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Covid, lo Spallanzani imbrattato da scritte no vax

Messaggi contro la vaccinazione, paragonata allo 'sterminio'. I dati dell'epidemia in Italia oggi

Il Covid e i vaccini spaccano ancora l’opinione pubblica e determinano reazioni vandaliche da parte di frange estremiste. Ignoti hanno imbrattato i muri dell’istituto Spallanzani di Roma con scritte dal chiaro riferimento no vax.

Nei messaggi si legge: “Propaganda vaccinale per diritti e libertà atto criminale“, e “i vaccini uccidono“. Poco più in là “vaccino di Stato sterminio legalizzato“. Ma anche “vaxate i bambini siete mostri e assassini“. Sul fatto indagano polizia e carabinieri. Le scritte intimidatorie a tema Covid sui muri dello Spallanzanirappresentano un fatto inquietante” ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ai medici, agli infermieri e a tutti i professionisti che vi lavorano e che sono stati protagonisti nella lotta contro la pandemia. Non dobbiamo dimenticare mai che la campagna vaccinale” contro Covid-19 “in tutto il mondo ha salvato la vita a milioni di persone” ha dichiarato Speranza.

Spallanzani Roma scritte

La pandemia, però, non volge al termine. Anzi, siamo in presenza di un’ondata estiva di Covid. In Italia salgono ancora l’incidenza e l’indice di trasmissibilità Rt, che torna sopra la soglia epidemica di 1. Per due mesi e mezzo si era mantenuta sotto l’1. Nel periodo 1 giugno – 14 giugno, l’indice Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,07, in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era pari a 0,83. Cresce anche l’incidenza settimanale a livello nazionale, che registra un +62%. Si parla di 504 casi ogni 100.000 abitanti (17/06/2022 -23/06/2022) contro 310 ogni 100.000 abitanti (10/06/2022 -16/06/2022). Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute sull’andamento dell’epidemia di Covid.

Covid, più ricoverati

Aumentano i ricoveri per Covid, sia nei reparti ordinari sia in terapia intensiva. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,2% rispetto all’1,9% della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 7,9% (rilevazione giornaliera al 23 giugno) rispetto al 6,7% della scorsa settimana (rilevazione giornaliera al 16 giugno). Sempre in base al report, nessuna Regione e Provincia autonoma (Pa) è classificata a rischio basso questa settimana. Dodici Regioni/Pa sono classificate a rischio moderato, mentre 9 Regioni/PA sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza; 2 di queste sono ad alta probabilità di progressione.

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Foto Ansa/Tino Romano

Otto regioni in difficoltà

Nel dettaglio, l’incidenza dei casi di Covid sale sopra 500 per 100mila abitanti in 8 regioni. Si tratta di Abruzzo (533,1), Emilia Romagna (512,0), Friuli Venezia Giulia (552,4), Lazio (672,7), Sardegna (680,7), Sicilia (563,2), Umbria (560,9) e Veneto (623,0). Il valore più alto è dunque quello della Sardegna. Rispetto all’occupazione dei reparti ordinari ospedalieri, questa settimana due regioni superano la soglia di allerta al 15% per l’occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid. Si tratta della Sicilia (al 17,6%) e dell’Umbria (al 17,7%). I dati emergono dalla scheda sugli indicatori decisionali allegata al monitoraggio settimanale, che l’Ansa ha visionato.

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Foto Ansa/Angelo Carconi

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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