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Marmolada, la montagna è chiusa. Mattarella: “Il clima va governato, c’è chi non fa nulla”

Nessuno potrà più salire sul massiccio a tempo indeterminato. Provvedimento necessario ai soccorsi. I dispersi scendono da 13 a 8

La Marmolada chiude del tutto. A due giorni dalla valanga che ha ucciso 7 persone, il sindaco di Canazei (Trento), Giovani Bernard, ha emesso un’ordinanza. Si stabilisce l’impossibilità di praticare escursioni sul massiccio. A tempo indeterminato.

Sono intanto scesi a 8 i dispersi dopo il crollo del seracco sommitale sul ghiacciaio della Marmolada. Lo riporta l’Ansa. Inizialmente si credeva che i dispersi fossero 13. Per fortuna 5 alpinisti sono stati individuati, vivi. Fra essi anche il ragazzo trentino di 30 anni, di Fornace, ricoverato in prognosi riservata a Treviso. Il giovane non sarebbe in pericolo di vita. I medici del Ca’ Foncello avevano accertato al momento del ricovero un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. I soccorritori avevano trovato il giovane in stato di incoscienza, senza documenti.

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Foto Ansa/Andrea Solero

Piano piano stanno ricomparendo persone che si credevano disperse sulla Marmolada. Ad esempio due alpinisti francesi, che la frana di ghiaccio ha sfiorato. Hanno raccontato che, in quel drammatico momento, sulla via normale c’erano almeno 12 persone. Un numero che i soccorritori considerano realistico. Gli inquirenti hanno ascoltato anche oggi, come nei giorni scorsi, diversi testimoni. C’è infatti da appurare con certezza chi fossero e quanti fossero gli escursionisti sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco.

Marmolada, le parole di Mattarella

La Marmolada sarà, come detto, off limits in seguito ad un’ordinanza di chiusura da parte del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard. Il provvedimento, che ha al momento una durata indefinita, segue l’ordinanza di chiusura parziale di domenica 3 luglio, dopo il crollo. Ed è necessario per operare in sicurezza e allontanare curiosi dall’area del disastro.

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Sergio Mattarella. Foto Ansa/Quirinale Paolo Giandotti

Sulla più grave tragedia della storia della montagna in Italia è intervenuto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Abbiamo parlato della tragedia della Marmolada come elemento simbolico di quello che il cambio climatico, se non governato, sta producendo nel mondo” ha detto. “Richiede piena collaborazione di tutti sennò non è governato“. “Ci sono paesi che non si impegnano” ha sottolineato il capo dello Stato. “Occorre richiamare tutti a assumere impegni ulteriori“.

“I giovani cercano sostenibilità”

È chiaro che con queste temperature ci vuole un livello di prudenza superiore. Così come è evidente che la sostenibilità non è una moda ma una necessità“. Lo ha detto, commentando la tragedia della Marmolada, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. L’importanza della sostenibilità, ha aggiunto, “ce l’hanno insegnata anche i giovani nel primo congresso mondiale del Turismo Giovanile, organizzato con l’ONU a Sorrento“. “Per la generazione Z, nata dopo il 1997, 2 miliardi nel mondo, la sostenibilità è una delle cose più importanti per scegliere la destinazione turistica“.

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Carabinieri del nucleo investigativo all’esterno del centro operativo allestito alla caserma dei vigili del fuoco per le operazioni di soccorso sul ghiacciaio della Marmolada a Canazei. Foto Ansa/Andrea Solero

Marmolada, le ricerche

Durante le ricognizioni svolte nella mattina di oggi 5 luglio, con i droni lungo la via normale della Marmolada, i soccorritori hanno ritrovato resti di alcune persone disperse. E anche effetti personali. Lo ha comunicato il presidente nazionale del soccorso alpino Maurizio Dellantonio. Alcuni indumenti, non si sa se riconducibili alle vittime del disastro della Marmolada o a reperti precedenti, sono apparsi nel corso delle ispezioni con droni. Lo ha riferito ai giornalisti Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento. Zambelli ha riferito inoltre che “si vedrà ora se e come recuperare questi reperti. E se questo significhi che vi sono delle vittime o se appartengono a escursioni storiche precedenti“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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