Gloria Bennati, un’artista che è cresciuta man mano che la sua ricerca visionaria tra le sonorità e l’ispirazione andava avanti. Non si è fermata nonostante le difficoltà nel riconoscersi e sentirsi matura nella musica e trovare – dunque – quel posto giusto per poter dimostrare il suo talento.

Nel 2015 si aggiudica il contest di All Music Italia come miglior artista emergente e brano dell’estate con Vortice, canzone che la vede accanto a Marracash, arrangiata dai Planet Funk e scritta da Roberto Angelini. Oggi Gloria Bennati porta un testo intimo in cui, qualsiasi donna o uomo, indipendentemente dal sesso, può riconoscersi. Questo è la canzone Rita e noi di VelvetMAG abbiamo incontrato la “testarda e romantica” l’interprete Gloria Bennati.

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Intervista esclusiva di Gloria Bennati per VelvetMAG

Le donne sono spesso come la Rita del tuo ultimo singolo: testarde, un po’ romantiche, determinate a cogliere il momento giusto per raggiungere i propri obiettivi. Come nasce il brano?

Rita nasce da un incontro con una donna molto affascinante e particolare, che ho conosciuto circa due anni fa. Abbiamo conversato molto mi ha introdotta nel suo mondo, nel suo credo, mi ha raccontato le sue esperienze. Mi ha descritto un mondo totalmente diverso da quello che conoscevo io a tal punto che piansi a fine racconto. Tra me e me esclamai: “Questa donna è incredibile!”, anche se inizialmente avevo difficoltà a credere in determinate cose.

Poi mi sono resa conto che nella vita ci sono molteplici sfumature, ognuno ha il suo modo di vedere le cose e dunque possibili. Ecco, lei aveva un modo tutto suo, e qualche settimana dopo che l’ho conosciuta, ho scritto questo racconto su di lei e solo più tardi è stato trasformato in musica. Mentre componevo il testo, aggiungendo parola per parola quello che avevo sentito, ne ho introdotto delle altre, lasciandomi un po’ trasportare dall’immaginazione e che solo nel tempo si sono rivelate tali. Tante cose che avevo scritto e che non sapevo che le appartenessero al 100%, erano vere.

Quanto si sente Rita Gloria Bennati?

Io mi ci sono rivista in tanti aspetti. In realtà ho cercato in me quello che vedevo in lei. Mi è mancata spesso quella caparbietà nel dire “io credo in questo”, sono sempre stata un po’ più fragile ed è per questo che volevo quell’energia che lei possiede tutt’ora. In lei mi rivedo nel complesso. Il brano comincia infatti dicendo: “Rita aveva una macchina della verità per scoprire una certa umanità con l’errore del sistema”. E poi conclude: “[…] per scoprire la propria identità con l’errore del sistema”. A me è successo spesso che, guardando il mondo esterno, mi sentivo appesantita da ciò che avevo intorno.

Nella vita è capito che non mi sia trovata bene nella società di oggi. Ma la soluzione sta proprio nella ricerca dell’identità. Mi sono accorta che spesso, i problemi personali, nascevano proprio da me. Le situazioni poco ‘piacevoli’  non erano altro che un riflesso del mio essere interiore. Ho smesso di essere sulla difensiva e capire ciò che mi è vicino senza più sentenziare con qualche critica.

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La tua metamorfosi che ti ha portato a ‘smussare’ angoli del carattere ha influito sul tuo profilo artistico?

Sette anni fa, quando è uscito il mio primo singolo, ero molto bimba, chiedevo molto prima di fare. In questi anni, anche di solitudine, mi sono messa tanto in discussione e ho cercato – a livello artistico – un qualcosa dove io mi potessi inserire. So cantare, ma non basta. Bisogna trovare la propria identità. La scrittura mi ha aiutato tantissimo. Da quando ho iniziato ho trovato le mie sonorità, il genere che mi appartiene. Forse l’aspetto che è rimasto un po’ simile al passato penso che sia l’indole elettronica che è rimasta tra le mie corde. Per esempio, nel brano Vortice ha un imprinting elettronico e credo che questo aspetto rimarrà anche in futuro. Quello che sono stata lo sono anche oggi anche se in maniera diversa e questo aspetto credo che risieda – in questo momento – in un progetto artistico un po’ più di nicchia, particolare.

