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Il 2 giugno della Repubblica, torna la parata. Mattarella: “L’Italia vuole la pace”

La fine delle guerre, a cominciare da quella in Ucraina, il tema della sfilata ripristinata dopo lo stop per il Covid

La Repubblica italiana compie 76 anni e giovedì 2 giugno, Festa della Repubblica, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha reso omaggio all’Altare della Patria a Roma. Dopo due anni di stop per il Covid è tornata la parata militare ai Fori Imperiali. 

Il presidente Mattarella ha deposto una corona d’alloro con un nastro tricolore davanti al monumento al Milite Ignoto. Presenti, tra gli altri, il premier Mario Draghi, per la prima volta a una parata del 2 giugno, e il ministro della difesa Lorenzo Guerini. In rappresentanza del Parlamento i presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e Roberto Fico. Mattarella ha quindi assistito alla tradizionale parata militare dalla tribuna presidenziale di via dei Fori Imperiali.

Mattarella 2 giugno 2022

Nel frattempo la numerosa folla presente ha assistito al sorvolo della pattuglia acrobatica. Le Frecce Tricolori hanno disegnato una enorme bandiera nei cieli di Roma. Dopo 2 anni di stop per il Covid è dunque tornata la parata per la Festa della Repubblica. In testa i sindaci sotto lo slogan Insieme a difesa della pace. Per la prima volta vi partecipano i rappresentanti della sanità: medici e paramedici. E, per la prima volta, un elicottero del 118 ha fatto parte dei mezzi militari e civili che hanno sfilato.

La guerra in Ucraina ci riguarda

La Repubblica è impegnata a costruire condizioni di pace. E le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da Governo e Parlamento, concorrono a questo compito” ha scritto Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. “Con la Costituzione l’Italia ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo, scegliendo di non avere Paesi nemici” ha detto Mattarella alla comunità degli ambasciatori accreditati a Roma, il 1 giugno.

Parata militare 2 giugno

Tuttavia, ha sottolineato in occasione della Festa della Repubblica, “oggi, l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata. L’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica. La Repubblica italiana è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina. Non è un conflitto con effetti soltanto nel teatro bellico. Le conseguenze della guerra riguardano tutti.

Una Repubblica per la pace

A cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando, colpendo altri popoli e nazioni” ha proseguito il presidente della Repubblica. “Accanto alle vittime e alle devastazioni provocate sul terreno dello scontro, la rottura determinata nelle relazioni internazionali si riverbera sempre più sulla sicurezza alimentare di molti Paesi“. “La comunità internazionale vede pesantemente messi in discussione risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni. Sembra l’avverarsi di scenari che vedono l’umanità protagonista della propria rovina. Esistono per il genere umano, con la più grande evidenza, beni condivisi e gravi pericoli comuni che obbligano a superare ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione. Occorre ripristinare una rinnovata legalità internazionale. Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica.

Frecce Tricolori 2022
Le Frecce Tricolori su Roma il 2 giugno 2022. Foto Ansa/Giuseppe Lami

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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