In occasione dell’Udienza Generale di mercoledì 22 giugno, Papa Francesco ritorna sul tema dell’anzianità; per la quindicesima catechesi di fila il Santo Padre si concentra sul rapporto dell’umanità intera con le persone in età avanzata. Da una vecchiaia debole che necessità di dipendenza il Pontefice chiede di far maturare il seme dell’amore vero e sincero.
Dal colloquio che Gesù fa con Pietro, prima di rivelargli della sua morte, il Santo Padre trae lo spunto dal quale scaturisce la sua quindicesima catechesi dedicata all’anzianità nel corso dell’Udienza Generale. Ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro, Papa Francesco chiede un esame di coscienza.
Gesù chiede, per tre volte, a Pietro: “Mi ami?” e da questo colloquio intimo, il Pontefice chiede a tutti i fedeli: “Com’è il nostro rapporto con Cristo? È aperto, franco, diretto, umanamente reale, come quello fra Gesù e Pietro? Oppure è distaccato?“. Gesù si comporta da uomo, parla da uomo e chiede e dona amicizia, tenerezza e vicinanza, la stessa che il Santo Padre suggerisce nel rapporto con gli anziani.
Papa Francesco e il discorso sulla malattia e la vecchiaia
Gesù con il suo esempio di vita dona una sorta di ‘vademecum‘ a cui ogni cristiano può sempre fare riferimento; il Signore si è fatto uomo e si comporta da uomo e il suo amore è reale e lontano, come suggerisce Papa Francesco, da: “Quell’immagine zuccherosa delle immaginette“. Così il Santo Padre introduce la nuova catechesi dedicata agli anziani e che scandisce l’Udienza Generale di mercoledì 22 giugno. Ed è dal colloquio con Pietro che il Papa si collega all’età matura, sottolineando due passaggi fondamentali di questo dialogo che riguardano la vecchiaia, appunto, e il passare del tempo. Gesù, infatti, rivolgendosi a Pietro gli dice come con la vecchiaia qualche sicurezza potrebbe venir meno: “Quando eri giovane eri autosufficiente, quando sarai vecchio non sarai più così padrone di te e della tua vita“.
E su questo passo il Santo Padre fa una sottile ironia sulla sua attuale condizione che lo costringe in sedia a rotelle e con umiltà prosegue: “Ma è così, la vita è così: con la vecchiaia ti vengono tutte queste malattie e dobbiamo accettarle come vengono, no? Non abbiamo la forza dei giovani!“; come esorta Gesù, è importante essere testimoni anche nella malattia e nella morte. Papa Francesco suggerisce il fatto che in questo colloquio è contenuto un insegnamento prezioso per tutti i credenti, anziani compresi; ovvero che anche nella fragilità si può dimostrare la testimonianza di vita, anche nella dipendenza dagli altri che una malattia o l’anzianità a volte comportano. Non è facile accettare di non essere più totalmente autonomi, come rivela anche il Santo Padre; ma questa rinnovata condizione non deve ostacolare il cammino di fede e testimonianza.
Imparare a congedarsi
Da anziani, inoltre, potrebbe subentrare quella fragilità umana di voler essere ancora protagonisti e non accettare la presenza dei giovani. A tal proposito, tornando al dialogo tra Pietro e Gesù, Papa Francesco ricorda: “Quando Pietro, dopo aver discusso con Gesù, vedendo Giovanni seguirli, domanda al Maestro ‘E lui?’“, quasi a mostrare disappunto nella presenza del discepolo; ma Gesù risponde con fermezza a Pietro: “A te che importa? Tu prenditi cura della tua vita, della tua situazione attuale e non ficcare il naso della vita altrui. A te che importa? Tu seguimi“. Questo è un importante insegnamento che invita a seguire Gesù in ogni momento; sia nei successi che nei momenti difficili della vita.
Un invito, poi, rivolto agli anziani che non dovranno mai essere invidiosi dei giovani. Nessuno, difatti, occuperà la strada dell’altro, ma ognuno avrà il suo cammino, fatto di testimonianze personali. “L’onore della loro fedeltà all’amore giurato, la fedeltà alla sequela della fede creduta, anche nelle condizioni che li avvicinano al congedo della vita, sono il loro titolo di ammirazione per le generazioni che vengono e di grato riconoscimento da parte del Signore. Imparare a congedarsi: questa è la saggezza degli anziani. Ma congedarsi bene, attenti, con il sorriso, a congedarsi in società, a congedarsi con gli altri“.
Tomorrow, the X World Meeting of Families will begin. It will take place in Rome and at the same time throughout the world. I thank the married couples and families who will bear witness to familial love as a vocation and way to holiness. Have a good meeting!
— Pope Francis (@Pontifex) June 21, 2022