Prosegue e si conclude la musealizzazione del Palazzo Ducale di Urbino di Federico da Montefeltro; alla Galleria Nazionale delle Marche inaugurati nuovi spazi museali al 2° piano dell’edificio storico convertito a culturale. Otto nuove sale aperte al pubblico dal prossimo 14 luglio e resi accessibili ambienti fino ad ora inesplorati per i visitatori.
La riconversione culturale dello storico edificio di Federico da Montefeltro si completa dopo l’inaugurazione delle nuove sale musealizzate del Palazzo Ducale di Urbino. La Galleria Nazionale delle Marche, infatti, allestisce anche il secondo piano e rende accessibili nuovi ambienti.
Giunge a completamento l’operazione di ampliamento e razionalizzazione degli spazi museali; otto nuove sale dedicate alla pittura dal Cinquecento al Settecento, al paesaggio, al ritratto, al pontificato Albani e alla Collezione Volponi. Questa nuova apertura, inoltre, permetterà al museo marchigiano di ospitare ben 100 opere in più.
La musealizzazione della Galleria Nazionale delle Marche
la collezione della Galleria Nazionale delle Marche ha subito un incremento e questo a reso necessario l’aumento degli spazi museali; le nuove opere arrivano, soprattutto dalla collezione della Cassa di Risparmio di Pesaro. Si parla di un corpo che conta all’incirca 200 dipinti appartenenti ad opere che spaziano dal Quattrocento all’età contemporanea; a queste si aggiungo altre 200 ceramiche che rappresentano un’eccellenza marchigiana. Nonostante si tratti di quadri e opere che si spalmano per diversi secoli, la maggior parte della produzione è relativa al Sei e Settecento, di ambito marchigiano; quindi, come tiene a specificare la nota che lancia la prossima inaugurazione del 14 luglio, questo: “Costituisce un’integrazione indispensabile alla narrazione dell’arte marchigiana ben rappresentata per i secoli XV e XVI dalla collezione permanente della Galleria Nazionale delle Marche“.
Il Direttore della Galleria, Luigi Gallo, ha voluto specificare: “Con l’apertura delle nuove sale del secondo piano, spazi prima mai musealizzati, si porta a compimento quel processo di riconversione dell’intero edificio a scopo culturale, iniziato proprio con l’istituzione della Galleria Nazionale delle Marche, nel 1912, sotto la direzione di un giovanissimo Lionello Venturi. Oltre ad aumentare gli spazi espositivi e, di conseguenza, la quantità delle opere esposte, l’operazione include nel percorso spazi di grande valenza prima non visibili al pubblico, come il Torricino sud, la loggia e la terrazza del Gallo“.
Il secondo piano del Palazzo
La decorazioni degli ambienti del secondo piano del Palazzo Ducale di Urbino sono ad opera dello scultore Federico Brandani (1525-1575). Caratteristiche le porte che sono sormontate da grandi decorazioni in stucco caratterizzate da imponenti emblemi rovereschi. Inoltre, nella seconda sala, il visitatore potrà essere colpito dal simbolo araldico delle Tre mete. Sotto l’emblema, collocato sopra un piedistallo a volute su cui sono appoggiati due formosi putti, si legge il motto Filaretotato “amantissimo delle virtù“, che allude alle qualità morali del committente Guidubaldo II.
Ancora Nella Galleria che si affaccia sul Cortile del Pasquino, si trovano decorazioni grottesche che riguardano proprio l’epoca del committente. Il secondo piano della Galleria Nazionale si presenta poi con due particolarità. La prima si trova in una delle pareti di fondo della Galleria dove è dipinta una delle più antiche vedute della città di Urbino; la seconda si trova nella muratura di una delle sale adiacenti dove si notano le grandi canne fumarie cilindriche, una volta svettanti sul tetto, inglobate nel paramento murario durante le fasi di ristrutturazione.
La collocazione delle opere
Infine, per quanto concerne la distribuzione delle opere l’ala orientale ospita le opere e i dipinti del tardo Cinquecento (compreso il nucleo di Federico Barocci) e del Seicento. La galleria che si affaccia sul Giardino del Pasquino ospita le ceramiche e parte della grafica; sempre sul lato orientare si trovano invece gli uffici della Direzione della Galleria Nazionale delle Marche e della Direzione Regionale Musei delle Marche.
Nelle nuove sale del secondo piano inoltre, come tiene ancora a precisare la nota, sarà ricollocata anche la Donazione Volponi; donata dallo scrittore Paolo Volponi prima in memoria del figlio Roberto scomparso e poi dagli eredi stessi, in onore dello stesso senatore. In questo corpo, tranne per un piccolissimo nucleo di opere del Tre-Quattrocento a fondo oro, si trovano opere del Seicento romano con capolavori di Guido Reni, Giovanni Lanfranco, Guercino, Mattia Preti, Ribera, Gentileschi, Battistello Caracciolo e Salvatore Rosa.