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Elezioni, incontro decisivo Letta-Calenda sull’alleanza anti destra

Dopo un duro botta e risposta fra i due: "Tre giorni fa eravamo d'accordo, hai fatto saltare tutto". "Se sarà rottura la colpa sarà tua"

La campagna per le elezioni del 25 settembre è tutta in salita per il Centrosinistra. Oggi 2 agosto incontro fra il segretario del PD, Enrico Letta, e il leader di Azione, Carlo Calenda. Ma le premesse non sono positive.

Dopo che Letta ha ripudiato il Movimento Cinque Stelle e ha cercato alleati al centro e a sinistra, l’intesa per le elezioni con Azione, + Europa e Italia Viva è diventata complicata invece di semplificarsi. Ieri 1 agosto è andato in scena un duro botta e risposta fra Calenda e Letta. In mattinata Calenda, tramite un video su Twitter, si è rivolto direttamente al segretario dem, presentando una serie di richieste, inviate tramite lettera, alla quale non ci sarebbe stata risposta, finora.

Foto Ansa/Matteo Bazzi

Cosa chiede Calenda a Letta

Io voglio sapere – spiega Calenda se” le condizioni di Azione e Più Europa gli “sembrano assurde o no. A me sembrano il minimo sindacale per non mettere insieme un’accozzaglia piena di idee diverse, totalmente incoerente e di scarsa qualità“. In vista delle candidature per le elezioni, Calenda mette veti sulle persone: chiede di non candidare nei collegi uninominali Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana. “Perché ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi“. Così come Angelo Bonelli, capo dei Verdi, “che non vuole il termovalorizzatore a Roma e i rigassificatori“.

Elezioni, il veto su Di Maio

Ma anche, e soprattutto, Luigi Di Maiouno dei politici più trasformisti“. “Noi abbiamo allo stesso tempo detto a Letta che non candideremo negli uninominali personalità divisive” aggiunge Calenda. “È una cosa di buon senso“. Il riferimento è a Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, le ministre berlusconiane che hanno abbandonato Forza Italia per saltare il fosso ed entrare in Azione. Gli elettori del PD non le voterebbero facilmente. Sembra di capire, però, che la non candidatura alle elezioni in collegi uninominali (ma nel proporzionale sì) di “personalità divisive” sia stata un’iniziativa unilaterale di Azione e + Europa. Non una richiesta dei dem. L’altra cosa che Calenda chiede a Letta è: “Possiamo avere una base di programma comune? Possiamo avere una risposta chiara su rigassificatori e termovalorizzatori? Sennò non c’è più un’agenda Draghi“.

Foto Twitter @CarloCalenda

Letta a Calenda: “Alleanze si fanno senza veti

Se la risposta sarà ‘no’ – conclude Calenda nel video – la responsabilità della rottura sarà interamente tua“. Nel pomeriggio di ieri la replica del PD con un appello a procedere con “alleanze senza veti“. E la controreplica: “Il loro appello non è una risposta“. “Sono disposto ad incontrarli” ha poi dichiarato Calenda, guardandosi bene dal chiudere lui la possibile alleanza.

Di Maio e Tabacci alla presentazione di Impegno Civico. Foto Ansa/Fabio Frustaci

E Letta ha rilanciato: “, ma senza preclusioni, no ai veti e no alle sportellate. Io faccio fatica a discutere con le sportellate. Se abbiamo voglia di parlare… bene, sennò è difficile discutere così. Da parte mia c’è la volontà di trovare un’intesa, e farò di tutto per fa sì che l’intesa si raggiunga“. “Incontriamoci – ha dichiarato Letta – patti chiari e amicizia lunga. Con Calenda 3 giorni fa ci eravamo stretti la mano e deciso una strada. Dopo 2 giorni è stata ribaltata“. “Noi vogliamo costruire nelle prossime ore una coalizioneper le elezioni. “Spero la più larga e coerente possibile, per far sì che il nostro Paese possa raccontare la continuità con un periodo virtuoso“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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