di essi è stato distrutto dai nostri difensori in tre mesi di guerra. Fra 6 mesi questa cifra potrà solo aumentare“. Lo a dichiarato Viktor Andrusiv, consigliere del ministro dell’interno ucraino, nel corso di un’intervista a Canale 24, confermando che Mosca ha dovuto rimettere in servizio i vecchi carri armati di progettazione sovietica T-62, risalenti agli anni ’70.
Le forze di Mosca avanzano intanto nell’Est ucraino e confermano di aver conquistato Lyman. I ceceni sostengono di aver preso Severodonetsk. Nella notte fra ieri e oggi 29 maggio il leader della Cecenia Ramzan Kadyrov, sul suo canale Telegram ha fatto sapere: “Severodonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è libera. I residenti possono stare tranquilli: d’ora in poi non saranno più in pericolo“.
Ucraina, la crisi del grano
Ma mentre nel Donbass infuria la battaglia, la diplomazia non resta inerte. Da Parigi e Berlino parte così l’ennesima offensiva verso il Cremlino, con Emmanuel Macron e Olaf Scholz che invitano Vladimir Putin a intavolare “negoziati seri e diretti” con Voldymyr Zelensky. E allo zar strappano una timida apertura: “La Russia è pronta a riprendere il dialogo con l’Ucraina“, assicura Putin. Il quale si dice anche disponibile a facilitare soluzioni sul fronte della crisi del grano. Su un punto il presidente russo non transige: “Basta inviare armi all’Ucraina“.
Ma non c’è solo il Donbass. Dal Sud del paese arriva la notizia che non ci sarà un referendum per l’annessione alla Russia della regione ucraina di Kherson. Un’ipotesi che in un primo tempo si credeva possibile. Gli invasori la occupano ormai da settimane ma i combattimenti non sono terminati. Lo ha detto il vice capo civile-militare dell’amministrazione nominata da Mosca, Kirill Stremousov, secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Guardian. “Annunceremo più avanti quando avrà luogo una sorta di votazione o plebiscito. Ma non sarà oggi e non sarà domani perché il nostro compito principale è ristabilire l’ordine. E dunque organizzare un sistema amministrativo nella regione di Kherson“, ha spiegato Stremousov. In realtà le forze armate ucraine starebbero lanciando un’offensiva, in queste ultime ore, e i russi sarebbero in difficoltà nell’area. Obiettivo di Kiev: raggiungere il fiume Dniper e tagliare le linee dei rifornimenti al nemico.