Alfa Romeo: il successo a quattro ruote di tutti gli italiani
Da azienda di Stato a simbolo del lusso e dell'eleganza italiana nel mondo con la Giulia
Nel mondo delle realtà aziendali esistono marchi che si fondono talmente tanto con la storia di un paese da diventare ad un certo punto, aldilà dell’interesse privato, quasi una seconda bandiera. E l’Alfa Romeo, assieme ad altre realtà come l’Olivetti, la Fiat, la Piaggio, sono stati per lungo tempo le locomotive del nostro Paese. Attraverso la loro storia è cambiata la vita degli italiani. Ed i loro successi commerciali, tecnologici, sportivi, si può dire siano stati quelli dell’Italia intera.
L’Alfa Romeo è stata considerata per decenni tra le case più all’avanguardia del panorama automobilistico mondiale. Nel 1925 l’automobile vinse il primo campionato del mondo di automobilismo organizzato nella storia. Mentre nel 1950 e nel 1951 conquistò le prime due edizioni del Campionato mondiale di Formula 1. La Scuderia Ferrari stessa esordì nelle competizioni proprio a bordo di vetture Alfa Romeo.
L’origine del marchio Alfa e l’arrivo di Romeo
Il marchio nacque a Napoli nel 1906, grazie alla fondazione della Società Italiana Automobili Darracq. Alla fine del 1906 però l’azienda si trasferisce a Milano con la realizzazione di uno stabilimento in zona Portello. A causa di vendite insufficienti, alla fine del 1909, la società fu posta in liquidazione e venne rilevata da un gruppo di imprenditori lombardi. L’azienda mutò a questo punto in ALFA (acronimo di “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili“). Nello stesso anno l’azienda lanciò un primo modello che riscosse un buon successo commerciale ma con l’entrata in guerra dell’Italia, nel 1915, la casa automobilistica entrò in crisi. La proprietà decise allora di vendere l’ALFA alla Banca Italiana di Sconto, che individuò l’acquirente in Nicola Romeo. Un noto ingegnere meccanico originario di Sant’Antimo. Solo una volta terminata la guerra Romeo, rilanciò la vendita delle autovetture così da modificarne la denominazione in Alfa Romeo.
I due conflitti mondiali come svolte
Nel 1920 nonostante il lancio della prima Alfa Romeo 20-30 HP, gli affari sfortunatamente però non decollano. Romeo dunque si ritrovò in un forte indebitamento con le banche. E nel 1921 con il fallimento della Banca Italiana di Sconto, che fu rilevata dalla Banca d’Italia, l’Alfa Romeo finì sotto il controllo amministrativo dello Stato. Arrivano in quegli anni dei grandi successi sportivi e importanti avanzamenti tecnologici che avrebbero portato il nome dell’azienda all’attenzione della stampa internazionale.
L’Alfa Romeo P2 infatti vince, come detto, nel 1925 il primo campionato del mondo di automobilismo della storia, finendo su tutte le prime pagine. I successi sportivi non portano benefici finanziari e la situazione dell’Alfa continuò a peggiorare, e fu Benito Mussolini questa volta a impedirne la chiusura. Il Duce riteneva l’Alfa un simbolo di grande prestigio del nostro Paese e perciò attraverso l’IRI, e contro l’opinione di numerosi membri di governo, ne affidò la gestione a Ugo Gobbato.
Le Alfa Romeo più iconiche: la 1900, la Giulietta, la spider
Prima della Seconda Guerra Mondiale , l’azienda infilò una striscia vincente di grandi successi. Vennero lanciati i tre modelli che negli Anni Trenta fecero dell’Alfa Romeo un marchio dell’industria automobilistica italiana noto in tutto il mondo, anche per le sue auto da strada. Rispettivamente la 6C 1500, l’8C 2300 e la 8C 2900. Alla fine del conflitto, grazie all’avanzamento tecnologico dell’epoca, il marchio continuò a far sognare gli italiani. I costi di produzione vennero difatti ridotti grazie all’introduzione nel 1952 della catena di montaggio. E così da brand di lusso, con la nuova 1900, l’Alfa riuscì a motorizzare una più ampia fetta di mercato.
Ma l’auto che passerà alla storia, destinata alla media borghesia, fu la Giulietta. La vettura ebbe un tale successo che si guadagnò presto il soprannome di “fidanzata d’Italia”. Negli anni seguenti furono poi lanciate sul mercato molte varianti, come la successiva Giulia, che completarono la gamma del modello anche con versioni più sportive. Nel 1966 l’Alfa Romeo decise di lanciare sui mercati un modello spider: il famoso Duetto. La vettura ebbe un notevole successo che oltrepassò i confini nazionali portando la manifattura del Made in Italy fino agli Stati Uniti.