Durante la Milano Design Week la boutique Malo in Via Montenapoleone ha ospitato un evento unico. Un appuntamento intriso di importanti personalità, dedicato al mondo dell’arte, del colore e della yarn couture: Malo Art.
L’ambientazione ha unito i capi Malo, creati dall’élite dell’artigianato, e le opere di Mario Arlati e Stefano Pizzi. I due grandi esponenti dell’arte contemporanea hanno presenziato all’evento. Due forme d’arte differenti che si sono incontrate in una serata magica.
Malo Art, l’incontro con Mario Arlati
Mario Arlati vive e lavora ad Ibiza, in cui ha trovato la propria dimensione negli Anni Settanta. Conosciuto in Italia e all’estero, nel 2014 si fa notare con il progetto “Living Art”, dove l’artista dipinge letteralmente le facciate dei cinque grattacieli del complesso residenziale Pavshino Living Art Towers nella periferia di Mosca, progettato da Dante O. Benini. Nel 2017, proprio con questo progetto, all’artista viene assegnato il Premio Speciale L’Arca International nell’ambito del Premio di architettura Dedalo Minosse. La sua arte si dedica all’informale materico. La materia infatti esiste per mezzo del colore e rappresenta un’immagine interiore, fatta di sentimenti e di evocazioni che riguardano il paesaggio. Le opere che sono state esposte all’evento Malo Art erano pura emozione.
Stefano Pizzi presente all’evento Malo Art
Stefano Pizzi vive e lavora a Milano, ed è titolare di Cattedra di Pittura, Responsabile delle Relazioni Esterne e membro del Consiglio di Amministrazione all’Accademia di Belle Arti di Brera. E’ conosciuto anche dal grande pubblico per le sue spettacolari installazioni urbane realizzate nel corso degli Anni Ottanta e Novanta. Oltre alla pittura si è dedicato alla grafica d’arte ed alla ceramica. L’itinerario della sua ricerca ha sempre teso a sviluppare un confronto tra la pittura e il suo supporto che tecnicamente si esplica nel dialogo tra l’iconografia dipinta e quella dei materiali sui quali opera. L’uso del materico e del chiaroscuro rendevano le opere originali e al contempo sofisticate.
Durante la serata Malo Art i due artisti si sono resi disponibili per foto e interviste, raccontando anche alcuni momenti della loro vita legati ai capi del brand e contribuendo a creare quella magia che da sempre avvolge tutto ciò che è Malo.
50 anni di storia per Malo
La maison fiorentina fondata nel 1972 recentemente ha festeggiato cinquanta anni di attività. Una data importante che il brand specializzato in maglieria di cashmere sceglie di celebrare con il lancio di una capsule collection. Creazioni composte da preziosi foulard e maglie, in edizione limitata. Una capsule da veri collezionisti, con la quale Malo vuole festeggiare mezzo secolo di storia. Una storia fatta di eccellenza, stile senza tempo, lusso soffuso, grande capacità manifatturiera e di quell’amore e passione che solo le sapienti mani degli artigiani della maison sanno trasferire nella creazione dei capi.
Dal 1972, anno della fondazione del brand, Malo è fin da subito sinonimo di eleganza, ma anche di innovazione. In un’epoca in cui un cardigan di qualità pretendeva l’etichetta scozzese e offriva pochissimi colori, Malo ha conquistato la vetta fra i produttori di maglieria in cashmere in Italia con nuance e fantasie del tutto inedite per il consumatore. Lo spirito pionieristico della maison, la massima qualità dei filati, le pregiate lavorazioni ed eleganza timeless, sono le caratteristiche che da mezzo secolo contraddistinguono il Made in Italy dell’azienda. Un’idea di moda da sempre orientata alla cultura del ben fatto, che richiede tempi lunghi e dilatati per ottenere capi di grande pregio, capaci di durare nel tempo e di vivere generazione dopo generazione.