AltaRoma incontra “Le radici della moda” a l’Accademia Nazionale dei Sartori
Dall'antica Università alla scuola del XXI secolo
Al via oggi 11 Luglio la nuova edizione di AltaRoma. Buyer, maison. Ma anche talenti e designer nazionali ed internazionali nell’ex Caserma Guido Reni – e in diverse zone della Capitale – portano in evidenza la moda e propri concept. VelvetMAG, presente alla celebrazione del fashion in tutte le sue forme, è entrata negli spazi dell’Accademia dei Sartori, in via Francesco Crispi 115.
Alle spalle di villa Borghese, sulla via Pinciana, c’è un mondo sartoriale che ha origini antiche, risalenti al 1575 con la fondazione dell’Antica Università dei Sartori, su impulso di Papa Gregorio XIII. L’Accademia è difatti la più antica associazione italiana del settore abbigliamento, ed oggi, forma i Maestri del futuro che nella sartoria avranno non solo un mestiere, ma una professione in cui abbinare doti manuali con abilità manageriali. Per avere tali risultati tra gli allievi, l’Accademia ha creato una scuola di formazione dove, anno dopo anno valorizza l’attività artigianale stando sempre al passo con le istanze del mercato.
Nella cornice della nuova edizione di AltaRoma, le porte della scuola sono rimaste aperte per approfondire la storia dell’Accademia e conoscere gli allievi, che con giusta ambizione hanno scelto su “misura” il proprio futuro. Ad accoglierci il Maestro del fashion internazionale, Sebastiano Di Rienzo.
AltaRoma: Sebastiano Di Rienzo quando Valentino…
Non poteva non nascere in nessun altro luogo se non a Capracotta, il paese dei sarti, Sebastiano Di Rienzo che ha iniziato la gavetta col filo e forbici accanto ad uno dei più noti stilisti italiani: Valentino. Insieme al design ha tracciato la storia incontrando volti, vestendo muse del cinema. Finché non ha continuato a camminare nel mondo del fashion definendo una sua matrice, lasciando sul tessuto il proprio taglio e unendo creatività e talento per far nascere le sue creazioni. Edda Ciano Mussolini che amava tanto farsi chiamare contessa, Anna Valle sono solo alcune delle donne che ha vestito Sebastiano Di Rienzo che ci racconta qualche aneddoto tra le varie creazioni degli studenti negli spazi dell’Accademia, oggi in mostra per AltaRoma.
“Quando andai da Valentino la prima volta, mi interfacciai con una società, all’ora non era solo lui. Eravamo a via Condotti 11 e lavoravamo in un appartamento dove aveva abitato Guglielmo Marconi. Era bellissimo con tutti gli affreschi alle pareti. Poi ci spostammo, e quando mi diede la promozione come tagliatore io gli dissi che volevo consigliarmi con la signorina Ines che era la premier: “Cosa c’entra la signorina Ines Sebastiano? Le sto offrendo su un piatto d’argento… ma le va di ‘spunticchiare’ tutta la vita?”. Io non avevo neanche vent’anni e avevo timore di non essere all’altezza. Facendo il tagliatore ero in contatto con lui. Quando mi chiamava nello Studio Rosso di via Gregoriana mi dava il disegno e il tessuto da realizzare. E’ un signore Valentino, poi quando disegnava…”.
Sebastiano Di Rienzo, la moda da allievo a professionista
La moda è il riflesso di una società in continua evoluzione. Pensieri, linguaggi, fatti si introducono tra le pieghe dei tessuti, simboli di un racconto costantemente contemporaneo. Lei ne è stato il testimone.
Gli anni più belli sono stati i Sessanta. Forse sì, per la moda. Purtroppo però, anche i peggiori per fatti gravi, come l’uso della droga. Se dovessi ricordare quegli Anni trascorsi da Valentino, non posso non nominare lei: Audrey Hepburn.
Cosa insegna oggi ai suoi allievi?
Più che insegnare, dobbiamo essere degli educatori di vita. Innanzitutto, insegnare l’educazione perché paga sempre. E poi è inevitabile non considerare i valori della vita in questo lavoro che – appunto – si sta a contatto con persone. Lo dico sempre: “Me ne vado tranquillo all’aldilà perché, quel poco o tanto che sappiamo lo stiamo trasmettendo ai giovani futuri e li dobbiamo ringraziare”.