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M5S in frantumi, dilemma Centrosinistra: che ne sarà del ‘campo largo’?

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Il giorno dopo la scissione di Luigi Di Maio, mentre in Aula nasce il gruppo Insieme per il Futuro, Conte rassicura Draghi. M5S, dice, non abbandonerà il Governo.

Il sostegno a Draghi non è in discussione” ha detto Conte parlando con i cronisti fuori dalla sede del partito. “Il Movimento rimarrà la prima forza politica ad occuparsi di tutti quei temi. Dalla giustizia sociale alla transizione ecologica: fanno parte dell’ossatura del Movimento 5 stelle“. Conte ha anche ribadito che resterà a capo dei Cinque Stelle. “Se ho mai pensato di lasciare la guida del Movimento? E per quale motivo?” ha detto. Con la risoluzione al Senato, “chiedevamo maggiore coinvolgimento delle Camere” ha dichiarato. “Ci hanno messo molto in difficoltà ma il nostro appoggio (al Governo Draghi, ndr.) non è venuto meno“, ha affermato Conte.

Conte Letta SchleinConte Letta Schlein
Foto Ansa/Tommaso Romanin

Nel primo pomeriggio di oggi 22 giugno, il presidente della Camera, Roberto Fico, è arrivato nella sede del M5S per incontrare Conte. Duro il suo atto d’accusa contro Di Maio. “La scissione – ha detto Fico – è una operazione di potere e non politica, che è cosa diversa. Ed è stata usata con una strumentalità senza precedenti“. Usciti dalla sede, i due esponenti pentastellati si sono poi fermati in un locale in piazza della Torretta per un colloquio. Con loro anche alcuni parlamentari, tra cui Vito Crimi, Paola Taverna, Ilaria Fontana. Ma anche Roberta Lombardi, Nunzia Catalfo, Alessandra Maiorino, Massimo Castaldo, Riccardo Ricciardi e Mario Turco.

Conte, Letta e la coalizione

In mattinata, invece, Fico nel suo ruolo di presidente della Camera ha annunciato in Aula la costituzione del gruppo Insieme per il Futuro, la nuova componente che fa capo a Luigi Di Maio. E di cui fanno parte tutti i deputati che hanno lasciato il Movimento Cinque Stelle: 51 al momento. Il leader di Insieme per il Futuro riunirà il 23 giugno l’assemblea congiunta dei parlamentari della nuova formazione. La riunione è programmata alle 14.30.

Di Maio col Primo Ministro serbo, Ana Brnabic, a Belgrado il 22 giugno 2022. Foto Ansa/Angelo Carconi

Il tema della scissione nel Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte investe in pieno il Centrosinistra. E soprattutto il progetto politico del segretario del PD, Enrico Letta, sul cosiddetto ‘campo largo’. “Sono molto chiaro, e abbastanza sereno, il tema di fondo è questo” ha detto Letta a Porta a Porta il 22 giugno. “Noi, Partito Democratico, abbiamo una grande responsabilità, l’avevamo all’inizio e l’abbiamo ora. Mettere in campo un’idea di Italia per i prossimi 5 anni. Dobbiamo poi condividerla con gli alleati. Rifiuto l’idea che si debba partire dalle alleanze, per questo ho parlato di campo“.

Renzi e Calenda

Letta è sotto la pressione dei centristi di Italia Viva (Matteo Renzi) e di Azione, il partito di Carlo Calenda. Tutti o quasi ex democratici che si sono scissi negli anni passati dal PD (così come Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema con Articolo 1). Italia Viva e Azione spingono perché Letta abbandoni Conte e i Cinque Stelle al loro destino. Tanto più adesso che hanno subìto la scissione di Di Maio. E perché il PD privilegi accordi politici e programmatici al centro dello schieramento, in vista, naturalmente, delle elezioni politiche del prossimo anno. E la scissione nel M5S? “Un po’ me l’aspettavo – ha detto Lettanon ci ha colto di sorpresa“, ha detto. A Conte come a Di Maioho detto, per quel poco che potessi fare, che essere insieme, essere uniti, è un valore. Hanno ascoltato, ma io non ho titoli a dare consigli” ha raccontato Letta.

Renzi e Calenda nel 2018. Foto Ansa/Flavio Lo Scalzo

Appello sui ballottaggi

Penso veramente – ha aggiunto – che soprattutto in questo momento serve molta attenzione da parte di tutti“. “Quello che succederà lo capiremo nelle prossime settimane. Io sono massimamente rispettoso dei travagli delle altre forze politiche, spero soltanto che tutto questo non vada a vantaggio del Centrodestra, che è già avvantaggiato domenica (26 giugno, ndr.) ai ballottaggi e alle prossime elezioni. Spero che ognuno giochi la partita essendo il più efficace possibile“, ha concluso Letta.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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