Quanto i buoni incontri, come quello con Marracash e il Maestro Fio Zanotti, hanno aiutato Gloria Bennati nella formazione di una sua identità artistica? 

Fio mi ha curato gli arrangiamenti e mi ha aiutato con la composizione. Grazie a lui ho trovato una sonorità, un ambient particolare per le mie canzoni. A lui devo veramente tanto. Quante volte le discussioni con Fio! Mi diceva di metterci più grinta ma è stato buffo il dopo, a metà percorso nell’essere stata io la prima a notare qualche mio errore, a correggermi. In quel momento avevo capito di aver appreso molto dal Maestro. Dopo un anno e mezzo due di canto e di scrittura, sono arrivati poi i risultati sperati.

Il ‘buona la prima’ era sempre più frequente quando cantavo le mie canzoni. Abbiamo creato forse più di un album con i tanti pezzi che sono nati in questi anni. Tra i tanti c’è una selezione del disco che arriverà nel 2023. Poi come ben sai, essendo un’artista emergente avrei intenzione di far uscire dei singoli ogni due mesi – ma non so quanti al momento – per iniziare a farmi conoscere e poi far uscire l’album.

Con Marracash torniamo al periodo di Vortice e il solo cantare al suo fianco è stata l’occasione più bella. Il fatto che un artista affermato come Maracash potesse solo accettare di mettersi vicino una sconosciuta ti senti forte. Per me è stato così per la sensazione di essermi sentita protetta. Lui ha accettato di collaborare perché gli piaceva la mia voce e la canzone, e anche perché era amico di Planet Funk che mi hanno prodotto. Collaborare con Marracash è stato bello e mi ha sorpreso in quanto persona talmente sensibile, delicata e gentile che il fatto che non te l’aspetti ti sconvolge di più. Davvero una persona deliziosa.

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Non hai mai provato la via del talent show?

Quando ero più piccola, mia madre mi consigliò di fare un provino per X Factor. Ho anche provato ad accedere ad Amici mandando la mia performance online. In quel periodo mi sentivo ancora un po’ persa devo dire la verità, non avevo trovato la mia strada. E la mia ‘direzione’ la potevo trovare solo da sola. Anche volendo, son convinta di non aver mai potuto far carriera entrando in un programma televisivo perché ho un carattere ed una sensibilità particolare… non so se ce l’avrei fatta a farlo.

A quali collaborazioni stai lavorando?

Io vorrei farne un giorno farne altre. Adesso non ho in ballo niente, però ho molti pezzi e alcuni sarebbero adatti a collaborazioni. Sai, quando ti ritrovi a collaborare con persone che stimi riesci ad arrivare sempre nei cuori della gente. Vedremo!

Nel tuo percorso di studi c’è anche la recitazione. E’ una strada che vorresti continuare ad esplorare?

La recitazione è stata una scoperta e uno strumento per riavvicinarmi alla musica. C’è stato un memento che ho pensato di smettere, ed è successo poco prima di studiare cinema e teatro. Non riuscivo più a cantare, quasi non mi riconoscevo. E’ stata mia sorella – che ha sempre saputo la mia passione per il teatro – a spingermi nel seguire alcuni seminari. Due settimane bellissime, esplori parti di te stessa che non conosci, lo consiglio. Sono stata a Milano per tre anni e mezzo prima ancora sono stata selezionata in accademia per poi ottenere il diploma. Durante il percorso avevo già ricominciato a scrivere racconti e poesie, ma è stato subito dopo il diploma a sentirmi sicura nel riprendere la penna e comporre testi musicali. La voglia di ricominciare è stata tanta!