La guerra in Ucraina diventa sempre più aspra nel Donbass. È salito ad almeno 15 il bilancio delle vittime che un attacco missilistico delle forze russe ha provocato nella cittadina di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk.
È proprio la regione del Donetsk, nell’Ucraina orientale, al centro di violente battaglie, scontri e bombardamenti. E a morire sono i soldati ucraini e russi, ma anche i civili, la popolazione, che da quasi 5 mesi sta soffrendo in maniera enorme. Nell’attacco a Chasiv Yar i russi hanno lanciato un missile Uragan colpendo un edificio residenziale. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza locali. Finora 5 persone sono state tratte in salvo.
“Durante le operazioni di soccorso, abbiamo trovato 15 morti sulla scena e 5 persone sono state estratte dalle macerie“, ha scritto su Facebook la sezione locale del Servizio di emergenza ucraino. Sotto le macerie si troverebbero ancora almeno 24 persone. I soccorritori hanno stabilito un contatto con 3 di loro. Non è chiaro se tra le restanti 21 persone ci siano altri sopravvissuti.
Ucraina, Donbass senza luce
Dal ministero dell’Energia di Kiev arriva invece la notizia che sono circa 592mila i cittadini ucraini che non hanno accesso all’energia elettrica. Secondo il Kiev Independent la maggior parte di queste persone vive nelle regioni di Donetsk (350mila), Lugansk (130mila), Mykolaiv (30mila) e Kharkiv (28mila). “Nelle ultime 24 ore, si è ripristinata l’elettricità a 22.300 consumatori. In particolare, 11.900 a Donetsk Oblast, 6.800 a Mykolaiv, 2.800 a Kharkiv e 800 a Zaporizhia“, scrive in una nota il ministero. In alcune aree i lavori di ripristino sono complicati a causa dell’intensificarsi delle ostilità. Ma anche delle operazioni di sminamento e del verificarsi di nuovi danni alle reti elettriche.
E se la guerra in Ucraina continua a mietere vittime e provocare sofferenze indicibili alla popolazione, i governanti dell’Europa occidentale si preparano al peggio proprio sul fronte degli approvvigionamenti energetici. Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, ritiene “il taglio totale delle forniture di gas dalla Russia lo scenario più probabile oggi“. Come riporta l’agenzia di stampa americana Bloomberg, nel corso di un forum a Aix en Provence, Le Maire ha affermato che in Europa “occorre prepararsi“. Parole tutt’altro che rassicuranti, di cui non sembra che in Italia si senta un’eco.
Italia verso un inverno difficile?
La classe dirigente del nostro Paese è alle prese con la nuova, aggressiva, ondata pandemica del Covid. Ma anche con l’ipotesi di una crisi di Governo che al momento non si può escludere per la possibile uscita, in autunno, del Movimento Cinque Stelle dalla maggioranza. Questo non toglie che il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, abbia fatto capire che, a causa dei tagli energetici della Russia, per tutta Europa, Italia compresa, “il prossimo inverno potrebbe essere difficile“. Se la prevenzione è un valore (e lo è) è meglio, però, prepararsi al peggio. Già da adesso. Senza aspettare l’inverno.