Consiglio europeo: “Ucraina e Moldavia presto nell’Unione”
Storico vertice per l'allargamento della Ue ai paesi dell'Est, compresi Georgia, Albania, Serbia e Macedonia
Il Consiglio Europeo che si apre oggi 23 giugno a Bruxelles sarà un summit geopolitico. I capi di Stato e di Governo si concentreranno su tre grandi temi. Il primo è la concessione all’Ucraina e alla Moldavia dello status di paesi candidati all’adesione all’Unione.
Una concessione che “tutti i leader dovrebbero sostenere“, spiega un alto funzionario del Consiglio Ue. Alla Georgia, come proposto dalla Commissione, l’Unione dovrebbe garantire una “prospettiva europea“. Con il programma di tornare a valutare la concessione dello status di candidato dopo che Tbilisi avrà attuato una serie di riforme. La concessione dello status di candidati si accompagnerà alla richiesta alla Commissione di riferire al Consiglio su ogni passo del processo e sui progressi fatti dai Paesi.
Anche la presidente Ursula von der Leyen, parlando alla miniplenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles, si è detta certa che i leader del Consiglio valideranno la proposta della Commissione. Perché “la storia della nostra Unione è una storia di democrazie giovani che si fanno più forti unendosi. È la storia della rinascita della Germania dopo la guerra, la storia della Grecia, della Spagna e del Portogallo che si lasciano rapidamente alle spalle la dittatura a favore della democrazia“.
Consiglio, gli altri paesi in lizza
L’Ue si appresta dunque a fare un passo storico, dando una prospettiva europea a tre Paesi che hanno sul proprio territorio truppe di occupazione russe. Si tratta dell’Ucraina in Crimea, nell’est e nel sud, la Moldavia in Transnistria e la Georgia in Abkhazia e Ossezia del Sud. I leader del Consiglio ribadiranno il sostegno finanziario all’Ucraina, anche se sul pacchetto di 9 miliardi cui lavora la Commissione non si registra grande urgenza. Kiev, infatti, per ora disporrebbe di risorse a sufficienza per far funzionare lo Stato. Anche stampando moneta.
Altro grande tema è quello dei Balcani Occidentali e l’allargamento, che con questo Consiglio, dopo anni in cui aveva perso centralità, torna prepotentemente in primo piano. Per i paesi della ex Jugoslavia e dell’Albania ci sarà un summit ad hoc, il 24 giugno. Parteciperanno anche i leader di Serbia, Albania e Macedonia del Nord. Con l’ok alla candidatura di Ucraina e Moldavia, accelerato dalla guerra che Mosca ha scatenato, i paesi dell’area balcanica che sono da tempo in fila temono di vedersi scavalcati. I leader Ue intendono adesso rassicurarli. Si dovrebbe giungere a un compromesso nei prossimi giorni. Il veto della Bulgaria dovrebbe non esserci più. In cambio, tra l’altro, dell’inserimento di garanzie per la minoranza bulgara in Macedonia nella Costituzione di quest’ultimo Paese.