Si riapre il dibattito sull’opportunità o meno di indossare le mascherine contro il Covid. “I casi di crescono in modo esponenziale, non c’è nessun motivo di diminuire le protezioni sanitarie“.
Così al Tgcom24 il Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi. Non è la prima volta che lo scienziato interviene sul tema della pandemia. “Mantenere le mascherine è una questione di buon senso in una situazione pandemica che sta peggiorando” afferma. Parisi così critica la decisione presa il 30 giugno nel Protocollo di aggiornamento delle misure anti-Covid negli ambienti di lavoro. Secondo lui occorre pensare di più ai fragili e al loro “diritto di salute sul posto di lavoro“. “La mascherina evita di contagiarsi a vicenda“, ha ricordato. “Sto facendo obiezioni adesso perché in questo momento i casi stanno aumentando e sono titolato a parlare perché da due anni presiedo l’Accademia dei Lincei. Ho contatti diretti con gli immunologi italiani“.
Sul fronte governativo sembra essere di tutt’altro parere il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. “Ho sempre detto che l’obiettivo è arrivare a convivere con il virus” spiega a RaiNews24. “Convivere significa, a mio avviso, prendere anche in considerazione l’ipotesi che chi è positivo e asintomatico possa evitare isolamento e quarantena“. Quello su isolamento e quarantena, ha proseguito, “è un ragionamento che andrà fatto più avanti, ma prima o poi dovremo porci il problema, altrimenti rischiamo di bloccare di nuovo l’Italia. Oggi abbiamo non solo positivi asintomatici che sono in casa a fare la quarantena ma anche inconsapevolmente sono in giro“.
I numeri in Italia
Secondo Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica dell’Università di Milano, ci sarebbero quasi 2 milioni di casi di positivi al Coronavirus in Italia non censiti. Il 3 luglio si sono registrati 71.947 nuovi contagi del Sars-CoV-2 che potrebbero poi sviluppare la malattia del Covid in 24 ore. Gli attuali positivi sono oltre un milione di persone.
Covid, sfida per il futuro
“La sfida della pandemia è ancora aperta” sottolinea il ministro della Salute, Roberto Speranza, a un convegno evento promosso dal Sole 24 Ore. “Anche i dati di questi giorni ci indicano che siamo ancora dentro questa partita, pur avendo strumenti che ci mancavano negli anni precedenti, nella prime fasi di battaglia contro il Covid“. “In questa fase nuova della sfida, abbiamo oggettivamente condizioni diverse, con cui possiamo provare ad aprire una stagione diversa di investimenti“. La vera sfida, ha concluso Speranza, “è trasformare la più grande crisi vissuta negli ultimi decenni in una possibilità di ripartenza per le politiche della salute“.