Elezioni comunali: Bucci a valanga a Genova, Tommasi spariglia i giochi a Verona
Al Centrodestra anche L'Aquila, il centrosinistra tiene Padova. Ufficiale: i referendum sulla Giustizia non raggiungono il quorum, fermandosi a una partecipazione del 20,8%
Elezioni amministrative: arrivano i risultati definitivi, mentre i referendum sulla Giustizia non raggiungono il quorum, fermandosi a una partecipazione del 20,8%. Il ‘sì’ è comunque avanti in tutti e 5 i quesiti. L’affluenza per le elezioni comunali è stata invece del 54,7%, in calo rispetto alla tornata del 2017.
Le prime proiezioni confermano i dati exit poll. E danno Genova e Palermo al Centrodestra unito. Al ballottaggio Parma, Verona, Catanzaro e L’Aquila con il Centrosinistra in testa nelle prime due città. A Palermo, in base alle proiezioni del consorzio Opinio Italia per la Rai, il candidato Roberto Lagalla (Centrodestra) raggiunge il 44,6%. In base alla legge regionale è già sindaco. Al secondo posto Franco Miceli (Centrosinistra) con il 28%. Centrodestra boom al primo turno a Genova, dove il civico uscente, Marco Bucci, sbaraglia la concorrenza e col 55,9% dei voti sarà rieletto sindaco al primo turno. A Verona l’ex calciatore e candidato per il Centrosinistra Damiano Tommasi è al 41,5%. Costringe dunque al ballottaggio il sindaco uscente Federico Sboarina, che deve accontentarsi del 30,5% dei suffragi.
Dalla Liguria alla Calabria: in base agli exit poll alle elezioni comunali di Catanzaro il candidato Valerio Donato (Fi-Lega) raggiunge il 44,1%. Nicola Fiorita (Pd-M5S) è al 30,1%, quindi costringe al ballottaggio il Centrodestra in una delle sue storiche roccaforti. A Parma, dove il Centrosinistra non governa da un quarto di secolo, il candidato Michele Guerra (Centrosinistra con anche i ‘pizzarottiani’) raggiunge il 45,6%. Si consolida dunque l’ipotesi ballottaggio con Pietro Vignali del Centrodestra (23,1%). A L’Aquila è invece il sindaco uscente del Centrodestra, Pierluigi Biondi, a poter vincere al primo turno direttamente: è al 51,3%.
Elezioni, caos Palermo
Per quanto riguarda le assenze dei presidenti di seggio a Palermo, la magistratura del capoluogo siciliano valuta i reati di interruzione di pubblico servizio e rifiuto di atti d’ufficio.
Sono oltre 200 le persone segnalate alla Procura dopo il caos ai seggi per le elezioni amministrative. Decine di sezioni sono rimaste chiuse per ore perché presidenti e scrutatori non si sono presentati come avrebbero dovuto. Sembra che sia bastata la finale del Palermo, poi promosso in serie B, così come la calda giornata da mare, a ‘convincere’ non pochi di questi cittadini a venir meno al proprio dovere istituzionale.
Cosa rischiano i ‘furbetti’
Adesso rischiano grosso. Assieme ai magistrati che coordina, il procuratore aggiunto Sergio Demontis ha aperto un’inchiesta per accertare la legittimità o meno delle rinunce agli incarichi. Molte delle quali sarebbero arrivate a poche ore dal voto. I reati ipotizzati sono l’interruzione di pubblico servizio, il rifiuto di atti d’ufficio e la violazione di una legge elettorale del 1960. Si tratta di reati penali.