In occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 15 giugno Papa Francesco affronta una nuova catechesi sulla vecchiaia; ma al termine della sua riflessione il Santo Padre rivolge un nuovo appello contro la guerra in Ucraina. La richiesta è quella di non abituarsi al conflitto e non smettere di lottare per la pace.
Nelle parole di Papa Francesco che percorrono l’Udienza Generale di mercoledì 15 giugno c’è tutto l’amore verso gli ultimi, gli emarginati, i dimenticati. La catechesi di questa settimana torna ancora sul tema della vecchiaia, verso la quale il Santo Padre invita ad avere cura e accoglienza. Un atteggiamento contro quella “cultura dello scarto” che porta ad allontanare i più deboli.
E sulla cura dei più deboli è incentrata anche la conclusione della riflessione del Santo Padre, il quale, ancora una volta, invita ed esorta a non dimenticare i fratelli che stanno soffrendo a causa della guerra in Ucraina; contro il conflitto il Papa ricorda di non abituarsi mai alla guerra.
La cura degli anziani
La catechesi in Piazza San Pietro, in occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 15 giugno, torna sul tema della vecchiaia. Lo spunto è, questa volta, il Vangelo di Marco; brano nel quale Gesù guarisce dalla febbre la suocera anziana di Simone. Partendo dalla Parola, Papa Francesco torna a mettere in guardia tutti sul rischio di assecondare una cultura dell’emarginazione e dello scarto, che non considera i deboli, gli anziani, i poveri, gli ammalati. L’invito del Santo Padre è a prendersi cura dei fratelli, specialmente, di coloro che non possono contare solo sulle loro forze.
E a proposito di questo, c’è un aspetto che il Pontefice sottolinea nel brano evangelico di Marco: Gesù va insieme ai discepoli a fare visita alla donna malata; evidenziando che l’intera comunità ha il compito di prendersi cura degli anziani. Come ricorda il Papa, citando il Messaggio alla Pontificia Accademia per la Vita: “Una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e quando si sta spegnendo“.
La tenerezza delle donne
E ancora seguendo il Vangelo di Marco, Papa Francesco si concentra su un altro aspetto: la gratitudine; la donna guarita si mette a servizio di Gesù e i discepoli. Ma non in quanto donna che serve gli uomini, questo il Santo Padre lo sottolinea con fermezza, ma in quanto membro di una comunità che anche nell’anzianità vuole e riesce a dare il suo contributo attraverso il servizio. “Lo spirito dell’intercessione e del servizio, che Gesù prescrive a tutti i suoi discepoli, non è semplicemente una faccenda di donne – prosegue il Pontefice – Il servizio evangelico della gratitudine per la tenerezza di Dio non si scrive in nessun modo nella grammatica dell’uomo padrone e della donna serva: no, non è vero questo. Questo tuttavia non toglie che le donne, sulla gratitudine e sulla tenerezza della fede, possano insegnare agli uomini cose che questi fanno più fatica a comprendere“.
E prima di concludere la sua catechesi sull’anzianità Papa Francesco restituisce un’immagine molto suggestiva che racchiude il messaggio appena esplicato. Gesù mostra tenerezza nei confronti della donna e il Santo Padre vuole sottolineare come questo atteggiamento dimostri: “La sua speciale sensibilità verso i deboli e i malati, che il Figlio di Dio aveva certamente appreso dalla sua Madre“.
L’appello di Papa Francesco contro la guerra in Ucraina
E ancora sul tema della sensibilità verso i più deboli Papa Francesco incentra il suo messaggio a conclusione dell’Udienza Generale; in modo particolare, il Pontefice torna a rivolgere un accorato appello contro la guerra in Ucraina. Torna l’invito e l’esortazione a non dimenticare il dramma della guerra, a non considerare il conflitto come una “cosa lontana” a cui si può fare l’abitudine. Il conflitto continua ed è sempre e solo lo stillicidio di un popolo che lotta nel dolore.
E a quasi quattro mesi dallo scoppio dello scontro armato, il Pontefice afferma: “Per favore, non dimentichiamo il popolo martoriato dell’Ucraina in guerra. Non abituiamoci a vivere come se la guerra fosse una cosa lontana. Il nostro ricordo, il nostro affetto, la nostra preghiera e il nostro aiuto vadano sempre vicino a questo popolo che soffre tanto e che sta portando avanti un vero martirio“. Un pensiero che il Santo Padre non dimentica di rinnovare come in occasione dell’Angelus di domenica 12 giugno e in moltissime altre occasioni; la guerra è solo dolore e il Papa esorta a non abituarsi mai a questo dolore, pregando e lottando per la pace.
The thought of the people of Ukraine, afflicted by war, remains vivid in my heart. Let the passage of time not temper our grief and concern for that suffering population. Please, let us not grow accustomed to this tragic situation! Let us #PrayTogether
— Pope Francis (@Pontifex) June 12, 2022