Altro che attenuazione del caldo. Mentre l’Italia affronta una siccità senza precedenti, arriva il terzo e durissimo anticiclone africano dell’estate 2022. Fiumi e laghi ai minimi. Bollino rosso da Torino a Bolzano. A rischio il 50% degli allevamenti e il 30% dei raccolti agricoli.
Le previsioni meteo non lasciano speranze. A partire da questo lunedì 20 giugno comincia una settimana fra le più calde di sempre per il mese di giugno. Ma anche in assoluto, per ciò che riguarda la stagione estiva. Si attendono punte di 38 gradi in Valle Padana e fino a 43 gradi nel Foggiano, così come nelle zone interne della Sardegna e della Sicilia. Antonio Sanò, direttore e fondatore di ilMeteo.it avvisa che il caldo colpirà per primo il Nord. Seguirà poi il Centro e infine anche il Sud.
Nel giorno del solstizio d’estate – martedì 21 giugno – in alcune città italiane si batteranno i record di temperatura massima che resistevano fin dall’estate infuocata del 2003. Per esempio, a Bologna sono previsti 36 gradi rispetto ai 34 del 2003. A Milano e in molte città del Veneto e dell’Emilia, stessa cosa. Al Centro-Sud le temperature cominceranno l’escalation a partire da mercoledì 22 giugno con valori massimi fino a 38 gradi a Roma. Ma anche 37 a Firenze, 40 a Foggia, Matera, Catanzaro, Taranto.
Caldo anche di notte
Oltre al caldo di giorno dovremo fare i conti pure con le notti tropicali. Queste si verificano quando la temperatura notturna non scende mai sotto i 20 gradi e le notti della prossima settimana in molte città italiane avranno proprio questa caratteristica. Bollino rosso per Torino, Bolzano e poi Bologna, tra oggi e mercoledì 22 giugno. Per il ministero della Salute sono queste le città italiane che dovranno fare i conti con feroci ondate di caldo e con il massimo livello di emergenza che indica condizioni a rischio per tutta la popolazione. Oggi 20 giugno sono quattro le città da bollino arancione, che indica condizioni di rischio per anziani e soggetti fragili. Si tratta di Bologna, Bolzano, Brescia e Milano. Ma il trend è in aumento.
Meno latte dalle mucche
E non sono solo i raccolti a essere bruciati dalla siccità. A soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie. A cominciare dalle mucche che, con le alte temperature, stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia, che sottolinea anche il calo delle rese nel foraggio per l’alimentazione degli animali, tagliate dall’assenza di precipitazioni. Per le mucche – ricorda l’associazione degli agricoltori – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. “La situazione nelle campagne è drammatica – afferma la Coldiretti Lombardia – in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. La preoccupazione è forte anche per il calo delle rese produttive, dall’orzo al frumento fino ai foraggi, con mais e riso osservati speciali.
Il caldo uccide i fiumi
Secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti, inoltre, il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3,7 metri, su livelli più bassi da almeno 70 anni. Il Lago Maggiore è sceso al minimo storico con un grado di riempimento del 22% mentre quello di Como è al 25%. La siccità su cui si innesta il gran caldo “è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana. I danni si stimano quest’anno a circa 2 miliardi di euro a livello nazionale, per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere“. Lo afferma Gianluca Lattanzi, presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, sezione Lombardia. Caldo e siccità colpiscono tutta l’Italia ma particolarmente grave è la situazione nella Pianura Padana. Lì per la mancanza di acqua oltre il 30% della produzione agricola nazionale, e il 50% degli allevamenti, è in pericolo“.