Precipita la situazione bellica in Ucraina. Le forze russe avanzano verso il centro della città di Severodonetsk, nell’oblast di Lugansk, in Donbass. Per il ministro degli Esteri di Mosca, Lavrov, la “liberazione” delle regioni di Donetsk e Lugansk “è una priorità assoluta”.
Le forze russe hanno reso noto di avere distrutto una postazione ucraina “dove i nazionalisti avevano posizionato artiglieria inviata dall’Italia“. La prima nave da carico lascerà intanto oggi 30 maggio il porto di Mariupol dopo due mesi di blocco. Lo riferisce il canale televisivo Rossiya-24 citato dall’agenzia russa Interfax. Mentre una forte esplosione si è avvertita questa mattina nel centro della città ucraina orientale di Melitopol. Per quanto riguarda Severodonetsk, nel Donbass, “i russi stanno avanzando verso il centro della città. I combattimenti continuano, la situazione è molto difficile“. Lo rende noto su Telegram Sergei Gaidai, capo della regione di Lugansk.
Gaidai aggiunge che i “soldati russi uccisi non vengono portati via, l’odore di decomposizione ha riempito la zona“. “La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora la Federazione Russa riconosce come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è ovviamente spingere l’esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni“, dichiara il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, citato dalla Cnn. Alla domanda se la Russia intenda annettere i territori del Donbass, Lavrov risponde: “Non si tratta di annessione. Si tratta di un’operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk“.
Ucraina, il ruolo della Turchia
Lunedì 30 maggio il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, intende telefonare a Putin e a Zelensky. L’obiettivo è invitarli a “utilizzare tutti i canali del dialogo e della diplomazia” per fermare la guerra. Erdoğan aveva già ospitato a Istanbul, senza successo, negoziati fra delegazioni di ucraini e di russi, lo scorso 29 marzo. Adesso la Russia non crede che le porte per la ripresa del dialogo con l’Occidente siano chiuse, afferma Lavrov. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, fa intanto visita alle truppe al fronte a Kharkiv, la seconda città del paese, e ammette che “le condizioni nel Donbass sono indescrivibilmente difficili“.
Embargo sul petrolio russo?
Gli ambasciatori dei paesi Ue si riuniscono per un ultimo tentativo di trovare l’intesa sull’embargo al petrolio russo, prima dell’avvio dei lavori del Consiglio europeo straordinario. Ieri nuova fumata nera per il veto del premier ungherese, Viktor Orbán, malgrado l’esenzione già stabilita per l’oleodotto che porta il greggio russo a Budapest. L’unità europea “ha iniziato a sgretolarsi“, commenta la Germania. Quello che invece dovrebbe diventare “un colpo irreparabile all’Italia” lo minacciano gli hacker filorussi del collettivo Killnet. Pirati informatici già protagonisti degli attacchi delle ultime settimane su cui indaga la Procura di Roma. Il team di risposta dell’Agenzia di cybersicurezza nazionale dirama un alert per “possibili attacchi imminenti a soggetti nazionali pubblici o privati che erogano un servizio di pubblica utilità“.