Stranger Things 4, David Harbour su Joyce, Hopper e quel momento epico
L'attore ha raccontato i retroscena di quell'ultima scena con Joyce e Hopper finalmente riuniti e ha spiegato di averla girata più volte e in modo diverso
David Harbour ha spiegato che in principio hanno girato più volte la scena epica tra Joyce e Hopper in Stranger Things 4 e molte di queste erano diverse rispetto alla scena definitiva poi andata in onda.
La quarta stagione di Stranger Things ha catapultato i telespettatori in una cornice più variegata. La trama, infatti, non si srotola soltanto nel confine circoscritto di Hawkins e del suo Sottosopra, ma si sposta per il mondo. Precisiamo che seguiranno spoiler relativi alla prima parte della quarta stagione, se non l’avete vista tornare su questo articolo in un secondo momento. Si va dalla California, seguendo le orme di Joyce e la sua famiglia, per arrivare in Russia dove Hopper è tenuto prigioniero.
L’intera prima parte della stagione 4 ha dato spazio ad una trama vissuta per gruppi. In California troviamo Mike, Will, Jonathan e Undici. Ad Hawkins invece il gruppo più numeroso con Steve, Nancy, Robin e i più piccoli Dustin, Lucas e Max. In Russia, infine, il povero Hopper lotta per la sopravvivenza con la speranza di scappare. A raggiungerlo ci pensano Joyce e Murray. Ed è riflettendo su quel momento epico dell’ultimo episodio che David Harbour ha raccontato alcuni retroscena. A detta dell’interprete di Hopper, la reunion con Joyce è stata girata più volte seguendo linee guida differenti.
Stranger Things 4, la scena di Joyce e Hopper è stata girata più volte e in modo diverso
David Harbour ha spiegato che quella scena epica dell’episodio sette di Stranger Things 4 è stata girata più volte e seguendo una sceneggiatura diversa per ogni ripresa. L’attore ha accusato una certa pressione al pensiero di una reunion tanto amata e attesa dai fan. Per cui era importantissimo che quella scena fosse perfetta, epica per l’appunto. Quella che poi è stata approvata dai Duffer Brothers è quella mostrata nell’ultimo episodio. Joyce e Murray aiutano Hopper a scappare dalle fauci di un demogorgone mentre si trova prigioniero in Kamchatka. Una volta lontani dalla creatura assassina, Hopper si trova faccia a faccia con Joyce. La donna, provata dall’esperienza e dalla sua assenza, si tuffa tra le sue braccia. Un momento cruciale che ha creato forti aspettative e anche un carico di stress per gli attori coinvolti.
Hopper, durante la sua prigionia, si è pentito di aver coinvolto Joyce nelle sue disavventure e teme per la sua incolumità. Ma era scontato che dovessero riabbracciarsi. A IndieWire, l’attore ha raccontato: “È stato un momento fantastico. Il problema con i momenti epici è che li leggi sulla carta e pensi di essere fregato. Avverti solo la pressione. Lui è lì che pensa di averla condannata a morte ed è in una fase di disperazione. Poi arriva il miracolo, è lei il cavaliere dall’armatura scintillante che lo salva, è la donna a cui tiene da morire“.
Riflettendo su quella scena epica, David Harbour ha spiegato che la troupe l’ha girata più volte e in modo diverso. “Inizialmente abbiamo girato la scena con Joyce che correva verso Hopper e lo abbracciava. Abbiamo fatto dieci riprese diverse, alcune così grandi ed emozionanti, ma io pensavo che invece dovesse essere più semplice di così. Hopper era in modalità sopravvivenza e non credeva neppure che fosse reale. Quindi quando si avvicina, c’è questo momento in cui lui la fissa, la allontana e la guarda attentamente, poi la abbraccia di nuovo“. E, sugli ultimi due episodi, David Harbour ha spiegato che sarà una “corsa al traguardo“.