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Ucraina, i russi bombardano Odessa e Mykolaiv

Ci sono vittime, fra cui bambini, e feriti. Usate bombe a grappolo: armi particolarmente letali vietate dalla convenzioni internazionali

Mentre Papa Francesco rinnova i suoi appelli per la pace in Ucraina, la Russia continua a bombardare. Almeno 18 persone, fra cui 2 bambini, sono rimaste uccise da missili che hanno colpito il distretto di Belgorod-Dniester della regione meridionale di Odessa.

Da parte sua Mosca sostiene che sono oltre 6mila i soldati ucraini che si sono arresi o che i russi hanno catturato. E Lavrov precisa: “Torna la cortina di ferro tra Occidente e Russia“. Da Washington Biden ribadisce il sostegno americano alla causa ucraina. “Sosterremo Kiev fino alla fine, Mosca non vincerà“. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) dell’ONU lancia un allarme. “Abbiamo perso di nuovo il contatto con la centrale di Zaporizhzhia, in Ucraina“.

Odessa Ucraina
Foto Ansa

Ucraina, colpita Odessa

Fra le vittime dell’attacco missilistico contro i palazzi della regione meridionale di Odessa ci sono anche due bambini. Lo afferma il governatore Maksym Marchenko. Il raid russo ha colpito un condominio nel distretto di Belgorod-Dniester. L’attacco notturno è stato lanciato da aerei strategici Tu-22 provenienti dal Mar Nero. Tre missili X-22 hanno colpito un edificio residenziale e un centro ricreativo. Oltre ai 18 morti, 31 civili sono stati feriti, compresi 4 bambini e una donna incinta. I soccorritori hanno tratto in salvo dalle macerie 8 persone. Fra queste anche 3 bambini.

Ma non è soltanto il territorio di Odessa a essere nelle mire degli invasori. I russi sono tornati a bombardare l’area portuale di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Una zona colpita da “proiettili a grappolo proibiti” che hanno provocato vittime. Lo riferisce il governatore Vitaliy Kim, stando al quotidiano inglese The Guardian. Da parte sua il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha elogiato le forze armate ucraine per aver costretto i russi a ritirarsi dall’Isola dei Serpenti. Nel suo consueto discorso serale il leader di Kiev ha detto di essere “grato ai nostri artiglieri, ai piloti dell’aviazione, all’esercito e alle forze aeree“. Poi ha sottolineato che l’isolotto “è un punto strategico” e il ritiro russocambia in modo significativo la situazione nel Mar Nero“.

Mykolaiv bombardamenti Ucraina
Soccorsi a un ferito a Mykolaiv dopo precedenti bombardamenti russi, il 29 giugno. Foto Ansa/Epa George Ivanchenko

Lysychansk sotto assedio

Nel Sud dell’Ucraina e nell’Est – il Donbass – le forze armate della Russia avanzano. E in questi giorni stanno tentando di accerchiare le truppe di Kiev fuori dalla città di Lysychansk, nella regione di Lugansk (Donbass). Lo afferma lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine nel report mattutino del 1 luglio. Nell’area di Lysychansk le unità russe hanno bersagliato gli ucraini fuori dagli insediamenti di Siversk, Bilohorivka, e Vovchoyarivka. I russi tenterebbero di prendere il controllo di un tratto dell’autostrada Bakhmut-Lysychansk.

Von der Leyen: “Noi con l’Ucraina

E due giorni dopo il vertice NATO di Madrid, oggi 1 luglio la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, si è collegata in video con il Parlamento di Kiev. “C’è una lunga strada da percorrere ma l’Europa sarà al vostro fianco ogni passo del cammino, per tutto il tempo che ci vorrà” ha detto. “Da questi giorni bui di guerra fino al momento che attraverserete la porta che conduce nella nostra Unione europea“. “Credo nel futuro europeo dell’Ucraina. E il motivo è semplice. È la tenacia del popolo ucraino, la vostra determinazione e la vostra passione per l’Europa. La vostra voglia di vivere il sogno europeo nel vostro bel Paese“, ha aggiunto.

Von der Leyen Ucraina Parlamento
Ursula von der Leyen. Foto Ansa/Epa Lavandeira Jr

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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