Elezioni, manovre a sinistra. Ma Conte è indisponibile a fare il Mélenchon italiano
Non è esclusa un'intesa fra M5S, Sinistra Italiana e Verdi. Verso un terzo polo della "giustizia sociale"?
Il rebus elezioni si compone di nuovi tasselli. L’alleanza Verdi e Sinistra ha deciso di rinviare l’incontro con il segretario del PD, Enrico Letta. Il M5S non esclude un dialogo fra Conte, Fratoianni e Bonelli.
A seguito dell’accordo fra il PD, Azione e + Europa, con un netto spostamento centrista dell’alleanza progressista contro le destre, a sinistra i mal di pancia sono tanti. “Registriamo comunemente un profondo disagio nel Paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale” dicono Verdi e Sinistra Italiana. “Essendo cambiate le condizioni su cui abbiamo lavorato in questi giorni, sono in corso riflessioni e valutazioni che necessitano di un tempo ulteriore“. Oggi 3 agosto, infatti, si sarebbe dovuto svolgere il vertice fra il segretario dem, Letta, il leader di SI, Fratoianni e quello dei Verdi, Bonelli. Invece è saltato tutto.
Elezioni, torna Di Battista
Nell’area dei Cinque Stelle, il leader del Movimento, Giuseppe Conte, è in contatto con Alessandro Di Battista. Il carismatico ex parlamentare pentastellato avrebbe discusso della sua possibile candidatura alle elezioni. Ma avrebbe chiesto garanzie politiche, prima di accettare di ritornare a correre nella galassia di M5S. Pur avendo già pubblicamente definito lo ‘scissionista’ Luigi Di Maio “un trasformista“.
Al Tg5 Conte ha definito Di Battista una “persona seria e generosa“, aggiungendo che del “suo rientro nel M5S ne discuteremo“. Conte pensa in realtà alle ‘parlamentarie‘: le candidature in Rete per stabilire chi si presenterà in lista alle elezioni. “Dobbiamo assolutamente farle” dice Conte ad Agorà, su Rai Tre. “Si tratta di un passaggio che rientra nella democrazia diretta per dare agli iscritti la possibilità di dare indicazioni sulla scelta dei candidati“. “Il PD – aggiunge – è diventato una sorta di ufficio di collocamento, il centro impiego per coloro che hanno cambiato casacca“.
Apertura a sinistra
“No alle ammucchiate per le elezioni – insiste Giuseppe Conte – no alle proposte assurde della destra.” Possibile invece l’intesa con Europa Verde e Sinistra Italiana. “Con le persone serie che vogliono condividere l’agenda sociale con noi c’è sempre la possibilità di farlo“. In molti chiedono che Giuseppe Conte, ancora forte di una certa popolarità come leader, divenga figura carismatica di un terzo polo di sinistra. “Io non ho la pretesa di essere la sinistra, il Mélenchon italiano. Io sono l’ultimo arrivato, ma noi siamo quelli della transizione ecologica della prima ora, pacifisti, vocati a realizzare la giustizia sociale“, dichiara. “Io sono per formazione un cattolico democratico – aggiunge – e il nostro è un progetto riformatore del Paese“.